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Programma eventi estate 2011 a Irsina

Attivo da lunedì 11 luglio 2011 a domenica 18 settembre 2011
Programma eventi estate 2011 a Irsina Programma eventi estate 2011 a Irsina
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Serie di eventi estivi organizzati dal Comune di Irsina
Irsina Lunedì 11 Luglio - Sabato 6 Agosto
Palazzetto dello Sport
Milan Club "F. Baresi" organizza:
Torneo di calcio a 5
Mercoledì 3 Agosto
ore 19.00
Chiostro dell'ex Convento di S. Francesco
Presentazione del libro
"II Nemico invisibile" di El Hossi Maati
Sabato 6 Agosto
ore 22.00
Ingresso Palazzo di città
"Serata di intrattenimento con balli di
gruppo, liscio, caraibici ecc."
Domenica 7 Agosto
"Festa S.S. Salvatore"
A cura della Parrocchia S.S. Immacolata
Lunedì 8 e Martedì 9 Agosto
ore 17,00
Piazza C. Marx
L'associazione artistico/culturale
"La pecora nera" presenta:
"Torneo di Street-soccer - Calcio non stop"
Mercoledì 10 Agosto
Piazza A. Costa
II centro Sociale Anziani di Irsina
organizza la XVI Festa dell'anziano
In collaborazione con l'Associazione
"la Pecora nera":
Ore 17,00: Torneo di briscola;
Ore 18,30: Gara nel sacco;
Ore 20,00: Balli tradizionali ed
intrattenimento musicale.
Giovedì 11 Agosto
ore 22,00
Largo Cattedrale
"I PELOSOFOLK IN CONCERTO"
Dieci anni di musica, passione e cultura.....
Con la partecipazione del Cantautore IUNEMA
Venerdì 12 Agosto
ore 16,00-20,00
Centro storico
L'associazione Fidas sez. G. Attilio organizza:
"La caccia al tesoro"
ore 22,00
Ingresso Palazzo di città
L'Orchestra da camera "HARMONIA" in
concerto. Flauto: Giuseppe Dinardo
Sabato 3 Agosto
dalle ore 18,30
Corso Canio Musacchio
"U CAPONDE" più lungo del mondo
in collaborazione con la Camera di Commercio di Matera
Sabato 13 Agosto
ore 22,00
Ingresso Palazzo di città
"SPETTACOLO DI MUSICA E CABARET"
a cura dell'associazione Clementi
Domenica 14 Agosto
ore 21,00
Ingresso Palazzo di città
"SERATA PER BAMBINI CON GIOCHI,
FACE PAINTING, CLOWN ECC ..."
Lunedì 15 Agosto
"I SAND ROCC"
Tradizionali altarini allestiti nei diversi rioni della città in onore di S. Rocco. Durante la serata spettacolo itinerante del gruppo folkloristico di Baragiano.
Martedì 16 Agosto
ore 22,00
Largo Cattedrale
"I PEDROBORDELLO IN CONCERTO"
Musica Rock Folk Ska
Mercoledì 17 Agosto
Centro Storico
"SAGRA DEL VINO E DELLA LUMACA"
XI EDIZIONE
A cura dell'Associazione culturale
"Terra di Sud"
Venerdì 19 Agosto
ore 15,00-20,00
Centro storico
L'associazione Fidas sez. "G. Attilio" di Irsina organizza:
"Dai sfogo alla tua creatività con ...FIDAS"
ore 22,00 - Piazza Aldo Moro DJ SET MORENO presenta: Serata giovane e dinamica: "la discoteca in piazza!"
Sabato 20 Agosto
ore 22,00 - Largo Cattedrale
"Concerto Lirico Sinfonico" a cura della
Fondazione "Orchestra Lucana"
in collaborazione con la Provincia di Matera
Soprano:     Marilena Notarstefano
Bandenon: Antonio Ippolito
Tromba:      Nicola Ferri
Domenica 21 Agosto
"Festività in onore di San Rocco"
A cura della famiglia Castellaneta- Ippolito
Martedì 23 Agosto
ore 20,00
Largo Cattedrale
"IRSINA FREE-SOUND" - Rassegna musicale
dei gruppi emergenti Irsinesi
Giovedì 25 Agosto
ore 21,30
Chiostro ex Convento San Francesco Maria Antonietta D'Onofrio presenta il libro: "II silenzio che racconta la vita e il rosmarino"
durante la presentazione del libro,
si svolgerà una rappresentazione teatrale.
Venerdì 26 Agosto
ore 22,00 - Piazza Aldo Moro A.S.D. "FREE DANCE" organizza: "SERATA DI BALLO E ANIMAZIONE"
Sabato 27 Agosto
ore 22,00
Chiostro Chiesa San Agostino
Concerto di musiche sacre e popolari:
"Bel canto e note d'Autore"
a cura del trio Pistone, Lorenzo, Vizzuso
Domenica 28 Agosto
ore 21,30
Piazza A. Costa
"FESTA DI S. AGOSTINO"
/ giovani della Parrocchia, rappresentano il musical: "Chiara di Dio"
Giorni 14/15/16 e 17 Settembre "Festeggiamenti in onore delle S.S. Patrone
S. EUFEMIA e MARIA SANTISSIMA DELLA PROVVIDENZA Protettrici della Città di Irsina"
Domenica 18 settembre
ore 17,00
Locali del Centro Arenacea
II Centro Locale Intercultura di Irsina presenta:
"LA GIORNATA DEL DIALOGO INTERCULTURALE"

Comune di Irsina
"E' molto probabile che anche in tempi remotissimi sul territorio intorno al nostro paese vi siano stati insediamenti umani: lo testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici come la scheggia di selce 'isolata' risalente al Paleolitico inferiore (850.000 anni fa) rinvenuta pochi anni fa in località Forgiane e che rappresenta la più antica traccia della presenza in Italia dell'uomo preistorico (Homo erectus). Così come è molto probabile che la città o l'insediamento dal nome Pleres e di poi chiamato Plusos fosse già fiorente ai tempi della Magna Grecia visto le monete, le medaglie, i corredi funerali e i vasi rinvenuti dentro e fuori del centro abitato.
Una parte di questi reperti archeologici, raccolti all'inizio del novecento con amore e spirito di sacrificio dal nostro storico prof. Michele /onora, finalmente quest'anno hanno trovato una degna allocazione nell'ex convento francescano opportunamente adattato. Il 24 giugno infatti è stato inaugurato il 'Museo Civico lanora' con l'esposizione di rari e preziosi pezzi raccolti dallo studioso e che ci parlano dì una storia molto antica, una storia che, come tutte le storie, è fatta di tessere come un mosaico e che noi tentiamo dì capire e di scoprire, così come cercheremo di capire quella del monastero e della chiesa di santa Maria La Nova o di /uso costruita dai monaci bizantini sul nostro territorio e ormai dimenticata.
La storia del monastero comincia con l'avvento dell'imperatore Leone III Isaurico (717-741) sul trono dì Bisanzio o Costantinopoli e corrispondente all'attuale Istanbul, il quale nel 726 mise in atto la 'iconoclastìa', cioè una violenta e radicale condanna del culto delle reliquie e dell'uso delle immagini sacre. Questo atteggiamento intransigente verso la chiesa fu mantenuto anche da Costantino IV detto Copremmo suo successore e figlio salito sul trono dì Bisanzio nel
Molti monaci basiliani (seguaci di san Basìlìo) di rito greco-ortodosso scapparono dall'oriente portando reliquie ed immagini sacre e si insediarono nel meridione d'Italia che faceva parte dell'impero bizantino. A loro sì unì una folta comunità dì etnìa greca che andò ad ingrossare la già numerosa popolazione greca autoctona residente nel nostro meridione così come esisteva già nel nostro paese.
I  monaci inizialmente si dedicarono all'ascetismo e, complice la particolarità montuosa e boscosa del meridione, vissero da eremiti in caverne e grotte, abbellendo le stesse di affreschi che ricordavano in qualche modo santi e sante della loro tradizione religiosa. Sulla via per Gravina esiste, per esempio, la 'grotta di santa Lucìa' cosi chiamata perché al suo interno si può ammirare un affresco bizantino rappresentante la santa.
Quando poi ì monaci bizantini si resero conto che nel nostro paese esisteva una numerosa comunità di etnìa greca, decisero di erigere un monastero costruendo anche una grandiosa chiesa chiamata santa Maria La Nova o di Juso extra moenia (fuori le mura) nella quale conservavano e veneravano le relìquie preziose dei loro santi e celebravano con rito greco-ortodosso in opposizione alla chiesa di santa Maria Vetera (vecchia) prose moenia (sulle mura) esistente in paese e di rito romano.
II territorio su cui insisteva il monastero e la chiesa di Juso, era esposto a sud nella 'zona dei greci' e ad esso faceva riferimento la folta comunità greco-bizantina che occupava la parte a sud-ovest del paese: ne fa testimonianza ancora oggi la toponomastica della stessa con le strade che portano nomi di santi bizantini come santa Sofia, san Basilio, sant'Andrea, san Nicola, sant'Elia, san Pantaleone.
In questa parte del paese sì notano ancora oggi resti di antichi portali greci così come vi sono delle chiese dedicate a santi di origine orientale e venerati dai bizantini come quella di san Nicola de Morgitiis, quella di sanfAndrea, mentre non sono più esistenti quella di san Nicola de pauperìbus (san Nicola dei poveri) e quella di san Filippo. La chiesa di san Nicola dei Morgitiis, secondo lo storico lanora, ha un'origine che si perde nella notte dei tempi nel mentre ci ricorda che
al sua interno si venerava un'antichissima statua di san Nicola il vescovo é Mira.
Sempre secondo lo storico lanora, pare esistesse anche un affresco antichissimo nella seconda cattedrale di stile gotico abbattuta nel 1770 rappresentante la Madonna di Costantinopoli con la corona e il bambino, immagine ritenuta miracolosa, veneratìssìma dal popolo e secondo il Pacichelli attribuibile al pennello di san Luca. Dopo una prima sconfitta dei bizantini nel 1041 prima a Melf e poi nella valle che separa il nostro paese da monte Serico chiamata Serra battaglia, e quella definitiva del 1042 la comunità di rito greco-ortodosso fece comunque riferimento al convento e alla chiesa di santa Maria di /uso anche quando nel 1093 Goffralo di Conversano, signore di Montepiloso, decise di affidarne la proprietà all'abbazia di san Lorenzo di Aversa. Dopo la distruzione della città avvenuta nel 1133 ad opera del normanno Raggerò II, queste proprietà furono donate oi benedettini della celebre abbazia di Casa-dei in Erancia con l'assenso del papa Innocenza II.
I monaci di casa-dei si diedero da fare per ricostruire la città distratta da Raggiera II bonificando, rimboschendo e dando prosperità a tutto il territorio: incanalarono le acque con opere di alta ingegneria idraulica (7 bottini) nel mentre occupavano e ingrandivano il convento di santa Maria la Nova eleggendolo a 'priorato'. Continuarono nell'opera di bonifica del territorio che circondava il monastero stesso detto della 'Peschiera' iniziata dai monaci basiliani e costruirono anche un 'lavatoio pubblico' (venuta alla luce solo recentemente) con vasche di decantazione al quale accedeva la popolazione residente.
II re Raggiera II concesse al 'priorato' di santa Maria la Nova anche la chiesa di santa Maria Vecchia o Cattedrale con tutte le sue pertinenze e la chiesa d'Irsi (che portava il titolo di San Giuliano di Mpntepiloso) la quale ebbe un convento dì benedettini uguale a quello di santa Maria Nuova.
Entrambi i conventi erano retti da un medesimo 'priore' mandato direttamente dalla Francia e, sempre in virtù delle concessioni, il priore era anche feudatario, tanto che se ne fa menzione nel registro dei baroni. Questa situazione, con alterne vicende, durò fino al 1370, quando il convento e la chiesa di santa Maria la Nova e il convento e la chiesa d'Irsi, furono distrutti da Francesco I del Balzo signore di Andria e Montepiloso. Ma questa è un'altra storia! "







 
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