“Pasquale Scanzano non è un investigatore, non è un ispettore, non è un poliziotto, non è un avvocato, non è un professore. Sulla targa della sua porta c’è scritto ricerche e non necessaria-mente di natura giudiziaria sono le sue indagini: esplora animi e vicende nelle interiora di Matera, città millenaria affogata dal cemento e dalle automobili.
Sullo sfondo di due ricerche parallele, pulsa il cuore di una città che si trasforma: da negletto simbolo della miseria della civiltà contadina a cittadina piccolo-borghese dedita al consumismo di facciata.
Matera, una città con tracce decadenti del post-industriale senza una stagione industriale, ospita nel racconto devianze minimali, private: un vecchio solitario, il perbenismo dei figli emigrati, gli affarucci dei succedanei degli arrendatori; da un lato i “cravattini” degli impiegati per bene e, accanto a Scanzano, una squadra di motociclisti tatuati inquietanti nell’aspetto, che innocuamente giocano a dama nel bar Chimiria; un amore intenso per una donna e per una città antica, la quale invece degrada nella speculazione e nel suo indotto, sino alla violenza.”
Programma
Introduce
Angelantonio Pellecchia, Presidente Unitep
Relazione
Giovanni Caserta, Storico e Critico Letterario
Intervista di
Rossella Montemurro, Giornalista
a
Costantino Dilillo, autore
Bruna Basile, BMG Editrice Matera
Conclusione
Angelantonio Pellecchia, Presidente Unitep