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Smart City e Smart Community in ottica di genere nell’attività di governance: dalla normativa all’azione amministrativa e sociale

Attivo da venerdì 12 settembre 2014 a sabato 13 settembre 2014 dalle ore 09:00
La Casa Cava La Casa Cava
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Presso la Casa Cava - Matera
Matera Venerdì 12 e sabato 13 presso Casa Cava a Matera, Rione Sassi, si terrà a partire dalle ore 9,00 il seminario “Smart City e Smart Community in ottica di genere nell’attività di governance: dalla normativa all’azione amministrativa e sociale”.
Si tratta di due seminari di di aggiornamento e formazione che anticipano altri due momenti di aggiornamento sul tema della Smart City che si terranno a Tito il 20 ottobre e a Latronico il 7 novembre.

L’iniziativa è stata organizzata e promossa dalla consigliera di Parità regionale di Basilicata Maria Anna Fanelli ed è dedicata al sostegno della candidatura di Matera Città della cultura 2019 e Città per eccellenza Smart.
I Seminari di Formazione e Aggiornamento vogliono contribuire a sviluppare, proprio perché in tempo di crisi, una “governance” per “Città e Territori intelligenti” attraverso processi innovativi che, partendo dal possesso di valori, saperi e tradizioni locali favoriscano, nel contempo, lo sviluppo di capacità e competenze per il trasferimento, la programmazione e l’attuazione di interventi e di politiche innovative in tema di Pari Opportunità di genere.
Sono stati invitati a partecipare Soggetti Istituzionali e non, pubblici e privati che individuano tra i loro impegni prioritari la necessità di “azioni di genere specialistiche sui territori” anche attraverso il rafforzamento di percorsi istituzionali e sociali che, con l’ausilio delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione (ICT), dovranno essere sempre più partecipativi.
L’obiettivo è quello di affrontare le sfide della globalizzazione incentivando l’innovazione, la creatività e la competitività del sistema economico regionale.
Le nuove tecnologie di comunicazione sono diventate forza e perno dei cambiamenti sociali anche nella ridistribuzione dei carichi ed impegni lavorativi e socio-familiari.
Il tutto attraverso la rete moltiplica il potenziale delle intelligenze coinvolte e aumenta l’efficacia dell’azione amministrativa e dell’attività di realtà private anche di carattere associativo.
Per questo le dinamiche organizzative e i procedimenti di realtà pubbliche e private per realizzare città/comunità intelligenti vanno sempre ripensati per migliorare la qualità dei processi di informazione e formazione per facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini, anche attraverso i social media e le tecnologie innovative della comunicazione utilizzando linee di azioni specifiche.
Le azioni da mettere in campo per raggiungere obiettivi molteplici ma interconnessi che riguardano non solo la formulazione di una “visione”, ma anche la definizione di modelli e strumenti operativi, insieme con la costruzione di iniziative di ricerca e innovazione, relative a vari temi sono molteplici e riguardano:
Inclusione e Partecipazione. “Una città/comunità intelligente è una città che coinvolge le donne e gli uomini, nei processi decisionali di governance, che li informa e consulta dando loro l’opportunità di esprimere opinioni e così di sentirsi attivi nella comunità in cui vivono”.
Conoscenza e Monitoraggio del territorio. Una città/comunità intelligente ha conoscenza del proprio territorio, ne individua le priorità economiche, sociali ed ambientali e su queste costruisce progetti e iniziative.
Qualità e costo dei servizi. Una città/comunità intelligente vede nelle tecnologie un’occasione per realizzare servizi più efficaci per i residenti, per le imprese, per le donne e gli uomini che vivono il territorio.
Imprenditorialità e innovazione sociale. Una città/comunità intelligente deve saper cogliere le opportunità delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione (ICT), per permettere la nascita di nuove imprese innovative strettamente collegate al territorio. Sviluppa l’imprenditoria femminile volta a risolvere questioni fondamentali per il territorio “come la creazione di servizi innovativi per i residenti, il miglioramento del decoro urbano e dell’attrattività, l’efficienza energetica e il rispetto dell’ambiente, o la creazione di nuovi modi per offrire assistenza a fasce di popolazione in difficoltà”.
Identità, cultura e saper fare. La città/comunità intelligente utilizza le tecnologie anche per “valorizzare la propria identità specifica, rinnovare senza eliminare le proprie tradizioni culturali e di patrimonio artistico e naturale, per rilanciare il proprio saper fare più antico e costruirne di nuovo”.

Per la consigliera Maria Anna Fanelli “la città/comunità intelligente deve produrre nuove politiche di organizzazione delle donne che favoriscano le donne nei percorsi di carriera nelle imprese e che agevolino, attraverso le nuove tecnologie, la qualità della vita e favoriscano il benessere lavorativo e famigliare. Il tutto attraverso percorsi virtuosi di comportamento nelle aziende e tra le persone contro le politiche discriminatorie”.

Nel corso dei lavori verrà inoltre delineata l’Agenda Digitale che la Regione Basilicata sta costruendo attraverso la Task Force preposta e a tale proposito l’Ufficio della Consigliera di Parità Fanelli chiederà “che gli elementi per l’innovazione tecnologica e delle infrastrutture e dei servizi online delle città vengano favoriti in termini di genere così che l’Agenda Digitale sia un’agenda di genere”.

Durante i lavori verrà rivolta particolare attenzione anche alle aree e alle comunità rurali della Basilicata affinchè sulla base di una “nuova alleanza fra agricoltura e cultura si possa favorire il rinnovamento imprenditoriale e sostenibile del settore agroalimentare”.

Verranno inoltre considerati i percorsi innovativi implementati ed offerti da Basilicata Innovazione, dall’Inea, dal Distretto Tecnologico Terna e dalla Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana e Nova Siri.

In tale prospettiva è chiaro che bisogna pensare a sostenere, individuare e finanziare con appositi fondi, da inserire nei Bilanci, che in tal senso diventano di genere, il miglioramento della vita delle donne nell’ambito urbano e non per favorire la loro partecipazione alla vita sociale e politica pubblica e privata delle Comunità locali attraverso l’uso delle tecnologie.

Infatti, leggere i Bilanci degli enti pubblici in chiave di genere significa integrare la prospettiva di genere a tutti i livelli della procedura di Bilancio e ristrutturare le entrate e le uscite al fine di assicurare che le necessità dell’intera collettività siano prese in considerazione adeguatamente.
Alla base del Bilanci di genere, infatti, vi è la considerazione che esistono differenze tra uomini e donne per quanto riguarda le esigenze, le condizioni, i percorsi, le opportunità di vita, di lavoro e di partecipazione ai processi decisionali e quindi è necessario che le politiche non siano neutre rispetto al genere ma al contrario determinino un impatto differenziato su uomini e donne.
Tra i motivi per realizzare un Bilancio di genere, si colloca anche il raggiungimento di alcuni obiettivi della governance locale oggi fondamentali: efficienza, efficacia, trasparenza ed equità.

Da questo punto di vista – e per essere concreti - sarebbe auspicabile l’avvio di progetti per assicurare una buona qualità dei servizi pubblici (orari degli uffici pubblici che rendano accessibili i medesimi a chi lavora, orari uguali per tutti gli uffici, digitalizzazione di tutte le pratiche digitalizzabili, trasporti pubblici intelligenti e diversificati), progetti ed iniziative formative, culturali ed educative, da destinare in particolare alle nuove generazioni, per combattere i fenomeni legati al femminicidio attraverso apposite piattaforme web.

Per ottenere questi risultati, occorre il concorso di tutti e in particolare, occorre mobilitare l’intelligenza collettiva e femminile che può programmare e progettare soluzioni smart che migliorino la qualità complessiva della vita urbana, per loro e per tutti. Le soluzioni, infatti, possono non essere le stesse in ciascun ambito urbano: vanno adattate al contesto, alle diverse culture, alle differenti sensibilità di genere.
In tale prospettiva sarebbe il caso di pensare e proporre progetti che attraverso l’uso delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione (ICT) possano favorire l’empowerment delle donne (presa di potere, consapevolezza, assertività e sicurezza, percorsi per la soluzione i problemi vari…) nei contesti di riferimento in alcuni ambiti specifici quali:
• ambiente
• mobilità
• decoro urbano ed attrattività della città
• efficienza energetica
• lotta alla violenza sulle donne e sulle fasce deboli
• sicurezza in genere delle strade e della città
• vivere intelligente
• governabilità paritaria
• identità urbana

Sono necessari ad esempio progetti, anche attraverso piattaforme innovative, relativi alla conciliazione vita – lavoro e ad una nuova mappa del welfare, alla divulgazione e formazione sulle politiche antidiscriminatorie e su quelle paritarie espresse nel Codice delle Pari opportunità (198/2006 adeguato alla Direttiva Europea in materia), a progetti di salvaguardia per una maternità responsabile per le donne e per i padri, a progetti per assicurare e garantire una buona vivibilità per gli anziani, per la salute delle madri e dei padri, ad asili nido in famiglia e nei condomini e a ludoteche con prezzi accessibili, a progetti volti a favorire la qualità della vita fisica (parchi, piste ciclabili, piste attrezzate per fare sport al chiuso e all’aperto), ma anche alla presenza di mercati che vendano prodotti a km zero, Progetti per assicurare una buona qualità della vita culturale (incoraggiare e rendere fruibile al massimo biblioteche e mediateche attrezzate, l’apertura di librerie, cinema, teatri, luoghi ai quali collegarsi per fare musica), progetti di valorizzazione della creatività femminile e della cultura.
Su queste basi nel corso dei lavori verranno offerti qualificati interventi di studio di esperti ed esperte e di Rappresentanti e Dirigenti istituzionali, coinvolti a vari livelli anche per la programmazione di future azioni positive per la vita di città/comunità gestita in un’ottica di genere.
La Consigliera di Parità esprime un sentito ringraziamento a Flavia Marzano, Presidente Stati Generali dell’Innovazione per la collaborazione ricevuta anche da parte delle Componenti Del Suo Direttivo.
Prevista fra gli altri la partecipazione del Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, del Presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, della Senatrice Maria Antezza e degli Assessori regionali Raffaele Liberali e Michele Ottati, dei Sindaci e di Matera e Potenza Salvatore Adduce e Dario De Luca, degli Assessori comunali Programmazione e Finanza Pasquina Bona e Sviluppo Innovazione Tecnologica nella PA Giovanni Scarola, del Presidente della II commissione regionale consiliare Bilancio e Programmazione Gianni Rosa, del Presidente della IV Commissione regionale consiliare Politiche sociali Luigi Bradascio, del Presidente della Commissione Regionale Nicola Benedetto, dei Consiglieri Regionali Roberto Cifarelli e Achille Spada e del Presidente dell’Acquedotto Lucano Rosa Gentile e di Rappresenti istituzionali nazionali, regionali e comunali, fra i quali i Consiglieri regionali di Matera, e del Presidente del Comitato Matera 2019 Paolo Verri e la Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana e Nova Siri Teresa Fiordelisi.
Le due giornate di lavoro saranno dirette e coordinate da Maria Anna Fanelli.
Gli interventi saranno tenuti da Dirigenti Generali e Dirigenti, da Esperti nazionali e regionali di rilievo quali Emma Pietrafesa, Francesco Sacco, Andrea Trevisi, Carmela De Vivo, Giovanna Badalassi, Vito Marsico, Giandomenico Marchese, Giovanni Oliva, Maria Rosaria Sabia, Giampiero Maruggi, Rocco Maglietta, Nicola Antonio Coluzzi, Ernesto Belisario, Tiziana Medici, Caterina Policaro, Morena Ragone, Antonio Colangelo.
Daranno il loro apporto i Presidenti dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Matera e Potenza, Eustacchio Quintana e Luigi Vergari ed i Presidenti dei Consigli degli Ordini dei Consulenti del Lavoro di Matera e Potenza Serafino Di Sanza e Candio Paternoster.




 
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