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FAIMARATHON 2014

Evento del 12/10/2014 
FAI - Fondo per l´ambiente italiano FAI - Fondo per l´ambiente italiano
Media voti: FAIMARATHON 2014 - Voti: 0
Matera e Provincia
Matera e provincia
Domenica 12 ottobre 2014 torna in più di 120 città italiane la FAIMARATHON l'evento nazionale, giunto ormai alla terza edizione, realizzato dal FAI - Fondo Ambiente Italiano grazie al supporto di 3mila volontari e alla partnership con Il Gioco del Lotto, a sostegno della campagna di raccolta fondi di ottobre Ricordati di salvare l'Italia.
 
La FAIMARATHON non è una maratona sportiva ma una passeggiata adatta a tutte le età che svela, tra le strade di oltre 120 città in tutta Italia, chiese, palazzi, teatri, monumenti, luoghi d'interesse storico o artistico attraverso insoliti e interessanti itinerari. E' l'occasione perfetta per riscoprire il nostro splendido Paese e i suoi tesori, un patrimonio d'arte e natura unico al mondo e una risorsa preziosa, il "motore" da cui far ripartire la nostra economia.
 
Partecipare alla FAIMARATHON è un modo per contribuire concretamente alla difesa dell'arte, della natura e del paesaggio italiano sostenendo il FAI.
 
Scarica l'App e vinci fantastici premi
Utile, pratica, gratuita: l'App FAIMARATHON è disponibile gratuitamente per iPhone e Android e permette di iscriverti alla maratona culturale, ricevere gli aggiornamenti in tempo reale, navigare le mappe degli itinerari proposti, sapere chi dei tuoi amici sta partecipando e, naturalmente, seguire l'evento anche sui social.
 
Grande novità di quest'anno è il torneo di fotografia  #scattidifelicità: per partecipare basta scaricare l'App, caricare una foto che esprima la tua felicità o che racconti ciò che ti rende felice e convincere utenti e amici a votarla! I primi 5 classificati, selezionati da una giuria tra i 100 più votati, vinceranno fantastici premi.

Matera

Tappa n. 1

Castello Tramontano - Parco del Castello, Via Castello;

Breve descrizione: La tappa si compone di 3 momenti distinti: un primo momento (a) di presentazione della storia non leggendaria del Conte-imprenditore napoletano; un secondo momento (b) di visita guidata al Castello; ed un terzo momento (c) in cui viene presentata una breve riduzione teatrale del racconto di Benedetto Croce: Il villano di Matera e Ferdinando il Cattolico.
 
a) Giovan Carlo Tramontano era un banchiere originario di Sant’Anastasia in agro di Napoli e maestro di zecca a Napoli. Faceva parte della borghesia imprenditoriale che aveva sostenuto gli Aragonesi e che questi incoraggiarono come nuova classe dirigente. Grazie ai servigi e ai prestiti fatti alla corona, nonostante non fosse nobile di nascita, ricevette dal re Ferdinando II nel 1497 la Contea di Matera per 25.000 ducati. Tramontano utilizzò il feudo di Matera per espandere le sue attività economiche e commerciali a danno dei piccoli imprenditori e dei nobili locali. Per poter rafforzare le proprie attività imprenditoriali e per la realizzazione di opere, fra cui il castello, vessò la città con forti imposizioni. Il 28 dicembre del 1514 chiese al popolo 24 mila ducati per poter proseguire le sue attività imprenditoriali e di edificazione. La nobiltà e l’imprenditoria, colpita nei propri interessi, colsero l’occasione  di questa nuova richiesta per ordire una congiura che portò alla uccisione del “conte” il 29 dicembre 1514, apparendo come una rivolta di popolo. Dopo la sua uccisione i soprusi furono in parte ingigantiti e divennero leggendari, ma di fatto furono le forti imposizione fiscali oltre che  l’intromissione nelle attività dell’imprenditoria e della nobiltà locali a portare alla sua uccisione.
 
b) Il Castello fu fatto erigere fra il 1501 ed il 1514 da Giovan carlo Tramontano, all’epoca signore della contea di Matera. E’rimasto incompiuto a causa del suo omicidio da parte della cittadinanza. Fu costruito con il pretesto della difesa della città e pertanto a spese della Università Materana (Comune). Non si sa chi lo abbia progettato, né come dovesse svilupparsi dal momento  il castello non è mai stato completato. Fu costruito secondo i criteri dell’ingegneria militare dell’epoca. L’elemento principale del Castello è un massiccio torrione centrale su quattro livelli con torri laterali minori, fossato e muri di controscarpa. Le caratteristiche di quanto oggi esistente consentono di escludere la funzione residenziale di quanto costruito. Doveva trattarsi di una struttura militare di difesa e di carattere monumentale.
 

c) Il famoso filosofo Benedetto Croce pubblica nel 1927, fra gli Aneddoti di Storia civile e letteraria, un racconto breve, basato su elementi della tradizione popolare e su antichi atti giuridici del Regno di Napoli, dal titolo Il villano di Matera e Ferdinando il Cattolico. Si tratta della storia di un materano che chiede giustizia al Re, sentendosi oppresso dal punto di vista economico e giudiziario dal Conte Tramontano. La novella dà evidenza di come, anche a distanza di secoli, nell’ambito del Regno di Napoli fosse  leggendaria la figura del Conte Tramontano. Del racconto verrà presentata una breve riduzione teatrale a cura di alcuni studenti  apprendisti ciceroni del Liceo Classico di Matera.

 

Tappa n. 2

Colle del Lapillo e tracciato del condotto sotterraneo - Parco Giovanni Paolo II (Boschetto); coord. UTM 40.664766° N; 16.605619° E
Breve descrizione: La tappa tende ad illustrare le caratteristiche geologiche dell’area di Matera e le problematiche relative all’alimentazione idrica della città. La successione litostratigrafica dell’area dove sorge Matera fa sì che nell’ambito della città non vi siano sorgenti d’acqua naturali. La disponibilità di acqua era garantita solo dai sistemi di raccolta delle acque piovane. Tuttavia le colline che bordano la città sono costituite da un basamento di argille marnose e sulla sommità della collina sono presenti sabbie e conglomerati. La presenza di terreni permeabili (sabbie e conglomerati) sovrapposti a terreni impermeabili (argille), fa sì che le acque di pioggia che si infiltrano sulla parte alta della collina possano dar luogo ad una falda che, pur non essendo particolarmente cospicua, era in grado di fornire acqua anche in periodi siccitosi. La falda fu pertanto sfruttata con un acquedotto in grado di portare acqua alla città durante tutte le stagioni alimentando la fontana della tappa successiva. Verrà illustrato il tracciato dell’acquedotto e il relativo cunicolo di adduzione.
 

Tappa n. 3

Fontana Ferdinandea - Piazza Vittorio Veneto;
Breve descrizione: E’ la fontana storica della città ed è detta fontana Ferdinandea, dal nome di Ferdinando II di Borbone, sotto il cui regno fu installata. Entrò in funzione nel 1832. Si tratta di una fontana alimentata da un acquedotto che attinge acqua dalla falda della collina del Lapillo e consentiva di alimentare di acqua la città anche durante i periodi di siccità. Vi sono tracce di una fontana in questa posizione sin dal 1300. La fontana nel 1927 venne allacciata all’acquedotto pugliese e nel 1949, avendo perso la sua funzione sociale fu smontata e rimossa. Nel 1958 fu collocata presso la villa comunale come elemento di arredo urbano. Nel 2009 è tornata nella sua posizione originaria. Il Castello oltre ad essere in posizione dominante era collocato proprio a ridosso della zona di alimentazione della fontana e poteva consentire anche di controllare l’alimentazione idrica della città.
 

Tappa n. 4

Luogo presunto della congiura contro il Conte Tramontano (U’ pizzon du’ mmal’ chinsigghi) - Sasso Barisano;
Breve descrizione: L’uccisione del Conte Tramontano avvenne nel dicembre 1514  a seguito di una congiura che fu, in parte una ribellione della cittadinanza contro le vessazioni e le imposizioni economiche, ma  anche e forse soprattutto, una rivolta della nobiltà e dell’imprenditoria contro la sua forte intromissione nella realtà economica locale. Dopo la sua uccisione i soprusi furono in parte ingigantiti per giustificarne l’uccisione. Il luogo di questa tappa è quello dove secondo la tradizione si incontrarono i congiurati che ordirono l’omicidio del conte definendone i dettagli e la strategia. Si tratta di un luogo nascosto sito nel sasso Barisano.
 

Tappa n. 5

Chiesa di San Giovanni Battista - Piazza San Rocco;
Breve descrizione: La Chiesa di Santa Maria la Nova oggi di San Giovanni Battista in stile romanico  nel 1204 fu donata dall’arcivescovo delle Diocesi di Acerenza e Matera, Andrea, alle Monache Penitenti di Santa Maria provenienti da Accon (Acri, città della Palestina). Elemento singolare della chiesa è l'accesso sul fianco meridionale della chiesa stessa, poiché quella principale nel 1610 fu inglobata nelle strutture dell'ospedale di S. Rocco. L'interno è a tre navate con otto pilastri che sorreggono grandi arcate. La struttura edilizia ha subito nel tempo diversi interventi, per cui non risulta più osservabile l’originario complesso. Al suo interno una incisione nel materiale lapideo usato nella costruzione ricorda l’uccisione del Conte.
 

Tappa n. 6

Luogo dell’uccisione del Conte – via Riscatto;
Breve descrizione: La tappa riguarda il luogo dove, secondo la tradizione, avvenne l’uccisione del Conte il 29 dicembre 1514, all’uscita dalla messa del vespro. Si tratta di una via adiacente al Duomo, oggi “via Riscatto”, denominata così nel XIX secolo per ricordare il riscatto di Matera dalla tirannia del Conte. Il Tramontano fu colpito da mano ignota o, secondo la cronaca settecentesca di Giuliano Passaro, da uno schiavone: un immigrato. A questo evento fecero seguito un inchiesta ed un processo che vide sul banco degli imputati l’Università stessa (il Comune di Matera). Alla fine prosciolta dalle accuse con indulto regio.
 

Tappa n. 7

Abitazione del Conte in Matera: Palazzo Ferraù – via Riscatto, via Conservatorio; c
Breve descrizione: Il Conte Tramontano durante la sua permanenza in Matera non aveva un palazzo personale, né tantomeno ha mai abitato nel Castello. Egli era alloggiato, secondo quanto riporta la tradizione, nella zona della Civita, la parte nobile ed antica della città, presso il Palazzo Ferraù. Non vi sono certezze circa il fatto che dimorasse in questo luogo, si tratta tuttavia di una possibilità credibile, in quanto la Civita era la parte storica e nobile della città, che dominava le aree di accesso alla città, i rioni Sassi e tutta la zona nuova dell’abitato.
 

Tappa n. 8

Casa Noha – Recinto Cavone, 9;
Breve descrizione: L’arrivo è presso Casa Noha, uno dei 27 beni del FAI nazionale è anche  sede della Delegazione FAI di Matera. Si tratta di una dimora storica sita nella Civita e recentemente restaurata. In questa sede  è possibile vedere il racconto filmato I Sassi invisibili, viaggio nella storia di Matera. Si tratta di un suggestivo filmato a cura di Giovanni Carrada, realizzato con il coordinamento scientifico dell’archeologa Prof.ssa Rosalba Demetrio (vice presidente regionale del FAI). Offre al visitatore, un’esperienza che consente di approfondire le vicende della città e coniuga nuove tecnologie e cultura offrendo una ricostruzione della storia della città da diverse prospettive: dall'architettura alla storia dell'arte, dall'archeologia alla storia del cinema.

Città  : Tricarico (MT)

 

L’ACQUA E LA TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO: GLI ORTI SARACENI DI TRICARICO


Partenza Domenica 12 ottobre, a partire dalle ore 10:30

Sono previste partenze scaglionate fino alle ore 17:00
 
Km del percorso: 3,2
 
Tempo di percorrenza : circa due ore
 
Il punto di arrivo è diverso dal punto di partenza? SI, ma vicini, con opportunità di parcheggio.
 
Elenco tappe (tassativamente massimo 10 tappe):
Partenza :  Tappa 1  LA “FONTANA VECCHIA”
                   Tappa 2   GLI ORTI TERRAZZATI SISTEMATI, Strada provinciale Bocconera;  
                   Tappa 3   LA TORRE RABATANA, I ‘GIARDINI TERRAZZATI’, via Badia,
  con vista dei RUDERI DEL MULINO AD ACQUA;
                   Tappa 4    IL PONTE DI DON PANCRAZIO, Strada provinciale Bocconera   
                   Tappa 5    IL ‘SISTEMA’ DEGLI ORTI SARACENI, Vallone sotto la Saracena
                   Tappa 6    LA CAPTAZIONE DELLE ACQUE E LE GROTTE NATURALI,
                                     Vallone sotto la Saracena
                   Tappa 7    IL DEPURATORE Vallone sotto la Saracena
                   Tappa 8    LE SORGENTI Via Don Pancrazio Toscano
 
 

                   Tappa 5    IL ‘SISTEMA’ DEGLI ORTI SARACENI, Vallone sotto la Saracena
Sono ormai pochi coloro che coltivano e assicurano la manutenzione ai piccoli appezzamenti nel vallone sotto la Saracena di Tricarico, questo è uno degli esempi di coltivazione possibile grazie al microclima e alla presenza delle acque che si raccolgono scivolando nelle vasche naturali sotto le pareti di roccia arenaria e si distribuiscono nei vari terreni. La scelta è dettata dal voler evidenziare, valorizzare e recuperare questo meccanismo di utilizzo delle acque ai fini didattici ma soprattutto produttivi.
 
Tappa in cui è prevista la visita guidata all’interno e sue caratteristiche di interesse:
Tappa 7    IL DEPURATORE Vallone sotto la Saracena
Si tratta di una zona recintata, per niente frequentata e conosciuta, localizzata in fondo al percorso e normalmente chiusa. Le attrezzature e il processo di depurazione dell’acqua saranno descritte e illustrate con l’aiuto di tecnici del settore. Dopo aver seguito il percorso dell’acqua e aver illustrato i vari modi di utilizzo e captazione di tipo naturale, sarà interessante capire come avviene il processo di depurazione attuale delle acque canalizzate lungo il vallone.
 




 
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