Miseria e nobiltà, racconta di una situazione ferma nel tempo. Si porta bene la sua età, ha più di un secolo: Napoli 1888-Napoli 2007. E’ una farsa, e così viene raccontata. Raimonda Gaetani ha voluto rispettare con precisione l’epoca, Bruno Garofalo ha costruito con linearità i due interni. Siamo noi che viviamo un secolo dopo. Il niente posseduto da Felice e da Pasquale è il niente di oggi. La ricchezza illusa di Gaetano Semmolone, detto fritto misto, è l’illusione di oggi.
La scena del primo atto è vestita di grigio, piena solo del vapore di una pentola di acqua che bolle ma che non cuoce niente, perché niente arriva da queste giornate di lavori inventati, lo scrivano sotto al San Carlo e il salassatore che non trova più a chi tirare il sangue. Ci si ruba gli scarsi avanzi di un cibo racimolato con i “pegni”. Quattro porte vuote, come bocche da sfamare, e le sedie in scena, dove sono accasciate le tre donne della “miseria”, Concetta e Pupella, madre e figlia, e Luisella, l’amante. Un sottoscala. Il mondo guardato dal basso che più basso ci sono solo le cantine, o forse neanche quelle. La situazione della fame arriva al punto dove tragedia e farsa hanno una linea sottile di confine. O muori, o ridi e vivi. E poi c’è la nobiltà, a casa di Semmolone, mura dipinte come la Cappella Sistina, vetri smerigliati, giardini in fiore, poltrone imbottite, servitori e campanelli. Semmolone era un cuoco, ma ora è cavaliere. Un arricchito, insomma, a cui tutti ci affezioniamo, perché lo comprendiamo. Gemma, sua figlia adorata, ballerina, balla sempre, Luigino, suo fratello, che rubacchia i soldi al padre e si fa perdonare con una barzelletta. Tutti sono allegri a casa Semmolone: lui perché crede di avere a casa i nobili, e i “miseri” perché facendo i nobili mangiano e giocano ad essere quello che non saranno mai. Poi c’è Bettina, col coltello in mano, perché è così che ha imparato a difendersi dai guai della vita. In fondo sotto tutti questi strati di vestiti e travestimenti ci sono uomini e donne di ieri e di oggi, affannati e in cerca della loro realizzazione.
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