Fino al 29 novembre presso il Circolo La Scaletta, in via Sette Dolori, n 10 - dalle 17.00 alle 20.00 - è possibile visitare la personale di pittura “OPERE SCELTE 2001 – 2014” dell’artista Irene Albano, a cura della storica dell’arte Fiorella Fiore.
Inaugurata sabato 15 novembre in uno dei luoghi più significativi della cultura lucana e in un momento particolarmente importante per la città di Matera alla presenza dei Sindaci di Matera, Salvatore Adduce, e di Trani, Luigi Nicola Riserbato, oltre quella della storica dell’arte Fiorella Fiore, del presidente di Zétema Raffaello De Ruggieri e, collegato via skype, del direttore artistico della Fondazione SoutHeritage Angelo Bianco, l’Antologica ha riscosso da subito grande successo di pubblico e di critica.
Sono esposte nelle sale del Circolo più di trenta opere per ricostruire il percorso pittorico che va dal 2001 al 2014, un periodo particolarmente importante e intenso, caratterizzato da una ricerca continua e meticolosa di materiali e tecniche che nell’arco di qualche anno porta Irene Albano ad abbandonare la tela e i colori ad olio per una tecnica mista su tavola.
Tutti i quadri sono legati ad un progetto fondato sul binomio Arte-Natura: e se all’inizio la rappresentazione di fiori e paesaggi è realistica ed idilliaca, successivamente l’artista tende verso un’arte informale con tavole dove la natura è presente in maniera sempre più essenziale e con un importante messaggio di carattere sociale. Innamorata della natura, infatti, ed arrabbiata con l’uomo che distrugge e violenta l’ambiente senza pensare alle ripercussioni future, Irene Albano decide di utilizzare i suoi quadri come strumento di denuncia e crea le combustioni, sottoponendo tavole ed elementi applicati sulle stesse all’azione distruttrice del fuoco, come avviene nella realtà con incendi e devastazioni varie.
Tale messaggio rimane in tutte le sue opere, cambia solo il linguaggio della sua poetica. Da assidua ricercatrice continua a sperimentare nuovi materiali e nelle ultime opere utilizza vari tipi di rete e stoffe eteree che sembrano velo, che potrebbero indicare una natura imprigionata, ma anche protetta per le generazioni future. Sceglie anche forme particolari e crea dei totem che lavorati su tutte e due i lati sono una sintesi di tutto ciò che ha realizzato e del messaggio perseguito fino ad ora.
Le tavole presentate sono quasi tutte materiche. “Irene Albano - scrive Fiorella Fiore - ha fatto della materia il medium prediletto per esprimere la sua poetica. Grazie ad essa si sviluppa un vero e proprio racconto, che lo spettatore è invitato a leggere negli strati che si ricorrono tra colore e supporto, tra i sedimenti lasciati da foglie, rami, fiori, colti direttamente dal territori e manipolati dall'artista. Terra, polvere, fuoco sono gli elementi che ricorrono più spesso, e che si amalgamano all'acrilico steso a volte con colpi di pennello corposi, decisi, audaci, altre con velature delicate che si sovrappongono tra di loro, creando nuovi effetti di luce e colore. E' questo l'alfabeto di una scrittura visiva che racconta di natura e distruzione, temi cari all'artista e attuali in un contesto odierno che vede una terra, come quella lucana, al centro di un dibattito imprescindibile sulla necessità di portare avanti lo sviluppo economico e il doveroso rispetto per l'ambiente.”
Molto particolari i colori, risultato di pennellate decise, polveri colorate e velature sovrapposte. “I colori – scrive Angelo Bianco – sono sempre forti con tonalità che non lasciano respiro e impegnano l’osservatore fino in fondo, trascinandolo da una parte o dall’altra di un polo dialettico libero da ogni concessione decorativa, per una pittura intesa come percorso, un camminare e procedere tra le cose del mondo, attraverso la lente dell’esperienza pittorica. Il pathos dei colori, che annullano completamente la forma e il tratto grafico, trionfa in tutta la sua pienezza e in tutta la sua forza, in una vasta gamma cromatica che predilige colori mediterranei, intensi, di pienezza tonale decisa, in cui si mischiano la forza dell’acrilico, la corposità liquida degli smalti e del bitume, le sabbie e i cascami della natura che creano opalescenze, concrezioni, rugosità, increspature, che assecondano docilmente l’espressione e la creatività dell’artista ".