I Rotoli del Mar Morto, dopo più di mezzo secolo dal loro ritrovamento, mantengono ancora intatti il loro mistero e il loro fascino. Chi furono gli estensori di questi manoscritti e chi li custodì, nascondendoli nelle grotte dove furono rinvenuti nel 1947 da due pastori palestinesi? Che tipo di legame c'è con il Vangelo e con il Cristianesimo? Su tali quesiti tuttora irrisolti ci si interrogherà sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio, nella Parrocchia San Giovanni Bosco, in Piazza Elettra a Marconia, grazie all'intervento del noto biblista don Silvio Barbaglia.
Docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell'Università di Milano, Barbaglia illustrerà le più interessanti e suggestive ipotesi formulate negli anni dai numerosi studiosi che si sono confrontati in particolar modo con i testi di Qumran, parte essenziale dei Rotoli del Mar Morto.
Il ciclo di incontri “Qumran, il segreto del Mar Morto”, organizzato dalla Parrocchia San Giovanni Bosco di Marconia in collaborazione con il portale basilicataeventi.it in occasione della Festa di San Giovanni Bosco, sarà inaugurato sabato, alle 18:30, con la Solenne Celebrazione Eucaristica officiata da Monsignor Salvatore Ligorio. A seguire, alle ore 20:00, prenderà la parola don Silvio Barbaglia, anche Delegato vescovile della Diocesi di Novara per la Pastorale della cultura e per l'Ecumenismo e il Dialogo interreligioso.
Nel primo appuntamento, si metteranno a fuoco le questioni legate alla comunità di Qumran, per comprendere chi fossero gli abitanti di questo antico insediamento situato nell'attuale Cisgiordania, vicino alle rovine di Gerico. La tesi più accreditata è che si trattasse di Esseni, un gruppo ebraico organizzato in comunità monastiche isolate di tipo eremitico. In questa occasione, Barbaglia getterà nuove luci sulle figure di Gesù il Nazareno e Giovanni Battista. Domenica, invece, sempre alle ore 20:00, ci si interrogherà sui rapporti che i misteriosi manoscritti potrebbero avere con il Vangelo, riflettendo sul perché i quattro libri del Nuovo Testamento non facciano mai riferimento agli Esseni.
Gli incontri serviranno a fare il punto sul vivace dibattito qumranico che si alimenta da quasi 70 anni, a testimonianza di come il ritrovamento dei Rotoli del Mar Morto rappresenti, per gli studi biblici, la più importante scoperta archeologica del secolo scorso. Ad oggi, non esistono verità certe ed ufficiali. Accanto alle varie controversie fra studiosi, si insinua anche il dubbio che ci sia stato il tentativo di occultare questi importanti documenti storici, per il timore che potessero rivelare fatti che avrebbero indebolito la fede sia dei cristiani che degli ebrei.
Tra le tante ipotesi avanzate, anche quella secondo cui i Rotoli potrebbero essere stati nascosti in quelle grotte durante un conflitto, teoria che convive pacificamente con quella in base alla quale i Rotoli potrebbero rappresentare "il grande tesoro del tempio di Gerusalemme”, quello che secondo la Bibbia custodiva l'Arca dell'Alleanza. Ciò che è certo è che i manoscritti ritrovati sulle sponde del famoso lago mediorientale comprendano alcuni fra i più antichi documenti biblici, scritti per la maggior parte in ebraico, alcuni in aramaico e qualcuno in greco. Molti di questi hanno più di 2000 anni e risalgono a prima della nascita di Gesù.