Presso il Salone S. Giuseppe - Matera
Sabato 14 febbraio 2015
Il Direttorio di Pastorale Familiare, al capitolo III, fotografa a pennellate realistiche la situazione attuale delle coppie di fidanzati, con tutte le luci, i colori e le ombre. Si afferma infatti nel documento che «oggi …. lo stesso termine “fidanzamento” appare spesso come desueto: la relazione di coppia per lo più non si orienta immediatamente al matrimonio; l’amore tra “ragazzo” e “ragazza”, anche nella prospettiva di un eventuale matrimonio, è vissuto molto spesso come un affare privato che riguarda soltanto i due interessati; il tempo del fidanzamento rischia di essere visto semplicemente come una fase di passaggio senza un suo preciso significato che non sia, tutt’al più, quello di preparare quanto è utile per sposarsi; si vanno moltiplicando le coppie che arrivano alla celebrazione delle nozze dopo diversi anni dall’inizio del loro cammino di amore. Non mancano in tutto ciò aspetti positivi, quali una maggiore libertà di scelta, una certa autonomia dalle famiglie di origine, una più giusta parità tra uomo e donna. Nello stesso tempo, però, siamo di fronte a modificazioni connesse con la crisi dei valori del matrimonio e della famiglia, la banalizzazione della sessualità, una falsa concezione della libertà, la paura di fronte ad impegni definitivi, una spiccata privatizzazione dell’e
sistenza, la difficoltà a trovare un’abitazione ed un impiego, l’insufficienza o addirittura la mancanza di adeguati sostegni alla famiglia. In questo contesto, tuttavia, si incontrano giovani disposti a lasciarsi interrogare e accompagnare nella ricerca di un significato più vero da dare al loro fidanzamento». Il tempo del fidanzamento è dunque una fase importante della vita, un periodo di grazia che va accompagnato con la pastorale. Non bastano i corsi prematrimoniali per orientare i giovani e per prepararli alla scelta della vita coniugale, ma è necessaria una educazione all’amore che non inizia con il fidanzamento e non termina con il matrimonio. La pastorale giovanile nella sua indole ha a cuore l’aspetto vocazionale che riguarda, tra l’altro, la ricerca di una stabilità di vita che ha nel matrimonio la sua scelta più ordinaria. C’è anche la necessità di una maggiore educazione ed accompagnamento alla vita interiore, alla preghiera, all’affettività e all’amicizia, con il confronto continuo con altre coppie che si mettono al servizio dei ragazzi con il loro esempio e la loro testimonianza. In questo percorso, lungo quanto la vita, deve essere coinvolta tutta la comunità ecclesiale ma anche le istituzioni locali devono svolgere un ruolo attivo di promozione.