Partirà da piazza Pascoli, a Matera, sabato, 7 marzo, alle 9.30, il corteo dei comuni lucani e degli agricoltori che si recherà in piazza Vittorio Veneto per protestare contro l’Imu agricola.
“La Basilicata – ha detto Adduce – è fortemente penalizzata da questo provvedimento non solo per la sua grande estensione, ma anche perché si tratta di un territorio in condizioni di svantaggio. Grazie alla nostra grande protesta e al ricorso presentato al Tar il decreto iniziale è stato modificato. Se questo non fosse accaduto la Basilicata avrebbe pagato un conto di circa 12 milioni di euro distribuiti su 53 comuni. Oggi I 23 comuni interessati da questo provvedimento sono chiamati a togliere dai loro bilanci una cifra altissima di circa 8 milioni di euro di cui 5 per i 10 comuni della provincia di Matera e 3 per i 13 comuni della provincia di Potenza. A questa decisione i comuni lucani non ci stanno anche perché, grazie anche ai tecnici delle associazioni di categoria degli agricoltori, sono tante le anomalie che abbiamo registrato. E anche per questa ragione stiamo preparando altri ricorsi. Non ci diamo per vinti consapevoli come siamo che la situazione dei contribuenti è drammatica. Fra l’altro il provvedimento colpisce alla rinfusa senza individuare con esattezza i legittimi proprietari dei terreni. Questo, però, non ha impedito al Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanza, di effettuare già il prelievo dalle casse dei comuni. Il 28 novembre il governo ha sottratto la cifra corrispondente calcolata semplicemente in via statistica ed ha chiesto ai comuni di recuperare quelle risorse andando a individuare i contribuenti. Intorno a questo problema non ci sono solo anomalie, ma c’è anche un grande tema politico: i sindaci non possono più essere trattati da meri gabellieri. Sono anni e anni che i sindaci sono costretti a fare i conti con pesantissimi tagli ai trasferimenti statali. Con L’Imu agricola ci sono amministrazioni comunali che non riusciranno mai ad incassare questi soldi e sono vicinissimi al dissesto finanziario. E’ una situazione inaccettabile e per questa ragione – ha concluso il presidente dell’Anci – i comuni lucani non si arrenderanno e il 7 marzo scenderanno in piazza speriamo con la partecipazione di tantissimi cittadini per far arrivare la nostra voce al Parlamento e al Governo”.