“Radici di un’Identità” è il titolo di una mostra fotografica e documentaria che sarà aperta domenica 8 marzo, alle ore 17.30, nei saloni del museo archeologico di Palazzo Ducale di Tricarico, in occasione della Giornata internazionale della donna. L’iniziativa è stata organizzata dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo - Soprintendenza archeologica della Basilicata ed è stata curata da Antonella Carbone, responsabile di Palazzo Ducale, con il patrocinio della Città di Tricarico. La mostra si articola in tre sezioni che, partendo da immagini fotografiche, ricordano la difficile strada che le donne hanno dovuto percorrere verso la consapevolezza della propria identità.
La prima sezione, “Storia di un già… ma non ancora…”, nasce dall’osservazione di alcune foto di Francesco La Centra che, formatosi sui grandi maestri della fotografia Harry Cartier Bresson, Franco Pinna, Brassai ed Helmut Newton, gira per la Basilicata equipaggiato della sua macchina fotografica, pronto a cogliere gli attimi intatti nel tempo della vita quotidiana. Ogni sua foto è stata prestata a una figura di donna romana, che sia storica, mitica o divina. Nel momento fra la Repubblica e l’Impero, a cavallo dell’età di Augusto, attraverso il diritto, la società cominciò a diventare politica e sembrava che esistessero per le donne le condizioni per condurre a una vera e propria rivoluzione. Questo, però, non accadde: le donne, allora, non tentarono e nemmeno pensarono di mettere in discussione il loro ruolo, custodi convinte e fedeli di una società fatta di valori pensati dagli uomini e fondata sull’affermazione della virilità intesa come modello di sopraffazione. A Roma, infatti, per la prima volta nella cultura dell’Occidente, si formò un modello di rapporto fra i sessi destinato a lasciare le sue tracce sino alle soglie del terzo millennio. La seconda sezione della mostra, “Confinate in Lucania”, presenta la situazione della condizione delle donne confinate in Lucania durante il periodo fascista. Una ricerca promossa dall’associazione “L’Atrio” di Matera di cui parlerà, nel corso della presentazione, lo storico Cristoforo Magistro. Infine, la terza sezione invita a riflettere sull’offesa all’identità che si compie attraverso la violenza fisica: “Bellissime come una perla” è il titolo, che è anche quello del libro di Giovanni Soldati, edito dalla biblioteca di Tolbà e illustrato con i décollage realizzati da Grazia Cormio, fondatrice dell’associazione “Tolbà”. Saranno in esposizione gli originali, ai quali è affidato il messaggio contro la violenza e contro la mutilazione della bellezza, della persona e della dignità stessa. Interverranno, nel corso della serata, Teresa Ambrico, del “Collettivodonnematera”, per esporre una riflessione sulla cultura di genere e sulle attività d’intervento del collettivo, messe in campo per promuovere una cultura non violenta, antisessista e antirazzista e il sindaco di Tricarico Lina Marchisella. Inoltre, saranno in esposizione le tre foto di Giuseppe Manzi, “Around the freedoom” e due sculture dell’artista e restauratrice Anna Dezio: “La donna murgiana” e “La donna federiciana”.