Ironia e umorismo nel castello di Valsinni. Sarà presentato nel maniero, dove visse e si consumò prematuramente l’esistenza umana e letteraria della poetessa lucana Isabella Morra, il libro del giornalista Antonio Grasso. Un libro originale ed irriverente già dalla prima di copertina, per effetto della caratteristica vignetta realizzata dall’artista, Mario Bochicchio e che – come sottolinea in prefazione il maestro, giornalista e filmmaker, Salvatore Verde – è davvero inusuale nel panorama editoriale lucano, dove scarseggiano solo i lettori, com’è noto. Straordinaria l’idea stessa della raccolta di massime, aforismi, battute. Qualcosa di veramente unico – prosegue Verde - perché si tratta di un sapere morale e di schegge filosofiche per le menti libere, di pillole di acutezze che ringalluzziscono come il viagra, di dettagli giganteschi che annichiliscono, di attacchi al pensiero unico o debole e di irrisione verso i (pre)potenti”. Sotto la scure dell’autore il sistema politico italiano coi suoi innumerevoli limiti e paradossi, il contraddittorio ruolo dei partiti, il malcostume dilagante. Ma anche l’avvento dei social, la loro pervasività di genere e la conseguente mutazione “genetica” della moderna comunicazione di massa. La difficile “convivenza” dei lucani col petrolio. E tanto altro ancora. In breve, i fatti e i misfatti recenti e meno recenti della vita pubblica riletti in chiave sarcastica e raccolti nel volume dal titolo “Grasso che COLA – Ci sarebbe da piangere. Ma prendiamola a ridere” (Zaccara Editore; pagg.112; euro 12).
La presentazione è in programma per sabato 2 maggio, alle ore 19,30. Modera Rossella Coriglione. Relaziona Salvatore Verde. Conclude l’autore.