DAL 4 AL 6 SETTEMBRE A MATERA
TORNA MATERADIO,
QUINTO ANNO, IL PRIMO DA CAPITALE
Sarà il concerto di Amadou & Mariam, unica tappa italiana della coppia cieca del Mali, a chiudere domani, 5 settembre, la seconda giornata di Materadio, la Festa di Rai Radio3. Anche quella di domani sarà una giornata ricca di appuntamenti e di programmi in diretta radiofonica da Matera e in diretta streaming sul sito di Rai Radio3.
Si inizia alle 9, nella chiesa di San Pietro Barisano con “lezioni di musica e concerto” condotto da Giovanni Bietti. Il tema della puntata che vedrà protagonista Gemma Bertagnolli, “Nel salotto di Rossini… Mi lagnerò tacendo e altre fobie”. Lezione raccontata e suonata, che prende in esame alcune delle composizioni che Gioacchino Rossini scrisse dopo il ritiro dall'attività "pubblica" (nel 1829, dopo il Guillaume Tell). In particolare, il programma si occuperà della visionaria serie di brani vocali da camera che il musicista pesarese scrisse su un testo di Metastasio: Mi lagnerò tacendo della mia sorte amara. Il testo è sempre lo stesso ma il carattere dei brani è diversissimo, ora tenero, ora giocoso, ora sperimentale e spericolato.
Subito dopo terzo capitolo del giallo materano “Le voci della pietra” di Maurizio de Giovanni. Seguirà uno dei programmi di punta di Rai Radio3, “Tutta la città ne parla” condotto da Pietro Del Soldà. Un viaggio nel mondo del lavoro giovanile al Sud per affrontare i nodi drammatici della disoccupazione crescente, dello sfruttamento e delle migrazioni spesso obbligate verso il nord Italia e verso altri paesi. L’ esperienza di giovani organizzati in realtà imprenditoriali di successo che, in diverse zone del meridione, gestiscono il territorio e il patrimonio culturale in modo socialmente condiviso, tecnologicamente innovativo e sostenibile dal punto di vista ambientale
Alle 12 torna “Il Teatro di Radio3” condotto da Laura Palmieri. In scena in piazza San Pietro Barisano “Siete in ritardo, figli Giovani e adulti secondo Pier Paolo Pasolini”. Un progetto di Lorenzo Pavolini e Roberto Latini Voce, Musiche originali di Gianluca Misiti (Fortebraccio Teatro). La testardaggine pedagogica di Pier Paolo Pasolini assume toni sempre più radicali proprio nei mesi che precedono il suo assassinio. “… è arrivato il momento della mia vita in cui ho dovuto ammettere di appartenere senza scampo alla generazione dei padri”, scrive nel testo di apertura delle Lettere luterane, in quel 1975 che lo vedrà esporre in maniera frenetica e definitiva la sua vocazione a farsi maestro di vita, offrendo spunti e metodi di lettura del reale, sfidando la volontà di indottrinamento e coercizione, denunciando la ferocia di chi aveva preparato e stava preparando l’avvento di una nuova gioventù, nei confronti della quale sente di esprimere il suo “sentimento di condanna”. Un percorso che verrà condiviso insieme al pubblico di Materadio riascoltando “il precettore Pasolini” alle prese con Gennariello (1975), il “discorso dei capelli” (1973), le scene di un film mai realizzato (“Il padre selvaggio”, 1962), la difesa dei teddy boys (1959), fino alla “Poesia nella scuola” (1948)
Nel pomeriggio, alle 15, nella casa cava il quarto capitolo del giallo materano. Subito dopo secondo appuntamento con Fahrenheit condotto da Loredana Lipperini. Fra gli ospiti: Mario Cucinella - architetto Giovanni Diele - ideatore della start up Matereal, Lia Brisacane - ideatrice start up Slowfunding, Cristina Amenta - ideatrice progetto Architecture of shame. Si continuerà a discutere di Vecchio e nuovo – Nuove e vecchie economie. La nuova città ha nuove sfide: l’eco sostenibilità, il riciclo dei materiali, il riutilizzo dei luoghi, la riqualificazione degli spazi urbani e la protezione di quelli verdi. Architettura di rete, speranze delle nuove generazioni, progettualità a confronto per una sostenibilità all’avanguardia e contro il principio di appiattimento dei linguaggi. Ripensare le città dall’urbanistica a una nuova progettualità.
Alle 16, sempre nella casa cava, un altro programma di punta di Rai radio3, “Radio3 Scienza” con Rossella Panarese e Giorgio Vallortigara. Bambini, pulcini e cervelli. Le neuroscienze tra cuccioli di homo sapiens e altri animali. Gli studi sul cervello hanno per protagonisti molti animali e le loro abilità cognitive a volte sorprendenti per noi umani presuntuosi. Per esempio, nozioni di fisica elementare che indirizzano il comportamento di pulcini e neonati. Giorgio Vallortigara racconterà quanto e cosa cominciamo a capire del cervello dei bambini a partire da quello dei cuccioli, tra neuroscienze, etologia e biologia evoluzionista.
Alle 16.50 quinto capitolo del giallo materano. A seguire, in piazza Pietro Barisano “Concerto” condotto da Valerio Corzani. Sul palco “Uomini di Terra” con il quartetto di Pasquale Innarella: Pasquale Iannarella, sassofono, Francesco Lo Cascio, vibrafono, Pino Sallusti, contrabbasso, Roberto Altamura, batteria.
Pasquale Innarella unisce nel suono dei suoi sassofoni improvvisazione radicale e senso melodico in una fusione stretta e vivace, animata da un equilibrio tutto personale tra questi due poli. La costruzione del quartetto segue un principio analogo. Innanzitutto con la scelta di accostarsi ad uno strumento armonico ‘eccentrico’ come il vibrafono e, in particolare, allo stile ruvido e sempre efficace di Francesco Lo Cascio, capace da una parte di far coesistere anche nella sua voce melodia e radicalità e quindi di interpretare e rispondere alle stesse istanze del leader, dall'altra di far questo con grande senso estetico e particolare attenzione alle dinamiche del quartetto. La ritmica, formata da Pino Sallusti al contrabbasso e Roberto Altamura alla batteria, crea ulteriori sponde per le intenzioni del sassofonista e per la ricerca di punti di equilibrio tra le diverse spinte che ne animano scrittura e assolo
Alle 18 torna il teatro di radio3 condotto da Lorenzo Pavolini. Sul palco di piazza San Pietro Barisano salirà Mariangela Gualtieri per proporre il rito sonoro “Fraternità Solare”. “Darò voce ai miei versi, in quello che mi piace chiamare un rito sonoro. Cercherò parole materne come la terra, ribelli e storte come certi figli, rosse come l’entusiasmo, misteriose e spaesate come la mia mamma vecchia, eleganti come animali. Per Matera, posto bello di questo mondo, che ha case come vaticini, ombra compatta e compatto splendore”.
Alle 19 grande ritorno a Matera del pianistra Franco D’Andrea con un suo trio atipico. Sul grnade palco di piazza San Giovanni salirà insieme a Daniele D’Agaro, clarinetto Mauro Ottolini, trombone
“La banda è stata il colore di riferimento del jazz tradizionale, che è la musica che mi ha affascinato ai miei esordi – dichiara Franco D’Andrea. La formazione degli “Hot Five” di Louis Armstrong comprendeva tromba, clarinetto, trombone, piano e batteria o banjo. Questa combinazione di strumenti, per me assolutamente magica, ha ancora molto da offrire anche alla musica jazz dei nostri tempi. Questo trio contiene in sé l’essenza del suono di una banda, nella quale strumenti caratteristici sono sicuramente il clarinetto, in rappresentanza delle ance, e il trombone, per gli ottoni. Il pianoforte in questo contesto può giocare una molteplicità di ruoli grazie alla sua tipica orchestralità. La musica si sviluppa tra riff, poliritmie, contrappunti improvvisati, astrazioni contemporanee e sonorità talvolta ispirate al “jungle style ellingtoniano”. L'iridescente arte di Franco D'Andrea è un poliedro tendente alla sfera. L'oceanica immensità della sua costante ricerca di un linguaggio personale all'interno della tradizione jazzistica, trova in questo concerto in trio una rappresentazione adamantina. Una straordinaria panoramica sul suo pensiero musicale libero da manierismi di sorta e costantemente alla ricerca di un'espressività autentica e profonda. Musica di una caparbietà gentile, appuntita, magmatica, scattante e raffinata. Travolgente e coerente allo stesso tempo. Mirabilmente in bilico tra Apollo e Dioniso. Intensamente personale, completamente jazz. In un'epoca in cui nella maggior parte dei casi si maneggiano forme, estetica e arte con i guanti dell'anatomopatologo a proteggersi dalla formalina, Franco D’Andrea e la sua musica sono una delle luci più forti in una notte buia. Un faro da seguire per superare un mare scuro e viscoso in bonaccia.
Alle 20, nella tensostruttura di piazza Vittorio Veneto, AngoloEuropa. La questione immigrazione: Come risponde l'Europa modera Pietro Del Soldà con Giulio Di Blasi della Direzione generale della Migrazione e degli affari interni della Commissione europea
21.30 in Piazza S. Giovanni Battista Concerto di Amadou & Mariam.
Esponenti dell’african blues, Amadou Bagayoko chitarrista e voce, e Mariam Doumbia, voce, sono una coppia di musicisti del Mali. Lo stile musicale del duo è basato su contaminazioni tra tradizioni maliane e chitarre rock. C’è una lunga fila di star che ha deciso di collaborare con loro: prima Keziah Jones e Manu Chao, poi Scissor Sisters e M (aka Mathieu Chedid, l’uomo che ha costruito il successo di Vanessa Paradis), infine Damon Albarn e il rapper afro-canadese K’Naan. Amadou & Mariam, entrambi non vedenti e non più giovanissimi, sono una coppia di musicisti africani che ha calcato per decenni solo i palchi dell’Africa occidentale. Poi, grazie ad un album del 2005, “Dimanche à Bamako”, la loro musica ha messo il turbo ed è esplosa in tutto il mondo. A Matera, data unica in Italia per il 2015, saranno presenti con una straordinaria band di 10 elementi.