Sicuramente la più antica tradizione di Irsina è la festa di Sant'Eufemia, uno degli appuntamenti più importanti della Basilicata e della vicina Puglia, caratterizzata da grande calore umano e forte spirito di aggregazione. La festa si svolge dal 14 al 17 settembre. Il giorno più importante è il 16 settembre, quando le autorità civili e militari e il Comitato Feste raggiungono la Cattedrale in corteo d'onore per consegnare al Vescovo le chiavi della città. Il momento più emozionante è rappresentato dalla consegna delle stesse chiavi dalle mani del Vescovo alla custode della città, Sant'Eufemia, davanti al sagrato della Chiesa, gremito di gente commossa. Segue una lunga processione di fedeli che per le vie del paese portano a spalla l'immagine di Sant'Eufemia, la reliquia del suo braccio e l'icona di Maria S.S. Madre della Divina Provvidenza. Fanno da cornice alla festa spettacoli pirotecnici, esibizione di famose bande, luminarie lungo il corso e, a conclusione della festa, un concerto di musica leggera. La festa patronale di Sant'Eufemia di Irsina, genuino impasto tra sacro e profano, rappresenta l'evento di maggior richiamo per la collettività, per il suo significato sia antropologico che culturale, fonte di conservazione e rinnovamento di antiche tradizioni popolari. È difficile descrivere a chi non ha mai partecipato a questo evento l'emozione che si vive nei giorni della festa, quando, dal 14 al 17 settembre, Irsina si trasforma e si riempie di gente, soprattutto emigranti tornati per festeggiare la loro patrona. Vi sono, però, altre date importanti collegate alla festa patronale: la prima domenica di settembre, giorno del ritorno in città dell'antica immagine dell'altra patrona, la Madonna della Divina Provvidenza, conservata nel santuario di Santa Maria d'Irsi, a 10 km dal paese, e l'11 settembre, giorno della fiaccolata per la pace per le suggestive vie del borgo antico. Dal 14 settembre le luminarie formano una galleria lunga circa un chilometro e mezzo che va dal centro storico alla parte nuova della città, il corso si riempie di ambulanti, giocolieri, madonnari e altri artisti di strada. Il 15 settembre, giorno della festa di Maria Santissima Madre della Divina Provvidenza, gruppi bandistici allietano i residenti dei vari rioni con la loro musica, per terminare il loro giro in largo Cattedrale con un concerto sulla maestosa cassa armonica. Il giorno più importante, il 16 settembre, la festa entra nel vivo, annunciata al mattino dai fuochi pirotecnici. Le autorità civili e militari e il comitato feste si radunano nella sala del Consiglio municipale per il saluto alla comunità, segue il lungo corteo in Cattedrale per la messa solenne. Il pomeriggio la festa raggiunge il suo culmine: la consegna delle chiavi della città dalle mani del Vescovo alla custode Sant'Eufemia, tra gli applausi, gli sguardi commossi del popolo e lo scampanio a distesa delle campane. Segue la lunga processione con l'immagine di Sant'Eufemia, la reliquia del suo braccio e l'icona della Divina Provvidenza, portate in spalla, con enorme sacrificio e devozione, da gruppi di fedeli. La processione costeggia le antiche mura, percorre il borgo antico e attraversa le vie del centro, per ritornare in Cattedrale in tarda serata, seguita da migliaia di devoti. Uno dei momenti caratteristici del corteo religioso è il lancio dei palloncini aerostatici e l'omaggio di un gruppo di musicisti che intonano la marcia trionfale dell'Aida di Verdi dai balconi di piazza Andrea Costa. La festa si conclude in serata con il concerto bandistico e i fuochi pirotecnici, che creano un'atmosfera magica, spingendo gli spettatori a guardare con il naso in su il suggestivo spettacolo. Il 17 settembre i festeggiamenti terminano con il tradizionale concerto di musica leggera, seguito dallo spettacolo pirotecnico di chiusura. Lo sapevate che... 1. Il corpo di Sant'Eufemia è stato più volte trafugato. Nel 726 Leone III Isaurico emanò un editto secondo il quale dovevano essere tolte dai templi cristiani le immagini e le reliquie dei santi: il corpo di Sant'Eufemia fu allora buttato in mare e trovato da due naviganti, che l'affidarono al vescovo dell'isola greca di Lemno. Le spoglie, trasferite a Costantinopoli, furono venerate dall'Imperatrice Irene fino a quando il nuovo imperatore, iconoclasta, ne fece sparire il corpo, che miracolosamente raggiunse Rovigno (Croazia) in un'arca marmorea, nell'800. Nel 1300 le reliquie furono nuovamente trafugate e portate a Venezia; ma i rovignesi ripresero le sue spoglie che dal 1725 riposano nella Basilica a lei dedicata. 2. Per le donne dell'Ottocento che non lavoravano nei campi, la festa di Sant'Eufemia era l'unica occasione per uscire di casa.