A Jazzo Gattini rivive lo splendore originale di due affreschi rupestri sfregiati negli anni 60 dalla Chiesa Rupestre di Madonna delle Tre Porte.
A cura di Paolo Montagna
L’episodio del furto degli affreschi delle chiese rupestri di Matera avvenuto negli anni 60 per responsabilità del professore tedesco Rudolph Kubesh è ormai noto non solo a livello locale essendo stato raccontato in tanti modi.
I vuoti intanto restano, essendo impossibile per la locale Soprintendenza rimarginare le ferite con la ricollocazione dei frammenti recuperati, al loro posto originale.
Troppo fragili per un’operazione così delicata, è il motivo da sempre dichiarato, anche se in realtà non disperiamo che un giorno si concretizzi, come in altri casi documentati avvenuto.
Intanto però in attesa di tale felice giorno, un miracolo è già avvenuto, anzi due: le immagini della Kyriotissa e della Deesis della chiesa rupestre di Madonna delle Tre Porte, si sono ricomposte ed offrono bella mostra di sè presso la nostra sede di Jazzo Gattini a coronamento di un interesse pluriennale volto a creare una rete di soggetti che potessero operare su una vicenda tanto importante anche dal punto di vista simbolico.
Il primo miracolo è avvenuto grazie ad un master in Restauro Virtuale a cura della società Artedata di Matera, pensato per fornire ai partecipanti del corso gli strumenti necessari e le specifiche abilità per operare all’interno del settore ICT per i Beni Culturali, ed in particolare per operare in progetti di ricostruzione digitale di opere fortemente danneggiate e di supportare servizi di Catalogazione e Archiviazione Digitale di beni librari e culturali.
E così, coordinati da Domenico Bennardi e Francesco Foschino, i partecipanti al corso Patrizia Greco, Maddalena Lubreglia, Diego De Angelis, Alessandra Congiu hanno lavorato al caso di studio rappresentato dagli affreschi di Madonna delle Tre Porte.
Il progetto ha coinvolto anche il bravo fotografo materano Rocco Giove che si è occupato della rilevazione fotografica ad alta definizione, oltre che dello stato di fatto, anche dei frammenti rubati da Kubesch in parte esposti a Palazzo Lanfranchi, in gran parte conservati presso il Laboratorio di Restauro della Soprintendenza della zona Paip.
Una volta terminato il paziente e meticoloso lavoro di ricostruzione digitale delle immagini la seconda parte del miracolo e’ avvenuta grazie all’apporto di un bravo artigiano locale, Francesco Lomonaco, che ha con una tecnica originale, magistralmente applicato su intonaco una stampa di due delle immagini ricostruite, appunto la Deesis e la Kyriotissa.
Gli interessati possono ammirarle presso l’ esposizione permanente di Jazzo Gattini, sede del Centro di Educazione Ambientale “Mario Tommaselli” di Matera, aperto tutti i giorni secondo i seguenti orari:
Da NOVEMBRE a MARZO: 9.30 – 16.30
Da APRILE a OTTOBRE: 9.30 – 14.30; 16.00 – 18.30.
Intanto il lavoro prosegue e nel corso del 2016 l’esposizione verrà ampliata con analoghe opere di pittura murale rupestre.