Il 20 Marzo, infatti, dopo 3 mesi di divertimento, inclusione ed attività culturali, si disputerà a Matera l’ultima tappa dell’evento organizzato dal Comitato Uisp di Matera in collaborazione con la Cooperativa “Il Sicomoro” e l’associazione “Tolbà” e che ha coinvolto fino ad ora oltre 50 ragazzi richiedenti asilo nonché un numero affine di membri di quattro differenti comunità locali ( Sant’Arcangelo, San Chirico Raparo, Grottole e Salandra ).
L’incontro conclusivo della manifestazione, che è stata tra l’altro costantemente caratterizzata da un senso del fair – play pressoché totale da parte dei vari partecipanti, che in nessuna occasione hanno dato adito a forme di polemica o scorrettezza, avrà luogo presso il Centro Sportivo “ Villaggio del Fanciullo” e si svilupperà all’incirca dalle ore 9,30 fino alle 13,30.
Come nelle precedenti giornate, in cui il torneo ha rappresentato soltanto una parte del programma di eventi giornalieri, anche la tappa di Matera vedrà lo svolgimento di una serie di attività collaterali, che culmineranno nel consueto terzo tempo, fatto di danze, canti e cibo multietnico.
Le partite inoltre, sulla scia del divertentissimo ed alquanto apprezzato esperimento tentato durante la tappa di Grottole, saranno commentate dallo speaker Franco Tufino, che con i soprannomi inventati sul momento e la sua euforia contribuirà di certo ad alimentare il clima di festa complessivo.
In particolar modo, dalle ore 11,30, si svolgerà nei pressi del campo di gioco un incontro – dibattito incentrato sui temi dell’ antirazzismo e dell’integrazione, che andrà a coinvolgere i rappresentanti istituzionali dei comuni che hanno ospitato le varie tappe, oltre naturalmente a quelli locali.
Inoltre, in occasione della tappa conclusiva dell'evento, sarà presente alla discussione anche Carlo Balestri, “Responsabile del dipartimento per le politiche internazionali, cooperazione e multiculturalità” della Uisp nonché "padre fondatore" dei "Mondiali Antirazzisti", che dal 1997 rappresentano la massima espressione del binomio sport - integrazione.
Il fine, naturalmente, è quello di non lasciare che l’iniziativa rimanga fine a se stessa e si concluda con un nulla di fatto, ma che le varie parti coinvolte garantiscano un impegno serio e costante nella lotta al razzismo e ad ogni forma di differenziazione o pregiudizio, in modo che un’integrazione nel senso proprio del termine possa affermarsi anche al di fuori del rettangolo di gioco.