Anche quest'anno il Festival Città delle 100 Scale, promosso dall'Associazione Basilicata 1799, si inaugura a Matera all'insegna del gemellaggio culturale tra Potenza e la Città dei Sassi, con la collaborazione del Polo Museale Regioonale della Basilicata e di Matera - Basilicata 2019.
Sabato 10 settembre 2016, alle ore 20.30 nella piazzetta antinstate Palazzo Lanfranchi ci sarà la performance di danza aerea della compagnia CIE Retouramont. Lo spettacolo, una coproduzione Città delle Cento Scale Festival, si intitola Vertige de la matière perché ispirata dall'architettura di Palazzo Lanfranchi e dalla "vertiginosa" vista dei Sassi di Matera. Lo storico e suggestivo edificio accoglierà la "vertigine" delle coreografie ideate dal coreografo francese Fabrice Guillot: la danza si evolverà sorprendentemente sulle facciate anteriore e laterale del palazzo per concludersi sui cieli della terrazza, con il Sasso Caveoso sullo sfondo.
Palazzo Lanfranchi, da tempo al centro del nuovo sistema dei musei statali lucani, si apre ancora una volta alla danza e alle arti performative cosi come è accaduto nelle precedente edizione 2014 con la particolare e bellissima esperienza del laboratorio di Virgilio Sieni nella cornice della grande mostra dedicata a Pasolini in occasione dei cinquantanni dell'uscita del suo capollavoro Il Vangelo secondo Matteo - che ha rappresentato una tappa importantissima nel processo di candidatura della nostra Città a Capitale Europea della Cultura 2019 - e così come è stato lo scorso anno con il trittico internazionale di performance di danza che ha visto impegnati gli artisti di fama mondiale Lali Ayguadé e Nicolas Ricchini; Hector Plaza e Francisco Lopez Juan; Ayala Frenkel e Gil Kerer.
«Anche quest'anno il primo spettacolo della rassegna ha Matera per palcoscenico – spiega Francesco Scaringi, direttore del festival con Peppe Biscaglia – Confermiamo la voglia di costruire un ponte culturale tra i due capoluoghi, Potenza e Matera, e confermiamo la voglia di pensare a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 come parte del percorso di costruzione della Basilicata 2019».
«Il festival – spiega Biscaglia - è una macchina complessa di non facile realizzazione che investe in risorse economiche ed umane rilevanti. Ecco perché è importante il riconoscimento da parte della comunità come un qualcosa che le appartiene».
«Portare i linguaggi della contemporaneità – dichiara Marta Ragozzino, Direttore del Polo Museale – e specialmente la donna, le performance, il lavoro sul campo, all'interno dei luoghi tradizionalmente deputati alla conservazione della memoria materiale, ci aiuta a comprendere meglio il nostro rapporto con il passato - ma sopratutto - il nostro tempo. I musei anche grazie allo sguardo della contemporaneità possono diventare sempre di più luoghi vivi, dinamici, aperti, capaci di ascoltare le esigenze della comunità e di restituire accanto alle grandi emozioni, piccole swtorie individuali che compongono la storia collettiva».
Retouramont è una realtà artistica conosciuta al pubblico del festival: nelle precedenti edizioni la compagnia ha proposto i suoi spettacoli di danza aerea vestendo e il ponte Musmeci e piazza Mario Pagano a Potenza.
Fabrice Guillot, fondatore della compagnia, incontrerà il pubblico domani 8 settembre alle ore 18.00 sempre a Palazzo Lanfranchi. All'incontro parteciperanno Tonio Acito [architetto], Annalisa Metta [OSA Architettura e Paesaggio], Marta Ragozzino [Direttore del Polo Museale] e Francesco Scaringi [Direttore della Città delle 100 Scale Festival].
La Città delle 100 Scale Festival rappresenta una eccellenza tra le produzioni lucane ed è l'unico festival multidisciplinare dell'Italia meridionale riconosciuto dal MiBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che lo sostiene attraverso il Fondo per lo Spettacolo.
INFORMAZIONI SU COMPAGNIAÈ di Genevieve Mazin e Fabrice Guillot, giovani coreografi e ballerini di formazione classica e moderna, l'idea far nascere, nei primi anni Novanta, i Retouramont.
In questa formazione si fondono lo studio della danza e un profondo lavoro di ricerca architettonica con finalità didattiche e pedagogiche. Questa compagnia gioca con lo spazio tradizionale della rappresentazione e con i luoghi delle città di volta in volta coinvolte: verticalità e orizzontalità sono concetti spiegati attraverso la performance che abita lo spazio secondo canoni "impossibili". Lo spettatore è costretto a osservare le cose da una prospettiva nuova. Durante gli spettacoli è posto, infatti, di fronte a visioni che, illusorie, mostrano persino un superamento delle leggi della fisica. Osservando gli artisti sospesi nel vuoto, l'unico modo per comprendere, e godere della performance, è volgere lo sguardo verso punti inconsueti.