Il Teatro delle Ariette finalmente a Matera!
23, 24 e 25 febbraio Palazzo dell’Annunziata
TUTTO QUELLO CHE SO DEL GRANO è uno spettacolo a forma di imbuto. Quando arrivi al collo dell’imbuto, se vuoi passare di là, devi fare i conti con quello che sei, con la materia di cui sei fatto.
E io voglio passare di là, attraversare il buio di questo presente e arrivare nell’aperto, in quel posto dove sbocciano i fiori a non finire, per immaginare un altro mondo, un futuro possibile, luminoso, fosse anche tra 2781 anni. TUTTO QUELLO CHE SO DEL GRANO è fatto di pochi, semplici elementi. Una lettera. Una focaccia. Un uomo e una donna. La campagna e il teatro.
Tutto quello che so può essere niente. E il grano? Alle soglie dei sessant’anni, qualcosa devo pure avere imparato, qualcosa devo sapere, e questo qualcosa non posso tenerlo per me, perché faccio teatro…perché…
TUTTO QUELLO CHE SO DEL GRANO è appena nato.Non so se dopo questo spettacolo ne faremo un altro. Non è certo questo il momento di pensarci. Eppure ci penso. Ogni spettacolo è sempre l’ultimo.Tu pensi che sia eccitante fare uno spettacolo. Hai ragione, ma la creazione è anche fatica…alla fine ti senti svuotato…sei pieno di dubbi, di domande…
Capirai quello che vogliamo dire? Questo sforzo serve a qualcosa? Cosa penserai di noi?
Forse che il grano non interessa più nessuno…e forse neanche il teatro…eppure continuiamo a nutrirci di pane…e tu, spero, verrai a teatro…in fondo, tutto il mio teatro non è altro che una lunga lettera indirizzata a un unico destinatario…lo spettatore. Tu scrivi ancora delle lettere? Io sì, ogni tanto…Tu a chi scrivi? Se io dovessi scrivere una lettera…oggi…la scriverei a te.