Sabato 10 giugno 2017 – ore 10.30
Chiesa del Cristo Flagellato – Complesso monumentale San Rocco
Piazza San Giovanni . 75100 MATERA
10 IMMAGINI PER INGRID BERGMAN
Mostra fotografica con “I ritratti di Ingrid”
(gentilmente concessi da Giulio Malgara)
------
Presentazione del libro
“CON INGRID TRA COLLINE VIOLA”
di Luciana Boccardi
(Ed. Supernova)
L’evento che apre la giornata del festival della Moda della “Città dei Sassi” sarà una mostra fotografica ripresa dopo 34 anni da quella realizzata per Ingrid Bergman a Venezia nel primo anniversario della morte dell’attrice celebrato nella città scelta dagli amici della diva di tutto il mondo perché Venezia era la città che Ingrid aveva amato di più. Da Hollywood per l’occasione arrivarono allora a Venezia i colleghi di lavoro e gli amici di Ingrid guidati da un esuberante e attivissimo Gregory Peck: lo star-system al completo, per il saluto a Ingrid pronunciato da Valentina Cortese alla Fenice prima del concerto diretto da Riz Ortolani, con musiche tratte dai film interpretati da Ingrid Bergman. Tra il pubblico di quella indimenticabile serata, Audrey Hepburn, Liza Minelli, Claudette Colbert, Roger Moore, Walter Mattau, Charlton Heston, Olivia de Havillland, Jeanne Moreau, Alain Delon, Gina Lollobrigida, , Franco Zeffirelli, Carlo Lizzani, Gillo Pontecorvo, Paolo Stoppa, Virna Lisi, Giulietta Masina, Ornella Vanoni, Christian De Sica. Con loro, la consorte dell’allora presidente del Consiglio, Amintore Fanfani, Maria Pia Fanfani, che - nella sua qualità di Presidente della Croce Rossa -aveva dato respiro internazionale alle partecipazioni.
Sponsor della “trasferta” che divenne notizia per tutto il mondo, fu l’imprenditore Giulio Malgara che volle dedicare con generosità e sfarzo il suo omaggio alla grandezza dell’ indimenticabile attrice. A Giulio Malgara oggi il ringraziamento del Festival di Matera per la concessione delle foto di quella Mostra che si era tenuta nel Teatro La Fenice di Venezia: 10 scatti che ritraggono la diva in alcuni dei momenti più incisivi della sua carriera che oggi presentiamo per la prima volta da allora nel contesto dell’evento nella città dei Sassi. La mostra presenta immagini riprese dai film più noti interpretati dalla Bergman, da ”Anastasia” a “Casablanca”, “Saratoga”, “Per chi suona la campana”, “Notorius”, “Giovanna d’Arco” , “Le campane di Santa Maria”, “Sinfonia d’Autunno”, a “Golda”, ìl film girato per la televisione a pochi giorni dalla morte nel quale la Bergman interpreta in modo sublime il ritratto di Golda Meir consegnandoci il suo addio di attrice a lettere maiuscole.
Una cosa curiosa che l’autore del libro tiene a sottolineare : per quell’evento memorabile del 30 agosto 1983 , a reggere le sorti di un complesso Ufficio Stampa Internazionale era stata chiamata Luciana Boccardi che come in un revival telepatico (visto che nessuno era a conoscenza dell’incontro avuto cinque anni prima con Ingrid ad Asolo) si era trovata casualmente a rivivere “una giornata”- ben diversa - con Ingrid. Così come appare curioso che oggi, più di trent’anni dopo, sia stato chiesto a Luciana Boccardi - indipendentemente dal passato lontano e sconosciuto ai più - di scrivere “ CON INGRID TRA COLLINE VIOLA”, nel Centenario della nascita di Ingrid Bergman . Per la terza volta, casualmente, insieme.
Sabato 10 giugno 2017 - Ore 10.30
Chiesa del Cristo Flagellato - Complesso Monumentale San Rocco
Piazza San Giovanni – 75100 MATERA
Presentazione del Libro
“CON INGRID TRA COLLINE VIOLA”
di Luciana Boccardi
(ed. Supernova)
In occasione del Centenario della nascita di Ingrid Bergman (1915-2015) era stato chiesto a Luciana Boccardi - giornalista e scrittrice veneziana che nella seconda parte della sua vita ha intrapreso la via della critica di moda e del giornalismo di costume tout court - uno scritto che dicesse qualcosa su Ingrid Bergman, la famosa attrice – diva internazionale - che occupò le cronache di Cinema di tutto il mondo nella seconda metà del Novecento. Difficile dire qualcosa di nuovo su un personaggio tra i più raccontati nel mondo: c’era solo una pagina inedita, una lontana giornata trascorsa da Ingrid Bergman con Luciana Boccardi ad Asolo, un borgo medievale di grande suggestione , arroccato su colline “viola” nel cuore del Veneto. Una occasione imprevedibile aveva portato la Bergman ad Asolo per ritirare il primo premio Internazionale della Critica Cinematografica ideato dal Festival del Cinema di Asolo, nel 1977 (cinque anni prima della morte di Ingrid colpita da un tumore) e una altrettanto curiosa occasione fece incontrare la diva e la giornalista nella città antica per una giornata indimenticabile.
Di quella giornata racconta la Boccardi nel suo libro, ovvero di un incontro indimenticabile non tra una diva internazionale e una qualunque giornalista, ma tra due donne, di un incontro che sembrava tra due vecchie amiche di sempre e che avrebbe lasciato nella giornalista un segno indelebile inciso dalla qualità della “persona Ingrid”, dalla sua grandezza e nobiltà, ben più importanti della sua immensa fama. Una donna, Ingrid, con la sua vita ,le sue passioni, gli errori, le delusioni, il suo egoismo, il suo essere madre affettuosa anche in momenti difficili. “Una donna vera – scrive la Boccardi – che ha combattuto la guerra della vita usando come armi il rispetto e il sorriso”.
Nel volume, oltre a frammenti da “Una vita per il Cinema” si riportano le testimonianze rilasciate già per il Dossier “Tribute to Ingrid” nel 1983, primo anniversario della morte dell’attrice, ma anche raccolte oggi con dichiarazioni di personaggi della cultura internazionale, dell’arte, del cinema, della Moda.
Alla domanda che chiude il libro: “Qual è il colore di Ingrid?” rispondono le più belle firme del giornalismo di moda.
Alla presentazione interverrà anche la stilista Elisabetta Armellin, autore della borsa “Ingrid” donata al Museo veneziano di Palazzo Mocenigo.
Moderatrice per l’incontro , al quale interverrà, Luciana Boccardi sarà Rosalba Stasolla, docente di Storia del Costume, con interventi di Paride Leporace, Direttore Generale della Lucana Film Commission e letture a cura dell’attrice Elisabetta Pellini .
CHI E’
LUCIANA BOCCARDI
Nata a Venezia (dove vive tuttora) da una famiglia di musicisti, ha iniziato la sua attività lavorativa alla Biennale di Venezia , da subito inserita nell’organizzazione dei festival di Musica e di Teatro della Biennale , dove ha lavorato per undici anni. Passata all’UNESCO (Consiglio Internazionale di Musica) ha vissuto e lavorato per quattro anni a Parigi alternando l’attività di organizzazione musicale con collaborazioni alla RAI (autore di testi teatrali e musicali) .
Un Premio Letterario per un racconto breve, consegnatole da George Simenon, la introdusse nel mondo del giornalismo dal quale non uscì più dedicandosi dopo appena qualche anno alla critica di moda di cui si occupa attivamente ancora oggi per il quotidiano Il Gazzettino e altre testate di magazine italiani ed esteri.
Ha fondato e diretto giornali (tra cui “Il Femminile” negli anni di piombo), il Notiziario della Fondazione Rizzoli, opuscoli specializzati, guide. Studiosa della moda ha pubblicato volumi di costume fino al più impegnativo libro dei “COLORI – Simboli Storia Corrispondenze” pubblicato nel 2009 da Marsilio: una storia dei colori come “terapia” alla scoperta della nostra personalità, che ancora oggi viene commentata e presentata non solo in Italia. Ultimo in ordine di uscita “CON INGRID TRA COLLINE VIOLA” il libro (edito da Supernova) che viene presentato il 10 giugno nel contesto del Premio Moda “Città dei Sassi” a Matera.
Ma il vero “chi è” di Luciana Boccardi forse è quello registrato durante un talk show televisivo nel corso del quale le è stata chiesta direttamente una biografia sincera con botta e risposta.
LUCIANA BOCCARDI SI RACCONTA
Le cose che apprezza di più nella vita? - l’ amore, l’indipendenza, la libertà /Quanti anni ha? - non si dice più./ Quello che la diverte di più? - il gioco dei posti alle sfilate di moda/ Cosa non sopporta ? gli arroganti, i maleducati, gli ignoranti , i troppo ricchi, ( i cretini meno perchè non ne hanno colpa)/ Cosa la disturba di più negli altri? - la vanità, la tendenza al raggiro, l’ignavia/ Il suo credo ? - Credo nell’intelligenza e nella bontà che ne è un derivato, nella bellezza, nella civiltà, nella cultura, nell’educazione ( la politesse di Voltaire oggi sconosciuta)/Religione? - Nessuna. Libera. Per ognuno il diritto di credere o non credere in ciò che gli pare. E il dovere di lasciare rispettosamente gli altri liberi di credere o non credere/ Politica? - E’ diventata parola abusata, difficile: da Veneziana cresciuta nelle maschere la vedo oggi come una maschera necessaria/ La moda? - Per me un racconto lungo . Ho visto di tutto e di più. E vedo ancora... Moda non è solo vestiti/ Il cibo? - Solo tradizionale. Apprezzo le novità in guardaroba ma non a tavola. Mi piace molto cucinarlo e mangiarlo. Meno raccontarlo o fotografarlo, anzi, non mi piace proprio vederlo fotografato: mi sembra eresia, irriverenza/ Diete? - Solo se salute esige. Mai per problema estetico : (si può piacere anche oltre il quintale......! !!!!) Qualsiasi dieta - sia pure praticata per questioni di salute - la vivrei come una imposizione e perciò mi riuscirebbe difficile/ Il sesso? Senza amore il sesso ,anche il più fantasioso , rischia di essere banale, ripetitivo, ...triste! / Esiste l’amore eterno? - Sì. Quello che inventiamo noi come se fosse vero/ I soldi? - Sono diventati un valore in sé e non più un valore aggiunto, un mezzo per vivere meglio. Comunque sono il segreto per vivere le terze e le …quarte età meno brutalmente/ Cosa si aspetta alla vita? Alla mia età l’unica cosa vera cui possiamo aspirare ...è .. cercare di arrivare al finale da vivi !
Ricordo di Gianni Versace
(dalla collezione di Tony Caravano)
Un momento speciale della serata sarà la commemorazione dei 20 anni dalla tragica scomparsa di Gianni Versace, una delle menti più fervide del fashion system, lo stilista più amato, quello più imitato e mai dimenticato. In tale occasione il Premio Moda “Città dei Sassi” presenterà al pubblico alcune creazioni degli anni ’90 di Gianni Versace dalla collezione privata di Tony Caravano, raffinato collezionista partenopeo che ha fatto della sua grande passione un vero e proprio stile di vita.
Un tributo speciale verrà dedicato quest’anno da Tony Caravano al noto stilista scomparso il 15 luglio 1997, con la realizzazione di varie mostre, a cominciare da quella nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli che si inaugurerà il 13 luglio 2017 con il titolo “Dialoghi/Dissing Gianni Versace Magna Grecia Tribute” per poi proseguire a Berlino, Miami, Myconos.
UNA BORSA PER INGRID
Sarà presentata nel corso della serata la borsa “Ingrid” , un accessorio particolarmente raffinato che la stilista veneta Elisabetta Armellin per V73, ha creato appositamente in occasione del Centenario della Nascita di Ingrid Bergman celebrato a Venezia – in Palazzo Ducale (l’antica dimora dei Dogi) – dalla Soprintendenza alle Belle Arti e Fondazione Musei Civici Veneziani che ha scelto come omaggio a Ingrid per il Centenario il libro di Luciana Boccardi “CON INGRID TRA COLLINE VIOLA” (ed. Supernova) che il Festival Moda “Città dei Sassi” presenta a Matera la mattina del 10 giugno.
La borsa, nel prototipo originale , che verrà presentata a Matera nel corso dell’evento, è stata creata dalla stilista utilizzando un velluto “soprarizzo” di grande suggestione: il famoso velluto “Vendramin” dai riflessi che passano dal cremisi al viola, il cui campione originale è oggi conservato a Venezia nell’archivio storico di Rubelli, che nei secoli di Repubblica di Venezia veniva usato esclusivamente per la stola dei Procuratori di San Marco, cioè a dire la massima carica di Governo della Serenissima.
A forma di bauletto, con chiusura in metallo dorato (lo stesso impiegato per il charms V73 che riproduce il disegno dei rosoni di Palazzo Ducale) , la borsa “Ingrid” ha dettagli in pelle della stessa tonalità del velluto e tracolla che – ha detto Elisabetta Armellin – “sarebbe stata senza dubbio gradita da Ingrid per il suo stile di vita elegante ma pratico”.
Elisabetta Armellin si racconta
“Venezia è la città in cui è nato il mio sogno. Giovanissima, frequentavo l’Accademia di Belle Arti e non sapevo ancora quale destinazione avrei dato alla mia fantasia. Passeggiando per le calli, nel tempio del sogno qual è Venezia, poco a poco prese forma l’idea di dare corpo a qualcosa che non restasse su un piano d’appoggio per essere guardato come “opera” ma potevo orientarmi sulla realizzazione di oggetti da portare appresso, da toccare, da tenere con sé: la borsa. E’ nato tutto così, quasi per caso. Poi quel sogno è diventato una bella realtà, il pubblico e la critica hanno cominciato ad apprezzare quelle forme, quel gioco di colori che in realtà avevo copiato da paesaggi impossibili come le visioni che sa offrire Venezia. Anche il marchio che firma le mie borse prende origini dalla città in laguna : “V73” = V come Venezia e 73 il numero anagrafico del mio primo atelier veneziano affacciato su un canale dove probabilmente l’acqua di mare si confondeva con quella del mio Sile.
LA “ROSA MOCENIGA”
CON MAVIVE A MATERA
Nell’universo del profumo recentemente si è affacciata una rosa, una rosa diversa, nuova, antica di nascita ma per due secoli rimasta silenziosa e sconosciuta. E’ accaduto un giorno, non tanto tempo fa, che un nobile veneziano, lo scrittore Andrea Robilant, discendente dei Mocenigo, passeggiando nel parco della villa che nel ‘700 il suo “ visionario “ antenato, conte Alvise Mocenigo , volle far costruire ad Alvisopoli, città da lui inventata . Un eremo di lusso nel cui parco la consorte del nobile Alvise, Lucietta Memmo, amica di Giuseppina Beauharnais che aveva come passione la coltivazione di rose di tutti i tipi nei giardini della Malmaison, piantò alcuni bulbi di rose sconosciute, regalate dall’amica Giuseppina, tra le quali una rosa poi scomparsa dalla vetrina usuale dei nostri fiori. E’ cresciuta così, nascosta dalla vegetazione disordinata, nel parco della villa di Alvisopoli dove venne scoperta per caso da Robilant che ne raccolse le vicende in un libro uscito recentemente per i tipi di Corbaccio editore.
Si tratta di una rosa dal colore quasi metallico che cambia a seconda della luce che riceve - si legge nei siti specializzati - dove apprendiamo anche che “la disposizione dei suoi petali, la tipologia di foglie e steli, da sempre la catalogano come una bengalese, ovvero una rosa cinese di fine Settecento”.
Informazioni che non sono sfuggite al fiuto eccezionale di Marco Vidal, amministratore delegato di MAVIVE ( figlio del capostipite della grande famiglia di “essenzieri”, fabbricanti di profumi veneziani da secoli), che si è avvicinato al fiore riscoperto per tradurlo in una essenza sublime, il nuovo profumo chiamato appunto “La rosa Moceniga”.
Ammiratore di Ingrid Bergman e amico della bellezza magica di Matera, Marco Vidal ha ritenuto di essere presente nella serata magica del 10 giugno con qualche goccia di “Rosa Moceniga” di MAVIVE da offrire al pubblico che vuole rappresentare una sorta di fil Rouge che unisce la città magica di Matera alla magia di Venezia.