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Giornata FAI d'Autunno

Evento del 15/10/2017 
Giornata FAI d´Autunno - 15 ottobre 2017 Giornata FAI d´Autunno - 15 ottobre 2017
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Ricco programma di attività dedicato al verde urbano nella città storica e contemporanea dal titolo Il cuore verde delle architetture
Basilicata In occasione della Giornata FAI d'Autunno, appuntamento nazionale promosso dal FAI - Fondo Ambiente Italiano, domenica 15 ottobre 2017, la Delegazione FAI di Matera e la Fondazione Matera Basilicata 2019 presentano a Matera un ricco programma di attività dedicato al verde urbano nella città storica e contemporanea dal titolo Il cuore verde delle architetture, realizzato in collaborazione con la rete istituzionale territoriale, le Istituzioni Scolastiche e le associazioni locali.
Durante la giornata, negli orari 9.00-13.00/14.00-18.00, i visitatori avranno la possibilità di scoprire chiostri e giardini nella parte storica della città e il sistema dei parchi urbani grazie alle aperture straordinarie promosse dal FAI e di partecipare alle visite-racconto e alle attività laboratoriali sul tema del verde e della natura all’interno dei giardini di comunità di Gardentopia, il progetto del dossier di Matera 2019 che mira a rimettere a valore aree verdi urbane per renderle luoghi di cittadinanza attiva e di produzione culturale.
Grazie al coinvolgimento delle scuole della città, tutti gli spazi verdi saranno animati da iniziative speciali quali performance musicali, artistiche, letterarie, mentre gli Apprendisti Ciceroni del FAI, affiancati dai volontari di Matera 2019 e aiutati da alcuni cittadini, racconteranno la storia dei luoghi ai visitatori.
A conclusione della giornata, alle ore 20.00 presso il Giardino di Palazzo Ferraù Giudicepietro sarà eseguita una sonorizzazione musicale a cura del maestro Fabrizio Festa del Conservatorio “Duni” di Matera.--
Il programma culturale relativo a Matera è stato realizzato in collaborazione con la rete istituzionale territoriale, le Istituzioni Scolastiche e le associazioni di seguito citate:
Comune di Matera, Provincia di Matera, Arcidiocesi di Matera-Irsina, Conservatorio Statale di Musica "E.R. Duni" Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale, Polo Museale della Basilicata, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Ordine degli Psicologi della Basilicata, Palazzo Bernardini, Fondazione Le Monacelle, Università degli Studi della Basilicata. Associazioni: Agrinetural, Giallo Sassi, Il quartiere si muove, Matera cammina, MoM. Un ringraziamento particolare all'arch. Luigi Acito e Nicola Filazzola. Istituzioni Scolastiche: I.I.S. "E. Duni-C. Levi"; I.T.C.G. "Loperfido-Olivetti"; I.I.S. "G. B. Pentasuglia"; Istituto Magistrale "T. Stigliani"; Istituto Professionale dei Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera "A. Turi"; Istituto Tecnico Agrario "G. Briganti"; Istituto comprensivo "D. Bramante"; Istituto Comprensivo "G. Minozzi - N. Festa"; Istituto Comprensivo Ex S.M "Torraca"; Istituto Comprensivo "G. Pascoli".
Il FAI sarà presente visivamente nei siti e con i suoi simboli, logo e postazioni, dove opereranno in accoglienza Delegati, Volontari e Apprendisti Ciceroni. L’evento si inserisce nella campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”.
 
APERTURE STRAORDINARIE
Giardino di Palazzo Ferraù Giudicepietro, oggi Bernardini
Apprendisti Ciceroni I.I.S. "E. Duni - C. Levi" (Liceo Classico), Istituto Comprensivo ex S.M. "Torraca"
Visite anche in lingua Inglese
Accessibile fino al XVIII secolo da Recinto Castelvecchio, il palazzo assunse la forma di una dimora signorile a partire dalla seconda metà del XV secolo. La famiglia gentilizia Ferraù, originaria della Calabria, si stabilì a Matera con Giambattista, detto “lo francioso”.
Le grandi trasformazioni del palazzo furono avviate alla fine del ‘700. A coronamento del progetto di rinnovamento dell’immagine del casato ci fu il matrimonio tra Giuseppe Ferraù, primogenito di Giambattista e Angiola Dusmet, e Marianna Caracciolo, napoletana. Tra il 1802 e il 1806, con molta probabilità, le trasformazioni del palazzo continuarono per renderlo meno “provinciale” e più in linea con la moda francese imperante nella Capitale.
Nel corso dell’’800 il palazzo fu acquistato da Filippo Giudicepietro, commerciante di stoffe, sete e mercerie, e nel 1973 fu venduto da Carlo Giudicepietro al prof. Aldo Bernardini che ne ha curato il restauro e la conservazione.
Il delizioso giardino impreziosito da piante e fiori, che ha sullo sfondo lo splendido scenario del Sasso Caveoso, è l’inizio della visita del Palazzo Ferraù-Giudicepietro (attuale proprietà Bernardini), contiguo a piazza Sedile. Nella Giornata d’Autunno nel giardino avranno luogo performances musicali e di animazione culturale. A conclusione una sonorizzazione del giardino e un concerto.
 
 
Iniziative speciali
InChiostro di suoni, Performance di chitarra con tecnica Fingerpicking.  
Musiche del nostro tempo, a cura del Liceo Musicale "T. Stigliani". Ore 10-12/15.30/17.30
Storie di Alberi d'Autunno: FAI Reading e Storytelling (Liceo Classico) ore 18.30 - 19.45. Nel contesto del Reading: Quando il corpo disegna lo spazio - Performance di danza contemporanea, a cura di A.S.D. Centro Danza diretta da Mary D'Alessio.
Graffia la pietra/il volo degli uccelli, Sonorizzazione del giardino e concerto, a cura del Conservatorio di Musica "E.R. Duni" ore 20.00
Musica composta da: Gianpaolo Cassano, Tommaso Colafiglio, Lucio Corizzo, Antonio Colangelo, Fabrizio Festa, Andrea Salvato, Costantino Temerario
Gianpaolo Cassano - Theremin, sintetizzatore
Tommaso Colafiglio - Chitarre
Antonio Colangelo - DAW, Theremin
Fabrizio Festa - DAW, sintetizzatore
 
 
Chiostro di Palazzo Lanfranchi
Apprendisti Ciceroni - I.I.S. "E. Duni - C. Levi" (Liceo Classico)
Visite anche in lingua inglese
La costruzione del Seminario (1668-1672) intitolato a Vincenzo Lanfranchi, Arcivescovo di Matera e Acerenza sorge su un pianoro tufaceo e sui terreni e case ad esso pertinenti (inclusivi di giardini, grotte, cisterne, fossi) avendo inglobato anche una preesistente area sepolcrale afferente a quattro chiese rupestri. L’impianto comprendeva il chiostro con il porticato e gli ambienti che lo circondano. I successivi ampliamenti del 1776 e del 1822 hanno conferito all’edificio l’attuale volumetria. La facciata principale è rivolta verso il Piano della città a creare quasi un fondale scenografico. La temperie post-tridentina, che aveva posto le premesse per l’erezione di questo complesso architettonico tra i più interessanti nel panorama urbano di Matera, sollecitò anche la valorizzazione plastica e topografica dell’asse urbano che, tra Sei e Settecento, prese a irradiarsi.
Dal 2003 è sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata.
Il chiostro di Palazzo Lanfranchi, piccolo giardino definito da una struttura porticata costituita da tre o quattro archi per lato, è lo spazio dedicato al tempo libero del Seminario, costruito dal vescovo Vincenzo Lanfranchi a metà del XVII secolo. Le pareti sono state decorate durante i primissimi anni dell'episcopato di Antonio Maria Brancaccio (1703-1722). Sul lato est presenta la meridiana e entro nicchie cinque busti lapidei che riproducono la sua effige, quella dei tre fratelli vescovi Gerolamo, Andrea e Giovan Battista e del suo predecessore, Antonio Del Rjos (1678-1702) che aveva promosso la definizione della piazza antistante con la costruzione del Rione Case Nuove e del Convento di Santa Chiara. Sulla parete di fondo del braccio principale del chiostro è il busto lapideo policromo di Vincenzo Lanfranchi (1665-1676). Nel chiostro si svolgeranno esecuzioni musicali dal vivo eseguite dagli studenti del Liceo Musicale. La visita prosegue interessa anche la terrazza che dialoga visivamente con i Sassi.
Iniziative speciali
 
Sonar e cantar con ogni sorta di stromenti - Ensemble di musica antica del Liceo Musicale “Tommaso Stigliani” di Matera, Ore 10.00 - 12.00/15.30/17.30.


 
PROGRAMMA

Georg Frederic Händel
dalla Water Music Suite
Allegro maestoso

Giacomo Gastoldi (*)
Il ballerino

canzonetta a tre per voci e strumenti

Egidio Romualdo Duni
Triosonata seconda
in sol maggiore

per flauto, violino e basso continuo

J. Ch. Shinckard
Vivace
 dal Concerto II a quattro flauti e basso continuo

Antonio Vivaldi
Allegro

dal Concerto in fa maggiore per flauto, archi e continuo
(elaborazione per ensemble di flauti)

Jean Boden de Boismortier
Ciaccona

dalla opera Don Quichote


 
Giardini pensili e orti urbani - Mostra fotografica a cura di Angela Capurso (Liceo Classico).
Nel contesto dell’apertura, Urban Game dal vivo ambientato a Matera e ideato dall'Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l'Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti.
 
Giardino del Museo Archeologico Nazionale "D. Ridola"
Apprendisti Ciceroni del Liceo Linguistico "T. Stigliani"
Visite anche in Lingua Inglese, Francese, Spagnolo
Istituito nel 1911 per volontà del Senatore Domenico Ridola che donò allo Stato le sue importanti collezioni archeologiche, il Museo presenta preziose testimonianze rinvenute nel comprensorio di Matera. Negli spazi espositivi i reperti seguono un ordine cronologico e topografico. Nella sezione preistorica i rinvenimenti più significativi riguardano i villaggi trincerati di età neolitica che testimoniano, a partire dal VI millennio a.C., l'introduzione dell'agricoltura e lo strutturarsi di insediamenti stabili, secondo modelli definiti nel Mediterraneo Orientale. Per le fasi più recenti della preistoria e per la fase di VI-IV secolo a.C. la documentazione di maggior interesse è relativa a Timmari, sito a breve distanza da Matera. Da questo centro provengono, tra l'altro, alcuni corredi funerari del IV secolo a.C. caratterizzati da armature in bronzo e da monumentali vasi a figure rosse e numerose statuette votive, di pregevole fattura, rinvenute in un'area sacra.
Tra gli edifici eretti alla fine del ‘600 per volere dell’Arcivescovo Del Ryos nel sito denominato Orto del Duca (attuale area di Via Ridola) sorgono l’Ospedale e la Chiesa di S. Chiara, strutture  utilizzate dalle Clarisse e nel 1911 entrate nella disponibilità del Comune di Matera per diventare Museo Archeologico "D. Ridola"..
Il corpo di fabbrica del convento era in origine circondato da un giardino su cui si affacciava anche  la parte posteriore della chiesa. Il suo andamento, molto diverso da quello che apprezziamo oggi, comprendeva negli anni ‘50 percorsi che si snodavano tra alberi di pruni, lauri, cipressi e pini. E’ possibile che nel passato vi fossero anche parti destinate a orto per la produzione di quanto necessario alla vita del convento e erbe officinali. Un piccolo quadrato di verde, oggi interno alla struttura, testimonia il limite del vecchio perimetro. Il giardino accoglierà nella Giornata d'Autunno esecuzioni musicali e performances di animazione culturale.
 
Iniziative speciali
Chiostro in musica, Musica classica con pianoforte, chitarra e piccoli ensemble, a cura del Liceo Musicale "T. Stigliani". Ore 10.00 - 12.00/15.30/17.30.
Urban Game dal vivo ambientato a Matera e ideato dall'Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l'Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti.
 
Giardino dell'ex Convento di San Rocco
Studenti del corso PAVU - Paesaggio Ambiente e Verde Urbano, Dipartimento Dicem - Unibas e gli Apprendisti Ciceroni I.T.C.G. "Loperfido-Olivetti" e Istituto Tecnico Agrario "G. Briganti"
I Padri Riformati di S. Francesco fondano questo convento nel 1604 tra il Sasso Barisano, il largo di S. Biagio e la Piana di S. Maria la Nova, sulla preesistente chiesetta di S. Rocco, annessa all’Ospedale eretto dalla comunità materana come atto votivo nel 1348. Il complesso conventuale si sviluppa intorno a un piccolo chiostro quadrangolare che disimpegna cinque stanze utilizzate in parte dai terziari e in parte dai forestieri secolari, il refettorio, la cucina e altre officine necessarie per le comodità del convento. Il piano superiore ospita 33 celle.
Le strutture del convento rimangono inalterate fino al 1865. A soppressione avvenuta viene adibito nuovamente a Ospedale civile. Negli anni Trenta un nuovo edificio viene costruito sul luogo del convento demolito. Dopo diverse destinazioni d’uso, il complesso è attualmente sede dell’Università degli Studi della Basilicata.
Il giardino annesso all’antico complesso conventuale di S. Rocco si trova nella zona retrostante l’edificio principale ed è sorto durante i recenti lavori di consolidamento e restauro della struttura, completati negli anni ‘30. Il giardino di S. Rocco occupa un’area di circa 800 m2, caratterizzata dalla presenza di un orto didattico realizzato dagli studenti e di alcuni alberi da frutto ed essenze mediterranee. E’ delimitato a Sud da un muro in tufo e pietra da cui è possibile affacciarsi su uno dei tanti scorci dei Sassi di Matera.
 
Iniziative speciali
In collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata - Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM):
Contestualizzazione del giardino nel complesso del patrimonio costruito (Arch. Biagio Lafratta)
Rappresentazione della biodiversità attraverso le piante e il loro significato (Prof. Giovanni Figliuolo, Studenti PAVU - Paesaggio Ambiente e Verde Urbano).
Dal DIRE al FARE: Orto resiliente nel cuore verde dell’Università/Workshop: preparazione dell’orto invernale e principi di sostenibilità ambientale (aperto anche ai visitatori). 
Presentazione dei progetti realizzati dagli studenti del corso di studio PAVU (Prof. Bartolomeo Dichio, Docenti e Studenti PAVU)
Il giardino mediterraneo: la storia e i simboli (Prof.ssa Angela Colonna, Studenti PAVU).
Riflessioni/Dialogo sulle opportunità di valorizzazione del luogo e del patrimonio verde della città (Docenti degli ambiti disciplinari del DiCEM e studenti dei corsi di studio).
 
Il complesso Le Monacelle
Apprendisti Ciceroni I.I.S. "E. Duni - C. Levi" (Liceo Artistico)
Visite anche in lingua inglese
Il complesso Le Monacelle si trova sulla Civita alle spalle della Cattedrale, in via Riscatto. E’ una struttura ampia e architettonicamente complessa. Deve il nome all’originaria sede del Conservatorio di Santa Maria della Pietà fondato nel 1594, dove venivano accolte anche ragazze povere e non sposate che senza prendere i voti lavoravano e risiedevano all'interno della struttura seguendo lo stile di vita delle monache e per tale motivo erano indicate come “le monacelle”. Le leggi emanate in seguito all'Unità d'Italia trasformarono il Conservatorio in asilo per l'infanzia e in orfanotrofio. Dopo un accurato lavoro di restauro e recupero della struttura è attualmente aperto al pubblico con la natura giuridica di Fondazione.
In occasione della Giornata d’Autunno il chiostro, impreziosito da colonne che punteggiano il verde, accoglierà il racconto degli Apprendisti Ciceroni, performances musicali e di animazione culturale.
 
 
Iniziative speciali
Musica fiata nel Chiostro
Organico fiati e percussioni, a cura del Liceo Musicale " T. Stigliani, ore 10.00-12.00/15.30 - 17.30
Programma
BACH CELEBRATION
Suite per Ensemble di Fiati
THE SECOND WALTZ
Dimitri Shostakovitch
THREE LITTLE POP TUNES
Dizzy Stratford
LA VITA È BELLA
Nicola Piovani
Urban Game dal vivo ambientato a Matera e ideato dall'Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l'Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti.
I Giardini di Marzo - Un Orto-Giardino nella Villa dell'Unità d'Italia - Il progetto, a cura dell’Arch. Angelo Stagno (ore 16.00 – 17.00).
 
Il giardino del pittore Nicola Filazzola
Apprendisti Ciceroni I.I.S. "G.B. Pentasuglia"
Il giardino del pittore Nicola Filazzola si trova in Via Sant'Angelo, esattamente al centro tra Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Dialoga visivamente con le chiese di Madonna dell’Idris e S. Pietro Caveoso, splendido fondale a strapiombo sul torrente Gravina.  E’ la parte più bella dello studio e si sviluppa su tre livelli. Molto interessante sul piano vegetazionale, presenta piante mediterranee come il mirtillo, la salvia, la maggiorana, la citronella, il timo e alberi come l'ulivo, il melo cotogno, il limone e varie qualità di alberi di fico. Lo spazio è perimetrato da piante di fichi d'India. Negli anni ha ospitato artisti di grande rilievo espressione del mondo cinematografico internazionale come Tonino Guerra (che ha presentato una mostra espositiva), Gillo Pontecorvo e Wim Wenders.
 
Oltre al giardino nella Giornata d’Autunno sarà possibile visitare lo studio con alcune opere dell’artista.
 
Iniziative speciali
Esposizione di opere del pittore Nicola Filazzola, in preparazione della mostra che si svolgerà a novembre a Napoli, a Castel dell'Ovo. Sarà presente l'autore.
Frida Kahlo, Musica di Yann Tiersen - Performance di danza contemporanea, a cura dell’Associazione “La Fenice”, di Palma Domenichiello.
 
Il Parco Macamarda
Apprendisti Ciceroni I.T.C.G. "Loperfido-Olivetti", Istituto Comprensivo "G. Minozzi - N. Festa", Istituto Comprensivo Ex S.M. "Torraca" Scuola elementare "G. Marconi”
Il Parco Macamarda, ubicato sulla omonima collina, si estende per quasi quattro ettari ed è tra i parchi urbani di nuova realizzazione. Nel Piano Regolatore Piccinato (1952/56) il Parco è individuato come parte della struttura urbana secondo una "moderna visione dello spazio verde, concepito come sistema di connessione tra parchi, viali e giardini".
Il Parco non presenta specifiche valenze di carattere storico-culturale: non è un giardino storico, né espone alcun manufatto storico-architettonico. Ha il valore paesaggistico di uno spazio verde al centro della città. Vi si individuano numerosi esemplari di conifere - il giardino dei sempreverdi - impiantate da tempo, con una radura allestita con attrezzature ginniche. Di impianto recente è il Giardino delle latifoglie con colori e texture di foglie e fiori che fanno da cornice all’area gioco per bambini. Un percorso tra alti alberi da ombra - Populus Nigra Italica - collega i tre ingressi, uno è provvisto di rampa di accesso - con la Piazza Verde.
Flessibile nella sua concezione, presenta un sistema di percorsi che incoraggiano a sperimentarne punti di vista mutevoli come le Pergole di metallo, gateway per lo spazio pubblico; il Fagiolo magico, spazio-giochi con pavimento anticaduta per bambini e ragazzi; il Pratone, uno spazio verde totalmente libero a prato dove correre e giocare, attrezzato con un’area pavimentata quale Aula Verde. La Piazza Verde presenta percorsi pedonali che delimitano l’area a quadroni per il giardinaggio all'interno degli orti giardino da allestire per attività manuali con banchi e tavoli e ancora la Lama d’Acqua, una lunga linea d’acqua che attraversa la piazza verde a quota pavimento, riprendendo nel segno le tipologie dei percorsi d’acqua scavati nel territorio murgiano con un’area per performances musicali all’aperto che caratterizzeranno la Giornata d'Autunno.
 
Iniziative speciali
FAI crescere alberi ... ti restituisce Cultura - La tutela del suolo per una rigenerazione urbana sostenibile. Dona piante e alberelli al FAI per la città.
Il Parco Macamarda sarà presentato come luogo privilegiato dove poter vivere  esperienze collettive nella nostra città. Per un giorno la natura sarà palcoscenico di una serie di rappresentazioni fatte di  colori, suoni , poesia, movimenti  e gioco.
Armonia, una interpretazione dinamica dell’opera pittorica di Piet  Mondrian “Composizione con Rosso, Giallo e Blu”, a cura dell’Istituto Comprensivo G. Minozzi-N. Festa”. I ragazzi raccontano la storia per mezzo di una coreografia pensata in armonia con la natura del parco, in cui si sperimentano collegamenti visivi e significativi tra gli elementi presenti sul posto (pali neri, cestini colorati, alberi) ed elementi del quadro di Mondrian (righe nere, campi colorati, albero astratto). 
 
Le stagioni in città - Momenti di lettura di passi di Marcovaldo di I. Calvino alternati alle Quattro Stagioni di A. Vivaldi, a cura dell’Istituto Comprensivo G. Minozzi-N. Festa” (Classe a indirizzo musicale). 
Il Vento attraversa le chiome degli alberi e trasporta pollini, semi, profumi e suoni - Attività laboratoriali relative al concetto di movimento in natura, a cura dell’Istituto Comprensivo G. Minozzi-N. Festa”.
Installazioni artistiche contemporanee a cura dell'I.I.S. "E. Duni - C. Levi" (Liceo Artistico)
Circuit Training (Associazione "Matera Cammina")
Urban Game dal vivo ambientato a Matera e ideato dall'Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l'Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti
 
 
 
 
Il Giardino Agoragri
Apprendisti Ciceroni Istituto Professionale dei Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera "A. Turi", Istituto Tecnico Agrario"G. BRIGANTI"
NOTE
Il Giardino di comunità Agoragri si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.
DESCRIZIONE                     
Promosso dall’associazione Agrinetural, Agoragri è ubicato fra il quartiere storico di Serra Venerdì, progettato dall’arch. Luigi Piccinato, e il quartiere San Giacomo. Il giardino restituisce alla città un’area verde pubblica in disuso compresa tra palazzi residenziali e allestita con orto sinergico, teatro di paglia, orti familiari e un padiglione di legno per eventi. Tra ulivi e alberi da frutto, nella Giornata d’Autunno si svolgeranno laboratori di coltivazione con gli studenti.
Lo spazio è stato realizzato da esperti, volontari e cittadini, il sostegno di partner tecnici e sponsor privati e il contributo dell’artista scozzese Alex Wilde in residenza. È un appezzamento di circa mezzo ettaro di superficie. L’associazione Agrinetural, dopo un lungo dialogo con le istituzioni locali, è riuscita a strapparlo al suo destino di incuria e abbandono, trasformandolo in un luogo di riferimento per la città, uno spazio aperto dove succedono tante cose.
 
Iniziative speciali
Piantare in sinergia crea comunità - Workshop di coltivazione con gli studenti del Istituto Tecnico Agrario "G. Briganti", a cura dell'Associazione Agrinetural
 
 
Il Giardino Spighe Bianche
Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo "G. Pascoli"
NOTE
Il Giardino di comunità Spighe Bianche si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.
DESCRIZIONE
Il Giardino Spighe bianche è situato nello storico quartiere Spine bianche, realizzato in attuazione della Legge n. 619/52 (Legge speciale per i Sassi di Matera) su progetto di un gruppo di architetti della scuola romana (C. Aymonino, G. De Carlo, M. Fiorentino) avendo come elemento ispiratore il vicinato declinato come camera urbana. E’ un esempio di giardino di comunità progettato dallo studio di design "Atelier delle Verdure" di Milano che ha interpretato le indicazioni, i sogni e i bisogni dei ragazzi della Scuola “G. Pascoli”. Realizzato in autocostruzione dagli studenti della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi della Basilicata, dagli Scout e da cittadini che volontariamente hanno prestato la loro opera, il giardino nella Giornata d’Autunno avrà come fruitori privilegiati i ragazzi dell’Istituto e sarà aperto alla comunità dei visitatori.
Il Giardino, che sorge all’interno dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”, si caratterizza per la presenza di erbe officinali, piante da frutto, un’area picnic e spazi didattici utilizzabili da ragazzi di diverse fasce di età e dai residenti del quartiere. L’area, ribattezzata ‘Spighe Bianche’, perché i ragazzi semineranno anche del grano, è interamente gestita dagli studenti della scuola, dai residenti del quartiere e dal Centro Diurno per disabili “Rocco Mazzarone”.
 
Iniziative speciali
Inaugurazione installazione in argilla “Bruna” di Margherita Grasselli (ore 10:30)
Urban Game sulla storia di Matera ideato dall'Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l'Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti
Visita alle opere artistiche della scuola e attraverso il quartiere a cura dell'Istituto Comprensivo "G. Pascoli"
 
 
Il Giardino N’amm’astè
Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo "G. Pascoli
 
NOTE
Il Giardino di comunità N’amm’astè si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.
DESCRIZIONE
Il Giardino N’amm’astè è ubicato nello storico quartiere Spine bianche, realizzato in attuazione della Legge n. 619/52 (Legge speciale per i Sassi di Matera) su progetto di un gruppo di architetti della scuola romana (C. Aymonino, G. De Carlo, M. Fiorentino) avendo come elemento ispiratore il vicinato declinato come camera urbana. Il nome “N’amm’astè” (Dobbiamo starci) ricorda che ognuno è portatore di qualcosa di unico e divino, come la vita di ogni pianta, ed esprime il sentimento di appartenenza al quartiere e alla sua storia.
Quasi tutte le piante presenti nell’area sono contributi floreali spontanei offerti dagli abitanti del quartiere Spine Bianche che curano volontariamente il giardino.
Iniziative speciali
Lezioni di Botanica a cura dei docenti dell’Istituto Agrario Statale “G. Briganti” (mattina e pomeriggio)
Urban Game sulla storia di Matera ideato dall'Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l'Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti
Visita attraverso il quartiere a cura dell'Istituto Comprensivo "G. Pascoli" e dei cittadini che curano il giardino.
 
Il Giardino L’erba del vicinato
Apprendisti Ciceroni - Istituto Comprensivo 6 "D. Bramante"
NOTE
Il Giardino di comunità L’erba del vicinato si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura ed è dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.
DESCRIZIONE
Il Giardino L’erba del vicinato è sito nel quartiere S. Pardo costruito dallo IACP negli anni ’50 in un’area agreste tra Via Nazionale, la ferrovia Calabro-Lucana e le Cave di tufo.
Gli architetti e urbanisti dell’epoca progettarono le abitazioni rispettando le esigenze salutistiche e ambientali, avendo cura che tutte le case avessero la doppia esposizione Nord-Sud e all’esterno spazio sufficiente per creare aiuole da destinare a verde pubblico.
Il Giardino nasce negli anni ’90 per iniziativa di alcuni abitanti su una delle aree attrezzate dal Comune poi rimaste abbandonate.  Da allora “L’erba del vicinato” è uno spazio vissuto dall’intero quartiere, vero esempio di cittadinanza attiva, gestito dall'Associazione "Il Quartiere si muove". Nella Giornata d’Autunno accoglierà attività sul riciclo con gli studenti.
 
Iniziative speciali
Workshop La plastica diventa luce - Laboratorio di riciclo con gli studenti, a cura dell'Associazione "Il Quartiere si muove"(ore 11,00 e ore 16,30)
-           Visita attraverso il quartiere a cura dei cittadini dell’associazione “Il Quartiere di muove” e gli alunni della scuola primaria Bramante di Via Greco
 
 
Il Giardino dei MOMenti
Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo Statale ex V Circolo "P.G. Semeria"
NOTE
Il Giardino di comunità dei MOMenti si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.
DESCRIZIONE
Il Giardino dei MOMenti, curato dall’associazione MoM, occupa circa 1300 mq e gode di uno spazio ombroso offerto da un pino e due cipressi. Antistante l’Istituto Comprensivo Statale “P.G. Semeria” si trova nello storico quartiere Lanera, progettato dagli architetti M. Coppa e M. Fabbri ex lege 619/52 (Legge speciale per i Sassi di Matera) avendo come elemento ispiratore il vicinato declinato come camera urbana. L'idea originale del Giardino è stata elaborata dall’arch. Michela Pasquali con un gruppo di 40 giovani architetti paesaggisti che hanno interpretato le esigenze delle MoM, Mamme materane all’opera, e dei loro bambini. Tra lo spazio orto, il frutteto, il grande tavolo e i giochi realizzati con materiali di riciclo, nella Giornata d’Autunno si svolgeranno eventi e laboratori creativi, attrattivi particolarmente per i bambini che potranno riappropriarsi del contatto con la terra.
 
Iniziative speciali
Laboratorio di orticoltura a cura dell’Istituto Agrario Statale “G. Briganti” (ore 10,15) con gli alunni delle classi V delle scuola Semeria, i bimbi dell'associazione MoM e piccoli visitatori che eseguiranno un canto sul tema del giardino.
Inaugurazione installazione in argilla Little flowered girl in the garden (ore 15,45) e "Laboratorio di lavorazione dell’argilla" (Ore 16,00) con Margherita Grasselli Grasselli con gli alunni delle classi V delle scuola Semeria, i bimbi dell'associazione MoM e piccoli visitatori
Urban Game sulla storia di Matera ideato dall'Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l'Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti


------------------- ATTIVITA' IN BASILICATA --------------------------



Aperture a cura di: DELEGAZIONE DI MATERA
 
Architetture ritrovate
 
BERNALDA (MT)
 
ALLA RISCOPERTA DEL CASTELLO ARAGONESE DI BERNALDA  
Costruito nel 1470, ma recenti scoperte fanno risalire la presenza di una fortificazione già in epoca normanna e la forma delle sue torri fa supporre che fosse addirittura di origine angioina. Il castello attuale è quello fatto erigere da Bernardino de Bernaudo segretario di re Alfonso II di Napoli. Nel 1735 vi dimorò Carlo III di Borbone, il castello ha una forma quadrangolare e ha tre torri angolari. Questa tipologia architettonica è propria dei castelli costruiti alla fine del Quattrocento. Le torri hanno una forma cilindrica con la base più larga in confronto alla sommità. Originariamente la struttura era molto più grande e comprendeva altre torri. Ma con il tempo e con continui aggiustamenti il castello fu molto rimaneggiato nelle dimensioni. Le tre torri rimaste hanno delle fortificazioni rivolte sia all'esterno della struttura che all'interno del castello. Attualmente è in fase di completamento il suo restauro, la visita è un'anteprima.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. in fase di restauro
 
 
PISTICCI (MT)
 
CAPPELLA DI PICCHIONE  
Camminando per le vie del rione, quasi a chiusura dell’omonima piazzetta, si staglia la bianca facciata della Cappella consacrata alla Visitazione, perfettamente in armonia con le casette allineate sulle fronti delle stradine. Vi si venera una statua della Vergine col Bambino, di discreto valore artistico. Era prima conosciuta con il nome di S. Maria del Pozzo e appartenne originariamente alla famiglia Picchioni. La grande religiosità degli abitanti del rione ha consentito alla Cappella di mantenere un aspetto decoroso: essa infatti ha nel tempo subito molti miglioramenti e si è arricchita di un'artistica statua di legno di Ortisei, che ha  preso il posto di quella precedente. La Festa della Madonna si celebra il 2 luglio, con  una caratteristica processione.
  
 
 
CHIESA DI SANT'ANTONIO - CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE  
Verso la metà del Quattrocento (1482 circa) sulla collina di Serra San Francesco fu eretto il Convento di Santa Maria delle Grazie, affidato ai Padri Francescani, con l'omonima Chiesa successivamente dedicata a Sant'Antonio. Il  nucleo originario comprendeva la Chiesa, caratterizzata da una grande navata centrale coperta a volta e da una navatella laterale a destra, un piccolo chiostro con giardino porticato, poche celle e un refettorio. Nei secoli successivi vi furono variazioni e incrementi dei volumi architettonici iniziali. Nel Settecento la chiesa fu arricchita dell'ampia navata laterale sinistra e successivamente di altari e opere d'arte che tuttora la caratterizzano.
  
 
 
PALAZZO GIANNANTONIO  
Palazzo Giannantonio presenta una struttura semplice ed elegante che lo avvicina alle tipiche architetture cinquecentesche anche se i documenti collocano la sua edificazione alle fine del Seicento, quando sul pianoro di San Francesco furono eretti molti nuovi edifici per ospitare gli abitanti che si erano trasferiti dal rione Terra vecchia, dopo la terribile frana del febbraio 1688. L'affaccio su Piazza dei Caduti mostra un prospetto caratterizzato dal portale monumentale definito da pietre bugnate.
L'interno presenta un vasto androne con volta a botte impostata su lunette ogivali che affaccia sull'armoniosa corte interna al cui centro è collocata la vera di un bel pozzo-cisterna.
  
 
 
CAPPELLA DELLA BEATA VERGINE MARIA DI VIGGIANO  
Di recente consacrazione - 4 settembre 1993 – la Cappella è dedicata alla Beata Vergine Maria di Viggiano. E’ difficile scorgerla tra le facciate delle tipiche case allineate del quartiere, perché ne presenta le stesse caratteristiche. L’interno presenta muri a intonaco bianco sormontati da volte in mattoni rossi.
Questa Cappella, donata da Benedetto e Marisa Di Benedetto, è divenuta  tale  per devozione di Martino Vitelli.
  
 
 
CAPPELLA DI SAN GIOVANNI  
La Cappella di San Giovanni è situata in Corso Metaponto nel centro storico di Pisticci. Fu fondata da Ulderico Seniore e, anche se la data di fondazione è sconosciuta, il suo impianto architettonico risulta apparentemente cinquecentesco. Successivamente  appartenne all'Ordine dei Gerosolomitani e poi passò alla Magnifica Università. La cappella fu poi ampliata nella parte posteriore per l'importanza demografica che hanno assunto nel tempo il rione di S. Giovanni e quello contiguo del Croci.
  
 
 
POLICORO (MT)
 
CHIESA DI SANTA MARIA DEL PONTE AL CASTELLO  
Il piccolo Santuario, vicino al Castello, risale al Settecento e sorge lungo il pendio dei Casalini. Si presenta con una facciata semplice, delimitata da una sottile cornice, con linee leggermente ondulate che armonizzano il complesso architettonico. Al centro si apre un portale in muratura in asse con il finestrone, attraverso il quale si accede all’interno costituito da un’unica navata. Il culto della Madonna del Ponte, risale al XIII-XIV secolo, periodo al quale risale anche la  statua lignea (l’originale  conservata nella Chiesa Madre di Policoro). La scultura, alta 83 cm, mostra nella espressione dei volti della Madonna e del Bambino, una pacata dolcezza espressiva. Alla statua è legata una leggenda la quale narra che un pastore, solito a pascolare il suo gregge, un giorno per potersi riparare da un temporale si rifugiò in una grotta posta sotto un ponte. In questa grotta avrebbe trovato una piccola statua lignea della Vergine col Bambino.
  
 
 
Il cuore verde delle architetture
 
BERNALDA (MT)
 
PIAZZA PLEBISCITO E CORSO UMBERTO I  
Nel 1890 la Piazza Plebiscito aveva già un tracciato rettangolare che la delimitava con un albero centrale. Agli inizi del secolo XX, era ben definita da pregevoli quinte di palazzotti fatti erigere dalle preminenti famiglie di Bernalda e proprio nel 1900 furono intrapresi i lavori di inalberamento della piazza sistemando in essa ben 138 piante di acacia, proseguiti nel 1909 con una recinzione di 38 paletti in pietra, la prima area destinata a verde pubblico prendeva una sua conformazione, così come si andava definendo il grande decumano denominato poi Corso Umberto I da cui si generò l’espansione dell’abitato proseguendo con un impianto a scacchiera regolare e ortogonale. Finalmente nel ’40 furono completati i lavori di sistemazione della Piazza Plebiscito e del Corso Umberto I, dove erano state costruite delle aiuole per cui furono disposte la piantumazione di 23 diverse essenze di alberi e arbusti, iniziandosi così a delineare l’attuale aspetto della strada principale di Bernalda.
  
 
 
IL GIARDINO DI PALAZZO MARGHERITA * Ingresso esclusivo per gli Iscritti FAI.
Il giardino, edificato dal podesta’ di Bernalda Giuseppe Margherita, rappresenta un esempio di architettura eclettica di fine 800: grandi alberi coprono l'intera superficie, in modo da creare un’ombra su cui padroneggiano anche piante esotiche. Dal 1925 è iniziata la trasformazione del grande orto dietro il palazzo costruito tra il 1885 e il 1892. Il fascino di queste piante e la passione per il verde portano Giuseppe Margherita all’idea di introdurre anche nel centro urbano di Bernalda queste specie e, dal 1939 al 1943 durante la sua carica di commissario prima, e podestà poi, dispone che vengano messe a dimora circa 50 palme della varietà Phoenix canariensis lungo la direttrice viaria che si diparte dal centro medioevale, denominato Corso Umberto I. Il palazzo acquistato nel 2006 dal celebre regista Francis Ford Coppola è attualmente un rinomato Luxury Resort Hotel per questo la visita è riservata al solo giardino per tutelare la privacy dei clienti.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Resort Hotel Privato
 
 
FERRANDINA (MT)
 
UNA CAPPELLA IMMERSA NEL VERDE DI FERRANDINA  
Proseguendo per la strada delle fontane, attraverso un tratto di strada sterrata in proprietà privata, si giunge al Santuario della Madonna dei Mali o del pozzo (XVI e il XVII sec). L’ edificio con il mulino ad acqua e la tenuta circostante erano proprietà dei padri domenicani.
Sul portale della chiesa, risalente al 1616, troviamo la Madonna con il Bambino attribuita a Pietro Antonio Ferro e l’iscrizione “Mala nostra pellit bona cuncta poscit”, probabilmente riferita all’acqua sorgiva, che sgorga da una fontana adiacente alla cappella e ritenuta miracolosa, infatti richiama a sè pellegrini nella prima decade di settembre.
In questo contesto è facile osservare come la natura si sia espressa nelle sue molteplici forme con la crescita di piante appartenenti a diverse tipologie a testimoniare che l’acqua è “fonte di vita e biodiversità”.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Situata in una proprietà privata
*** Luogo con criticità. Situata fuori dal centro abitato.
Raggiungibile attraverso un tratto di strada comunale e si prosegue nella proprietà privata con un breve percorso sterrato
 
FONTANA DELLE ROSE E FONTANA DI SAN DAMIANO  
Accoglie il visitatore la Fontana delle Rose più vicina all’abitato e proseguendo la Fontana di San Damiano più rigogliosa e ricca di acqua sorgiva, legata fortemente alla microstoria di Ferrandina, quale fonte  di approvvigionamento idrico per tutti gli usi quotidiani, ma soprattutto per il lavaggio della biancheria, infatti ancora oggi risulta dotata di una doppia serie di vasche a testimonianza delle antiche consuetudini.
Il suolo ricco di acqua sorgiva ha consentito una rigogliosa vegetazione, nonché giardini, vigne e orti posseduti anticamente dai Padri  Domenicani e, in seguito all’abolizione dell’Ordine Domenicano nel 1806, da proprietari privati che, oggi curano soprattutto l’uliveto.
Ferrandina infatti è nota per l’oliva Majatica e le olive nere al forno, uno dei principali prodotto tipici la cui produzione risale al 1700.
  
*** Luogo con criticità. Situata fuori dal centro abitato.
Raggiungibile attraverso un tratto di strada comunale.
 
IRSINA (MT)
 
GIARDINO PENSILE DELL'EX CONVENTO DI SAN FRANCESCO  
Il giardino pensile dell’ex Convento di San Francesco (di recente risistemato e adornato con piante aromatiche e officinali) risale all'epoca di edificazione del convento. Ne abbiamo notizia da una Bolla Papale del 1531 in cui Clemente VII ordina al Superiore Provinciale dei Conventuali di Basilicata di procedere alla regolare costituzione del Convento di Montepeloso (oggi Irsina) con tutti gli accessori, tra cui un orto e un giardino per il sostentamento dei frati. I giardini francescani erano anche luoghi di ristoro spirituale, oltre che di approvvigionamento di derrate alimentari ed erbe officinali. Ancora oggi è possibile godere della pace e della tranquillità del luogo, grazie al silenzio e a una vista mozzafiato sul paesaggio collinare che si estende a perdita d'occhio tra i territori della Puglia e della Basilicata.
  
 
 
MATERA (MT)
 
GIARDINO DI PALAZZO FERRAÙ GIUDICEPIETRO, OGGI BERNARDINI
Il delizioso giardino impreziosito da piante e fiori, che ha sullo sfondo lo splendido scenario del Sasso Caveoso, è l’inizio della visita del Palazzo Ferraù-Giudicepietro (attuale proprietà Bernardini), contiguo a piazza Sedile. Il palazzo assunse la forma di una dimora signorile a partire dalla seconda metà del XV secolo. La famiglia gentilizia Ferraù, originaria della Calabria si stabilì a Matera con Giambattista, detto “lo francioso”. Le grandi trasformazioni furono avviate alla fine del ‘700. A coronamento del progetto di rinnovamento dell’immagine del casato ci fu il matrimonio tra Giuseppe Ferraù e Marianna Caracciolo, napoletana. Nel corso dell’800 il palazzo fu acquistato da Filippo Giudicepietro, negoziante di stoffe, sete e mercerie, e nel 1973 fu venduto alla Famiglia Bernardini che ne ha curato il restauro e la conservazione. Nella Giornata d’Autunno nel giardino avranno luogo un importante evento musicale e performances di animazione culturale.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Abitazione privata
 
 
IL CHIOSTRO DI PALAZZO LANFRANCHI
Il chiostro di Palazzo Lanfranchi, piccolo giardino definito da una struttura porticata costituita da tre o quattro archi per lato, è lo spazio dedicato al tempo libero del Seminario, costruito dal vescovo Vincenzo Lanfranchi a metà del XVII secolo. Le pareti sono state decorate durante i primissimi anni dell'episcopato di Antonio Maria Brancaccio (1703-1722). Sul lato est presenta la meridiana e entro nicchie cinque busti lapidei che riproducono la sua effige, quella dei tre fratelli vescovi Gerolamo, Andrea e Giovan Battista e del suo predecessore, Antonio Del Rjos (1678-1702) che aveva promosso la definizione della piazza antistante con la costruzione del Rione Case Nuove e del Convento di Santa Chiara. Sulla parete di fondo del braccio principale del chiostro è il busto lapideo policromo di Vincenzo Lanfranchi (1665-1676). Nel chiostro si svolgeranno esecuzioni musicali dal vivo eseguite degli studenti del Liceo Musicale.
  
 
 
GIARDINO DELLO STUDIO DEL PITTORE NICOLA FILAZZOLA
Il giardino del pittore Nicola Filazzola si trova in Via Sant'Angelo, esattamente al centro tra Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Dialoga visivamente con le chiese di Madonna dell’Idris e S. Pietro Caveoso, splendido fondale a strapiombo sul torrente Gravina.  Esso  è  la parte più bella dello studio; si sviluppa su tre livelli. Molto interessante sul piano vegetazionale, presenta piante mediterranee come il mirtillo, la salvia, la maggiorana, la citronella, il timo e alberi come l'ulivo, il melo cotogno, il limone e varie qualità di alberi di fico. Lo spazio è perimetrato da piante di fichi d'India. Negli anni ha ospitato artisti di grande rilievo espressione del mondo cinematografico internazionale come Tonino Guerra (che ha presentato una mostra espositiva), Gillo Pontecorvo e Wim Wenders. Oltre al giardino nella Giornata d’Autunno sarà possibile visitare lo studio con alcune opere dell’artista.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Abitazione privata
 
 
GIARDINO "L'ERBA DEL VICINATO"  
Il Giardino L’erba del vicinato si inserisce all’interno del progetto Gardentopia (Dossier Open Future-Matera Capitale Europea della Cultura 2019). E'dedicato alla valorizzazione del verde e alla cittadinanza attiva, infatti è curato dall'associazione "Il quartiere si muove".
Il Giardino è sito nel quartiere S. Pardo costruito dallo IACP negli anni ‘50 in un’area agreste tra Via Nazionale, la ferrovia Calabro-Lucana e le Cave di tufo.
Gli architetti e urbanisti dell’epoca progettarono le abitazioni rispettando le esigenze salutistiche e ambientali, avendo cura che tutte le case avessero la doppia esposizione Nord-Sud, e all’esterno spazio sufficiente per creare aiuole da destinare a verde pubblico.
Il Giardino nasce negli anni ’90 per iniziativa di alcuni abitanti.  Da allora L’erba del vicinato è uno spazio vissuto dall’intero quartiere, vero esempio di cittadinanza attiva. Nella Giornata d’Autunno accoglierà eventi e proposte del FAI e della Fondazione Matera-Basilicata 2019.
  
 
 
IL GIARDINO DEI MOMENTI  
Il Giardino dei MOMenti, curato dall’associazione MoM, si inserisce all’interno del progetto Gardentopia (Dossier Open Future-Matera Capitale Europea della Cultura 2019) ed è dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Occupa circa 1300 mq e gode di uno spazio ombroso offerto da un pino e due cipressi. Antistante l’Istituto Comprensivo Statale “P.G. Semeria” si trova nello storico quartiere Lanera, progettato dagli architetti M. Coppa e M. Fabbri ex lege 619/52 (Legge speciale per i Sassi di Matera) avendo come elemento ispiratore il vicinato declinato come camera urbana. L'idea originale del Giardino è stata elaborata dall’arch. Michela Pasquali con un gruppo di 40 giovani architetti paesaggisti. Oltre allo spazio orto, al frutteto e a un grande tavolo nella Giornata d’Autunno vi si svolgeranno eventi e laboratori creativi attrattivi particolarmente per i bambini che potranno riappropriarsi del contatto con la terra.
  
 
 
GIARDINO AGORAGRI  
Il Giardino Agoragri si inserisce all’interno del progetto Gardentopia (Dossier Open Future-Matera Capitale Europea della Cultura 2019) dedicato alla valorizzazione del verde e alla cittadinanza attiva. Promosso dall’associazione Agrinetural, è ubicato tra il quartiere storico di Serra Venerdì, progettato dall’arch. Luigi Piccinato, e il quartiere San Giacomo (Via dei Normanni/Viale Italia). Restituisce alla città un’area verde pubblica in disuso compresa tra palazzi residenziali e allestita con orto sinergico, teatro di paglia, orti familiari e un padiglione di legno per eventi. Tra ulivi e alberi da frutto nella Giornata d’Autunno vi si svolgeranno laboratori e performances.
Lo spazio è stato realizzato da esperti volontari e cittadini, partner tecnici e sponsor privati, impegnati nella riqualificazione di contesti verdi abbandonati/inutilizzati della città, al fine di trasformarli in orti e giardini, luoghi di relazione, promuovendo buone pratiche di agricoltura e ecologia urbana.
  
 
 
IL GIARDINO SPIGHE BIANCHE  
Il Giardino Spighe bianche è situato nello storico quartiere Spine bianche, realizzato in attuazione della Legge n. 619/52 (Legge speciale per i Sassi di Matera) su progetto di un gruppo di architetti della scuola romana (C. Aymonino, G. De Carlo, M. Fiorentino) avendo come elemento ispiratore il vicinato declinato come camera urbana. E’ un esempio di giardino di comunità progettato dallo studio di design "Atelier delle Verdure" di Milano che ha interpretato le indicazioni, i sogni e i bisogni dei ragazzi della Scuola “G.Pascoli”. Realizzato in autocostruzione dagli studenti della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi della Basilicata, dagli Scout e da cittadini che volontariamente hanno prestato la loro opera, il giardino nella Giornata d’Autunno avrà come fruitori privilegiati i ragazzi dell’Istituto e sarà aperto alla comunità dei visitatori.
  
 
 
PARCO MACAMARDA  
Il Parco di Macamarda, ubicato sulla omonima collina, si estende per quasi quattro ettari ed è tra i parchi urbani di nuova realizzazione. Flessibile nella sua concezione, presenta un sistema di percorsi che incoraggiano a sperimentarne punti di vista mutevoli come le Pergole di metallo, gateway per lo spazio pubblico; il Fagiolo magico, spazio-giochi con pavimento anticaduta per bambini e ragazzi; il Pratone, uno spazio verde totalmente libero a prato dove correre e giocare, attrezzato con un’area pavimentata quale Aula Verde. La Piazza Verde presenta percorsi pedonali che delimitano l’area a quadroni per il giardinaggio all'interno degli orti giardino da allestire per attività manuali con banchi e tavoli e ancora la Lama d’Acqua, una lunga linea d’acqua che attraversa la piazza verde a quota pavimento, riprendendo nel segno le tipologie dei percorsi d’acqua scavati nel territorio murgiano con un’area per performances musicali all’aperto che caratterizzeranno la Giornata d'Autunno.
  
 
 
GIARDINO DELL'EX CONVENTO DI SAN ROCCO
Il giardino annesso all’antico complesso conventuale di S. Rocco si trova nella zona retrostante l’edificio principale ed è sorto durante i recenti lavori di consolidamento e restauro della struttura, completati negli anni ‘30.
Il Convento fu fondato dai Padri Riformati di S. Francesco nel 1604 tra il Sasso Barisano, il largo di S. Biagio e la Piana di S. Maria la Nova, sulla preesistente chiesetta di S. Rocco. Il complesso conventuale si sviluppa intorno a un piccolo chiostro quadrangolare e ha avuto nel corso della storia diverse destinazioni d’uso, da convento a ospedale civile. Oggi è una delle sedi dell’Università degli Studi della Basilicata.
Il giardino di S. Rocco occupa un’area di circa 800 m2, caratterizzata dalla presenza di un orto didattico realizzato dagli studenti e di alcuni alberi da frutto ed essenze mediterranee. E’ delimitato a Sud da un muro in tufo e pietra da cui è possibile affacciarsi su uno dei tanti scorci dei Sassi di Matera.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Situazione di degrado
 
 
GIARDINO DEL COMPLESSO "LE MONACELLE"  
Il complesso Le Monacelle si trova sulla Civita alle spalle della Cattedrale, in via Riscatto. E’ una struttura ampia e architettonicamente complessa. Deve il nome all’originaria sede del Conservatorio di Santa Maria della Pietà, fondato nel 1594, dove venivano accolte anche ragazze povere e non sposate, che senza prendere i voti lavoravano e risiedevano all'interno della struttura, seguendo lo stile di vita delle monache e per tale motivo erano indicate come “le monacelle”. Le leggi emanate in seguito all'Unità d'Italia trasformarono il Conservatorio in asilo per l'infanzia e in orfanotrofio. Dopo un accurato lavoro di restauro e recupero della struttura il complesso è attualmente aperto al pubblico con la natura giuridica di Fondazione. In occasione della Giornata d’Autunno il chiostro, impreziosito da colonne che punteggiano il verde, accoglierà il racconto degli Apprendisti Ciceroni, esecuzioni musicali e performances di animazione culturale.
  
 
 
GIARDINO DEL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE "D. RIDOLA"
Tra gli edifici eretti alla fine del ‘600 per volere dell’Arcivescovo Del Ryos nel sito denominato Orto del Duca (attuale area di Via Ridola) sorgono l’Ospedale e la Chiesa di S. Chiara, strutture  utilizzate dalle Clarisse e nel 1911 entrate nella disponibilità del Comune di Matera per diventare Museo archeologico "D. Ridola"..
Il corpo di fabbrica del convento era in origine circondato da un giardino su cui si affacciava anche  la parte posteriore della chiesa. Il suo andamento, molto diverso da quello che apprezziamo oggi, comprendeva negli anni ‘50 percorsi che si snodavano tra  alberi di pruni, lauri, cipressi e pini. E’ possibile che nel passato vi fossero anche parti destinate a orto per la produzione di  quanto necessario alla vita del convento e erbe officinali.
Un piccolo quadrato di verde, oggi interno alla struttura, testimonia il limite del vecchio perimetro. Il giardino accoglierà nella Giornata d'Autunno esecuzioni musicali e performances di animazione culturale.
  
 
 
GIARDINO N'AMM'ASTÉ  
Il Giardino N’amm’astè si inserisce all’interno del progetto Gardentopia (Dossier Open Future-Matera Capitale Europea della Cultura 2019) ed è dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Il Giardino N’amm’astè è situato nello storico quartiere Spine bianche, realizzato in attuazione della Legge n. 619/52 (Legge speciale per i Sassi di Matera) su progetto di un gruppo di architetti della scuola romana (C. Aymonino, G. De Carlo, M. Fiorentino) avendo come elemento ispiratore il vicinato declinato come camera urbana. Il nome “N’amm’astè” (Dobbiamo starci) ricorda che ognuno è portatore di qualcosa di unico e divino, come la vita di ogni pianta, ed esprime il sentimento di appartenenza al quartiere e alla sua storia. Evoca anche la nota e antica formula di saluto indiana namasté.
Quasi tutte le piante sono contributi floreali spontanei offerti dagli abitanti del quartiere che curano volontariamente il giardino.
  
 
 
MONTALBANO JONICO (MT)
 
I CALANCHI DI MONTALBANO:  UN MUSEO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO  A CIELO APERTO  
La Riserva Regionale dei Calanchi, istituita con Legge Regionale n. 3 del 2011 è la più estesa della Basilicata e presenta unicità geologiche mondiali e interessi di pregio paesaggistico, ambientale, archeologico e culturale. I calanchi, forme erosive che interessano i territori argillosi e sono determinati da una combinazione di fattori litologici, meteorici e naturali, sono incisioni profonde che degradano fino ai campi coltivati, contornati da boschetti di macchia mediterranea, pini e cipressi. I diversi  sentieri che attraversano il sito o sono  mulattiere (le storiche appiett’, che da tempi remoti collegano la Terra Vecchia ai campi della Val d’Agri, chiamati i Giardini), o si innescano sulle antiche vie della transumanza, già usate dai Greci e dai Romani. I calanchi disegnano paesaggi quasi lunari e di grande suggestione, come  il geosito di “Tempa Petrolla”, uno sperone isolato di roccia, che imponente si erge in un mare di argilla.
  
 
 
NOVA SIRI (MT)
 
ALLA SCOPERTA DEI PROFUMI E DEI COLORI DELLA COSTA DI NOVA SIRI  
Il lungomare è caratterizzato da un sistema paesaggistico davvero straordinaria e da spazi di natura incontaminata. Lungo le spiagge ampie e prevalentemente sabbiose, bagnate da un incantevole mare dalle acque cristalline e sono costeggiate dal verde incontaminato delle pinete, si incontra una vegetazione tipica delle dune costiere, con arbusti bassi, lentischi e gigli di mare. Percorrendo a piedi o in bicicletta via “Luce del Varietà”, si è inebriati dal profumo dei limitrofi eucalipti e dalla vista dei meravigliosi gigli di mare. La piazzetta centrale è arricchita dall’opera d’arte, realizzata dal maestro, scenografo e pittore di fama internazionale, Gaetano di Matteo, nativo di Nova Siri. Le panchine del lungomare, le cui vie son tutte dedicate a famose pellicole felliniane, son state dipinte dai ragazzi del liceo presente nel paese. La “Barca rovesciata” del maestro Di Matteo, le panchine, le dune con il “pancratium maritimum” costituiscono un museo a cielo aperto.
  
 
 
PISTICCI (MT)
 
I LUOGHI DEL CONFINO IN BASILICATA: COLONIA CONFINARIA DEL CENTRO AGRICOLO DI PISTICCI  
La colonia per confinati di Pisticci fu attiva dalla primavera del 1939 al settembre del 1943. Una prima segnalazione di questo territorio per un progetto del genere risaliva al 1927, quando ancora erano imprevedibili le dimensioni che il fenomeno del confino politico avrebbe preso. Nell’agosto del 1938 il progetto di erigere colonie dove i confinanti fossero realmente sfruttabili cominciò a prendere forma. Pisticci risultò la zona più adatta. Nel 1942 alcuni confinati, in prevalenza contadini e artigiani, chiesero di poter rimanere nel villaggio dopo aver scontato il periodo di confino, ma il prefetto di Matera per non aver problemi con la popolazione locale si oppose. Accanto ad antifascisti, nella colonia si contavano molti confinati raggiunti dal provvedimento per episodi occasionali, come offese al Duce, canto di inni sovversivi, ascolto di “Radio Barcellona” o “Radio Londra”. Da segnalare anche la presenza di molti sacerdoti a conferma di quel progressivo distacco del clero.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Inutilizzato
 
 
POLICORO (MT)
 
I GIARDINI MURATI  
I giardini murati nascono quando Policoro era un immenso feudo baronale. Erano  parte della cornice di verde che circondava la sovrastante zona del castello, residenza nobiliare del barone Berlingieri e vi si coltivavano ortaggi e frutteti. Il nome è legato alla presenza del muro che li recingeva, oggi completamente ricostruito, residuo di un antico acquedotto che corre su cinque suggestive arcate in mattoni rossi (oggi ingresso principale al parco e fondale di uno spazio per rappresentazioni). L’area è sempre stata caratterizzata dalla presenza di acque sorgive, che ancora sgorgano abbondantemente alimentando la fontana e lo stagno. All’inizio degli anni 2000,con il piano di recupero dell’Arch. Acito, l’intera zona è stata riqualificata cercando di coniugare il passato al presente, attraverso linee e spazi ben distribuiti e messi a servizio del tempo libero dei cittadini.
  
 
 
Itinerari francescani
 
IRSINA (MT)
 
CRIPTA DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO  
Gli affreschi della cripta di S.Francesco, ricavata all'interno della torre di un originario castello normanno, furono commissionati tra il 1370 e il 1373 ad artisti di scuola giottesca da Margherita D’Angiò e da sua figlia Antonia Del Balzo, futura regina di Sicilia (entrambe ritratte tra i personaggi affrescati). La cappella è molto interessante sia per gli aspetti artistici, che testimoniano i molteplici influssi di scuola fiorentina, senese, pisana, romana, oltremontana e irlandese sulla pittura napoletana, sia per le vicende storiche legate alla cripta, dal momento della fondazione fino alla riscoperta, avvenuta ai primi del ‘900, grazie all’intervento della Contessa Margherita Nugent.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico.  
 
 
ANTICA CHIESA PARROCCHIALE DI SAN NICOLA DEI POVERI  
L'antica chiesa di San Nicola dei Poveri sorgeva nei pressi della chiesa di San Francesco, in fondo a via S. Maria La Nova. Fu una delle quattro piccole parrocchie succursali nel 1592. Essendo molto fatiscente fu chiusa al culto e, in occasione delle leggi murattiane sulla soppressione del 1809, la cura delle anime fu trasferita nella chiesa dei Conventuali di San Francesco. L'ex chiesa divenne così casa di civile abitazione nel cortile della famiglia Ferrara. Ancora oggi si possono ravvisare tracce di affreschi e alcuni particolari che la rivelano per antica chiesa.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Abitazione privata
 
 
CHIESA E CONVENTO DI SAN FRANCESCO  
Una leggenda locale vuole che la Chiesa di San Francesco sia stata in origine un castello normanno donato da Federico II in persona al santo, di passaggio in questi luoghi al tempo del suo viaggio in Terra Santa.  Naturalmente non risultano notizie documentate in merito, tuttavia la presenza dei Frati Francescani a Irsina risale già ai primi del XIV sec., come attestato da alcuni manoscritti storici. L'attuale chiesa e l’annesso complesso conventuale furono edificati intorno al 1531 dai Frati Conventuali, dietro autorizzazione di Clemente VII. La chiesa, ricostruita intorno al 1717, oggi conserva importanti opere di pregiata fattura artistica, oltre al magnifico ciclo di affreschi di scuola giottesca custoditi nella cripta trecentesca.
  
 
 
MUSEO CIVICO JANORA  
Nei locali dell'ex convento di San Francesco è ospitato il Museo Civico intitolato a Michele Janora (insigne storico locale, di cui si celebrano quest’anno i centocinquant’anni dalla nascita). Nel piccolo e interessante museo è possibile ammirare alcuni pezzi della ricca collezione messa insieme dalla paziente opera di ricerca e di raccolta portata avanti dallo studioso nel corso della sua breve vita. La collezione comprende numerosi reperti archeologici, provenienti da necropoli o singole tombe, risalenti a un arco cronologico che va dal Neolitico fino al periodo tardo romano. Tra gli oggetti di maggior pregio della collezione è da menzionare il cratere a calice a figure rosse raffigurante la lotta tra Bellerofonte e la Chimera, risalente al primo quarto del IV sec. a.C.
  
 
 
 
DELEGAZIONE FAI DI POTENZA
 
Aperture a cura di: DELEGAZIONE DI POTENZA
 
A spasso per il borgo di Lagonegro.
 
LAGONEGRO (PZ)
 
CHIESA DELLA CANDELORA  
La cappella della Candelora, termine con cui si indica la Presentazione al Tempio di Gesù, risentì l’influsso delle varie civiltà che si avvicendarono nel territorio lagonegrese a partire dall’Alto Medioevo. Nonostante la semplice facciata a capanna e le modeste dimensioni, racchiude una vastità di opere d’arte nate dalle abili mani di artisti lagonegresi quali i Cascini e lo scultore Agostino Pierro. Inoltre un ciclo di affreschi medievali è venuto alla luce solo di recente. Le pregiate statue di Sant’Alfonso dei Liguori, di San Carlo Borromeo, di Santa Apollonia, martire di Alessandria di Egitto, il cui culto fu introdotto dai religiosi bizantini (X secolo d. Cristo) e dell’Immacolata (1863) adornano il presbiterio. Quest’ultima è rappresentata secondo i caratteri definiti in arte in pieno Seicento, attingendo all’Apocalisse e poi consolidati dalla solenne dichiarazione sull’Immacolata di Pio IX l’8 dicembre 1854. Non a caso la cappella è anche detta dell’Immacolata.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico.  
*** Luogo con criticità. chiusura al pubblico, assenza di valorizzazione o promozione
 
CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE  
La Chiesa della Madonna delle Grazie dal XVI al XVIII secolo fu molto frequentata e attiva anche grazie alle confraternite il cui ruolo fu improntato al sacrificio, alla preghiera e alla partecipazione alle vicende religiose, agli affari comunitari e territoriali. Ad essa, già dal 1517, era annesso un ospedale per infermi, pellegrini e poveri (qui venne a mancare il primo colpito dalla peste del 1636).
** Luogo normalmente chiuso al pubblico.  
*** Luogo con criticità. chiusura al pubblico, assenza di valorizzazione o promozione
 
CHIESA DI SANT'ANNA  
La Chiesa barocca di Sant’Anna, eretta nel 1665, è annoverata tra i monumenti nazionali del Regno d’Italia. L’imponente facciata, costruita con la pietra locale, guarda a Sirino. Lo stemma di Mons. Francesco Falabella, committente dell’opera, le nicchie che di sicuro accolsero sculture dell’epoca, nonché la conchiglia in alto le conferiscono  un maestoso aspetto.
Nell’interno colpisce la grande pala d’altare opera di Francesco Gaetano della scuola di Mattia Preti, raffigurante (nella parte superiore) Sant’Anna, Maria e S. Gioacchino, San Michele e in basso quattro San Francesco: d’Assisi, di Paola, di Sales e S. Francesco Saverio. Molte altre opere di notevole pregio, come il dipinto con L’Ecce Homo (rara testimonianza in loco di dipinto con particolare schema compositivo), i quattro Santi coronati ecc. al momento mancano.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico.  
*** Luogo con criticità. chiusura al pubblico, assenza di valorizzazione o promozione
 
CHIESA DI SAN NICOLA  
Alla Chiesa di San Nicola al Castello, incastonata tra le case, si accede mediante una gradinata (realizzata dopo la distruzione del ponte levatoio) attraversando la "Porta di ferro" su cui è una scultura con San Michele mentre sta per uccidere il drago; al di sotto è posta una croce ed il memorando anno -1552- del riscatto feudale per opera di Paolo Marsicano (dal 1297 Lagonegro fu sotto il dominio feudale). La chiesa fu dedicata a San Cataldo, poi, dal 1572 (a tutt’oggi) a San Nicola uno dei santi più venerati dalla tradizione religiosa bizantina. La Chiesa in questione sorge accanto al castello che rientra tra le strutture fortificate dei gastaldati longobardi.
  
*** Luogo con criticità. chiusura al pubblico, assenza di valorizzazione o promozione
 
Il colpo di fulmine di Pasolini per il Parco Urbano delle cantine (Sheshi)
 
BARILE (PZ)
 
L' AGLIANICO NEI PORTALI E NEL PALAZZO * Ingresso esclusivo per gli Iscritti FAI.
E’ del 1656, ad opera del Notaio Scipione Bianco di Melfi, il primo “apprezzo” del complesso edilizio “Palazzo Caracciolo” di Barile, allora  registrato come Casale di Rapolla, e che contava, in origine, quaranta stanze, con scuderie, giardino, chiesa privata, cantine, scuderie. Di questo piccolo gioiello architettonico, evidente ancora oggi, l’abside ed una cariatide. E'stato nel tempo maldestramente diviso in piccoli appartamenti e abitato da vari nuclei familiari.
Sull’architrave d’ingresso, privato da decenni di un gigantesco portone in legno, resta lo stemma gentilizio dei Caracciolo, originari di Napoli e suddivisi in due ceppi genealogici (Caracciolo Torella e Caracciolo del Sole).
All’interno, ciò che resta di una remota Fontana a zampillo, descritta nei particolari da uno dei rampolli inglesi del “Grand Tour” Richard Keppel Craven (1825). Vi abitarono poi diverse generazione della famiglia Cittadini.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Frazionamento del Palazzo tra tanti proprietari, tra cui parzialmente la Curia.
 
 
BARILE COME BETLEMME  
Un unicum di 131 grotte e cantine scavate nel tufo vulcanico, nel remoto quartiere “Sheshi”, che in Albanese indica la piazza del paese che era lì ubicato nel secolo XV°. Diverse abbandonate, molte attive, ancora oggi si conserva il pregiato vino Aglianico del Vulture DOC e DOCG. E' in quello che è diventato Parco urbano delle Cantine, tutelate dal Comune Barile, che Pierpaolo PASOLINI girò nel 1964 alcune celeberrime scene del Film “Il Vangelo secondo Matteo". Nella cantina di  Pasquale Rella “a forma di cavo orale” girò la Natività di Nostro Signore con Margherita Caruso (la Madonna giovane) ed altre con Enrique Irazoqui (il Cristo).  La Strage degli Innocenti, l’Adorazione dei Re Magi, la Fuga di Maria e Giuseppe in Egitto, la Congiura dei Centurioni, le altre quattro sequenze girate qui. Sul backstage della pellicola è stato pubblicato un foto-libro dal titolo “Cristo è nato a Barile" di Donato Michele Mazzeo con la prefazione di Rocco Brancati, ed. Basilicata Arbereshe.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Molte grotte e cantine sono di proprietà privata, quindi si aprono in occasione di eventi speciali.
 
 
Il paesaggio rurale: il Mulino Cornaleto di Pignola
 
PIGNOLA (PZ)
 
ALLA SCOPERTA DI UN VECCHIO MULINO AD ACQUA: UN MIRACOLO DI PASSIONE  
Il mulino “Cornaleto” è uno dei mulini ad acqua più caratteristici e meglio conservati della Basilicata, che nel XIX sec. ne contava più di 800, diffusi principalmente nelle zone montuose della regione.
Il mulino risale all'Ottocento e ha funzionato fino al 1960, quando fu abbandonato dal mugnaio, che abitava proprio nella casetta di fronte con la sua famiglia. Fu poi acquistato dalla famiglia Cammarota, a cui va il merito di averne ristrutturato l’edificio con grande accuratezza e rispetto delle tecnologie originali. Il mulino è strutturato su due piani. Nel piano superiore si trovano due coppie di macine in pietra, una usata per macinare il grano e l’altra per il mais. Diversamente dai più noti mulini la ruota idraulica è posizionata in orizzontale. Osservando il mulino dall’esterno salta all’occhio l’imponenza della torre in pietra alta circa 9 metri. La torre garantiva il funzionamento del mulino, favorendo la caduta dell’acqua sulla ruota idraulica.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Proprietà privata
 
 
IL PAESAGGIO RURALE E BOSCHIVO DI PIGNOLA  
Il panorama boschivo presente nella zona del Mulino è caratterizzata da numerosi arbusti di corniolo, albero dal legno molto resistente all'usura e quindi idoneo alla fabbricazione dei componenti del mulino, sottoposti a forti sollecitazioni meccaniche. Tale presenza ha dato il nome al bene, detto appunto Mulino "Cornaleto". Si riscontra inoltre la presenza di specie ripariali (quali salici, ontani e pioppi) lungo il torrente Fiumucello, affluente del Basento nonché alberi di frassino, acero, noce, cipresso, tuja, castagno, ciliegio, cerro, nocciolo. Agli arbusti autoctoni ed alloctoni si affianca una grande varietà di specie erbacee: tarassaco, geranio nodoso, carota selvatica, rovo, etc.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Proprietà Privata
 
 
L'antica Venusia tra anfiteatro romano, parco archeologico e l'Incompiuta
 
VENOSA (PZ)
 
PARCO ARCHEOLOGICO: TERME E ANFITEATRO  
L'area archeologica di Venosa, alla periferia della città oraziana, svela le terme, le domus, la SS. Trinità e l'Anfiteatro. Racchiude i resti monumentali della colonia latina di Venusia (fondata nel 291 a. C.) dal periodo repubblicano all'età medievale. Sono presenti grandi complessi pubblici, quale l'impianto termale realizzato nel I sec. d.C. e ristrutturato fino al III sec. d.C., i quartieri abitativi, tra cui una domus con mosaici, un isolato delimitato da due assi viari basolati.
Skyline del percorso è l'Abbazia della Santissima Trinità, integralmente restaurata rendendo leggibili le diverse fasi costruttive: dalla domus romana imperiale al complesso episcopale paleocristiano, all'impianto abbaziale benedettino risalente all'epoca normanna. Tra gli interventi successivi si segnala la nuova sistemazione, nel XVI secolo, del sepolcro di Roberto il Guiscardo e dei suoi fratelli. Da qui si accede all'Incompiuta, impianto ecclesiale di epoca normanna.
  
 
 
ABBAZIA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ  
Il complesso della Abbazia della Santissima Trinità è tra i più importanti siti monumentali del Sud, il cui interesse si deve al fatto che l'abbazia contiene la stratificazione di tracce ereditate principalmente da Romani, Longobardi e Normanni. La struttura si compone di tre parti: la Chiesa Antica (o chiesa vecchia), a cui dà accesso l'entrata principale che rappresenta il corpo di fabbrica avanzato, riservato ad accogliere i pellegrini (foresteria, a piano terra, monastero al piano superiore); la Chiesa Incompiuta (o chiesa Nuova), impianto ecclesiale di epoca normanna, la cui costruzione non fu mai portata a termine; il Battistero, probabilmente, una chiesa paleocristiana con due vasche battesimali. È riconosciuto monumento nazionale con regio decreto dal 20 novembre 1897.
  
 
 
Pietre che parlano di brigantaggio post unitario
 
RIONERO IN VULTURE (PZ)
 
CARCERE BORBONICO  
Edificio singolare, è noto ai rioneresi come “il carcere”. Ha l’aspetto di una fortezza su due livelli con mura di cinta e feritoie  Edificato nel XVI° secolo come Grancia - depandance - del convento di frati francescani di S.Maria degli Angeli di Atella, per lungo periodo fu adibito a carcere prima dai Borboni, poi dallo Stato.  Dopo le recenti opere di consolidamento e restauro, oggi ospita molte manifestazioni culturali ed è sede del Museo del Brigantaggio. Il piano terra ospita una biblioteca con volumi sul brigantaggio; nella ex cella dei detenuti ammalati c’è uno spazio proiezioni e dibattiti.
Al primo piano la “sala Briganti” e, nell’ex cella per detenute donne, un’ampia sezione dedicata alle brigantesse. Gli spazi dove erano rinchiusi i detenuti per piccoli reati ospitano la sala intitolata a Carmine Donatelli Crocco, tra i più noti e discussi briganti italiani del Risorgimento. Infine, il museo ospita la cella di rigore, che raccoglie incisioni e graffiti.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Affidato in gestione alla proloco di Rionero In Vulture, si apre su richiesta di gruppi interessati alla visita del Museo del brigantaggio oppure in occasione di eventi socio-culturali organizzati o patrocinati dal Comune di Rionero in Vulture.
 
 
 
GRUPPO FAI DI TRICARICO
 
Aperture a cura di: DELEGAZIONE DI MATERA - GRUPPO FAI TRICARICO
 
Architettura rurale a Stigliano
 
STIGLIANO (MT)
 
PALAZZO DI SANTO SPIRITO  
La masseria-palazzo è ubicata in collina su un ampio pianoro. Il nome  deriva  da un'antica e omonima cappella che nominerà pure il casale feudale, sulla cui area sorgerà poi l'attuale palazzo.
La costruzione è un'evidente testimonianza  della nuova emergente borghesia agraria che si imporrà nella gestione dei latifondi appena prima appartenuti all'antica nobiltà feudale o alle forti organizzazioni ecclesiastiche.
Il complesso è un insediamento fortificato, a corte interna, residenziale e difensivo-direzionale di una vasta proprietà. La residenza consta di due livelli su pianta rettangolare, con quattro torri quadrate agli angoli e con feritoie ad otto incise su lastre di pietra dura.
Sobrio ed elegante il fronte principale, improntato ad un'architettura ben equilibrata con regole compositive classico-rinascimentali.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Da restaurare
 
 
Architettura sacra a Accettura
 
ACCETTURA (MT)
 
CAPPELLA DELL'ANNUNZIATA  
Chiesa a navata unica presente già nel XII secolo, situata extra sed prope moenia. All'interno particolarissima opera costituita da  tre statue di Madonna a modo di "matrioska", il manufatto restaurato nel 2008 rappresenta, secondo il parere di esperti, un unicum a livello italiano (esistono esempi di tali gruppi di statue a due ma non a tre figure).
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Difficoltà di gestione
 
 
I cinti: un parco storico naturalistico
 
GRASSANO (MT)
 
CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA E S. MARCO  
La Chiesa Madre di Grassano, intitolata a San Giovanni Battista e a San Marco, era inizialmente una cappella del ben più ampio castello della Commenda Gerosolomitana. Non si hanno notizie precise sulla fondazione di questa chiesa, anche se nella Santa Visita del 1588 il Vescovo Santonio scrisse che "la stessa Chiesa è stata consacrata da parte del fu Rev.mo Vescovo di Montepeloso", senza indicarne la data.
  
 
 
GEOSITI DEI CINTI  
Tra i luoghi che custodiscono la parte  più significativa del patrimonio geologico italiano e racchiudono interessanti testimonianze della lunga e affascinante storia dell'evoluzione geologica dell'Italia troviamo il Geosito dei Cinti di Grassano, patrimonio naturale di un territorio che merita di essere tutelato, valorizzato e protetto dalla possibile distruzione.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Cantine private.
*** Luogo con criticità. Problemi di tipo geologico legati alla manutenzione del sentiero e di alcune cantine. Una parte dell'area, prospiciente al sito, è utilizzata come discarica abusiva.
 
Un viaggio tra storia, natura, tradizioni e nuove realtà. Da Civita di Tricarico a S. Maria di Fonti
 
TRICARICO (MT)
 
BIRRIFICIO ARTIGIANALE  
Il birrificio artigianale Crazy Hop è situato a Tricarico in provincia di Matera. Nato nel 2015, è un laboratorio in continua evoluzione, grazie alla  passione per il nettare luppolato. La produzione non è automatizzata, le birre sono prodotte secondo tradizione e prive di conservanti, non sono pastorizzate né filtrate e vengono rifermentate in bottiglia e in fusto. Presso lo stabilimento si potrà osservare l'intero processo produttivo.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Stabilimento di produzione privato
 
 
CIVITA DI TRICARICO  
L’area archeologica denominata "Piano della Civita" si trova a circa m. 930. Il sito caratterizzato da un sistema di tre cinte murarie, la più esterna delle quali, seguendo i bordi scoscesi e ripidi del banco roccioso elevato sulle campagne circostanti, racchiude tutto il vasto pianoro il cui profilo altimetrico degrada dolcemente da Est a Ovest verso il Basento. Sul pianoro un tempietto le cui strutture si elevavano per almeno un paio di metri sul piano di campagna.La città di Civita, il cui momento più antico sembra finora databile allo scorcio del IV sec. a.C., si trova al centro di un comprensorio dove, nello stesso periodo in cui essa nasce e viene abitata, grandi centri abitati fortificati e santuari vivono una fase di espansione e poi un progressivo abbandono che si completa nel corso del III sec. a.C., Croccia Cognato, Serra del Cedro, Serra di Vaglio, Garaguso. L'insediamento di Civita ha avuto sul territorio circostante una funzione politico-amministrativa.
  
 
 
BOSCO DI FONTI - TRE CANCELLI  
Il bosco di Tre Cancelli - Fonti ha un’altitudine variabile da 750 a 900 metri ed è caratterizzato da un bosco di latifoglie, querceti a prevalenza di roverella, rovere e cerro e un ricco sottobosco. L’estensione complessiva è di circa 900 ha. Il bosco era  legato alle attività agropastorali. Ancora si individuano i tratturi che si innestavano sulle vie per la transumanza, le erbe, le acque sorgive per l’alimentazione di mandrie e greggi in transito. La stessa chiesa di Santa Maria di Fonti potrebbe essere stata una delle cappelle lungo tali percorsi. L’itinerario ripercorre il vallone della Cerasa da cui il nome Pila della Cerasa, uno dei tanti abbeveratoi per gli animali. Di notevole interesse l’avifauna del bosco, tra le numerose specie che testimoniano una spiccata biodiversità spiccano il picchio rosso e il nibbio reale.
  
 
 
IL SANTUARIO DI SANTA MARIA DELLE FONTI  
Il Santuario di Santa Maria di Fonti si trova nel bosco comunale di Tricarico a un’altitudine di 824 m. E’ dedicato alla Beata Vergine Maria delle Fonti, si tratta di un santuario campestre, un'oasi di pace e tranquillità. La chiesa ha un aspetto molto semplice, ad aula unica, presenta una nicchia sull’altare con l'immagine  della  Madonna con il Bambino, di gusto bizantino. Edificato probabilmente nel sec. XII ad opera di Sarolo di Muro Lucano, lega la sua storia alla tradizione popolare. Si narra che  il 2 maggio 1813, il volto della Madonna cominciò a lacrimare tanto da lasciarne le tracce sul panno e sul vetro che ancora si conservano. Il santuario sorge non lontano da una delle sorgenti del torrente Bilioso, affluente del Bradano ed è all’interno di un’area agro-pastorale intensamente frequentata sin dall’epoca antica. Numerose sono le tradizioni che si ripetono ancora oggi. Permane l’uso di preparare la “focaccia di Fonti”, tipico pane dalla forma arrotolata.
** Luogo normalmente chiuso al pubblico. Aperto solo d'estate per le funzioni religiose
 
 
 
 
 
Aperture a cura di: BENI DEL FAI
 
Beni del FAI
 
MATERA (MT)
 
CASA NOHA  
All’interno della Civita, la zona più antica dei Sassi di Matera, sorge Casa Noha un significativo esempio di architettura privata dei Sassi. La struttura urbana dei Sassi è davvero unica: un condensato storico artistico di ampi spazi ricavati nel tufo, in un armonioso avvicendarsi di vicoli, grotte, palazzi, orti e terrazzi.




 
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