Blues in Town, la kermesse musicale di Blues e non solo, giunta alla settima edizione, organizzata dall’associazione culturale La Mela di Odessa vi dà appuntamento l'11 agosto 2010 presso l'anfiteatro "A. Segni" di Policoro (MT) alle ore 22.00 per il concerto del gruppo Tarantolati di Tricarico.
La loro musica nasce dalla loro terra. Fonte di ispirazione e racconto sono gli echi del mondo contadino, dei popoli oppressi e il respiro profondo del passato.
Il gruppo lucano dei Tarantolati di Tricarico, classe ‘75, nasce nel mitico locale romano “folk studio” diretto da Giancarlo Cesaroni e ben resto si differenzia dagli altri gruppi di musica folk nazionali per il grande spessore ritmico, trascinante e di immediato impatto sul pubblico.
Le canzoni affondano a piene mani nel repertorio tradizionale, se ne nutrono e si ricompongono nel modulare di arrangiamenti che richiamano la frenesia ritmica e la grande suggestione del Mediterraneo. Le melodie hanno il sapore della terra lucana, la musica, pur avendo origine dalla fibrillazione di tutte le anime del Sud, riserva un posto speciale alla malinconia e al languore della Lucania e del suo dialetto forte e caratteristico. È una lucanità, quella dei Tarantolati, che si coglie fino in fondo, per quel romanticismo che colora le serenate e che si sposa, così naturalmente, con le parole dure della lotta del popolo contadino.
Sono travolgenti, irresistibili per ogni platea, hanno mandato in delirio il pubblico del Rock Again Razism, a Bruxelles ne 1978; hanno partecipato al Festival internazionale di Musica e danza di Las Vegas, al Festival internazionale di musica popolare Roma incontra il mondo a Villa Ada, e sono stati protagonisti della colonna sonora del noto film di Monicelli “le rose del deserto”.
Il Blues in Town, edizione 2010, avrà il piacere e l’onore di presentare al suo pubblico, proprio durante la prima serata del festival, il loro ultimo lavoro, l’album “Abbalam”, un prodotto dove sonorità tradizionali si fondono con echi del mondo arabo e della tradizione popolare mediterranea. Voci femminili si intrecciano con le liriche seducenti del poeta Rocco Scotellaro, tamburi e percussioni si rincorrono nel ritmo magico del tarantismo, tra chitarre battenti ossessive e suoni elettronici e tradizionali. In una mescolanza di antico e moderno che racchiude il percorso ricco e contaminato del gruppo popolare lucano.