“In Autunno mi capitò di voler dipingere un albero che stava perdendo le foglie, ma giudicai quelle foglie ancora eccessivamente numerose. Perciò decisi di attendere affinché diventassero più rade. Dopo una settimana quell’albero le aveva perse tutte e con esse mi resi conto di aver perso l’attimo. “
Il semplice racconto di Viktor offre uno spunto provocatorio: possono i suoi dipinti essere metaforicamente le foglie perdute di quell’albero?
Pietro GurradoViktor Zakrynyčny èun talento del disegno e della pittura. Attraverso la matita o il pennello è capace di interpretare e rappresentare tutto ciò che in qualche modo colpisce la sua sensibilità. Costruisce la sua opera senza avere uno schema prefissato, rimanendo fedele solo al suo stile che si rifàall’impressionismo. Viktor non èun autodidatta. Sente l’esigenza di avere una solida base culturale per esprimersi, convinto che non è importante soltanto “cosa si fa”, ma anche “come si fa”. Frequenta, perciò, l’accademia, dove ha affinato le sue abilità pittoriche, sempre volte alla ricerca del “bello”. Viktor èanche un cantastorie: osserva una scena, la filtra attraverso il suo mondo emotivo e poi la racconta con un uso magistrale del colore. Il risultato finale èl’impressione immediata di ciòche ha attratto la sua attenzione ed èrimasto scolpito nella sua mente.
Nicola Rizzi e Peppino MitarotondaHo voluto fortemente che visitasse la nostra cittàper vederla attraverso i suoi occhi e riscoprire il mio mondo attraverso il suo. Gli ho posto solo una condizione: venire a Matera “immacolato” cioè senza idee preconcette sulla nostra storia e la nostra terra. E così ha fatto. In esposizione troverete il frutto di questo esperimento. Ha partecipato alla rassegna estiva del Gezziamoci con una performance dal vivo durante il concerto dei Tolga Trio e con i suoi quadri esposti nelle vetrine della nostra città ha contribuito al clima gioioso del festival. Con questa prima collaborazione speriamo di aver stabilito un ponte tra le nostre diverse culture e di aver abbattuto attraverso l’Arte un po’le distanze avvicinando sempre piùle nostre terre.
Djacuju, Viktor. (trad. Grazie, Viktor)