L’ Officina del jazz, Presieduta da Angelo Calculli invita la cittadinanza domenica mattina 31 ottobre alle ore 11.30 all’ ”Aperitivo con l’autore”. Appuntamento a Matera con il libro Generazione tuareg di Francesco Delzìo presso Lacapagira (Sasso Barisano, via d' Addozio 14, a pochi passi dalla chiesa di Sant’ Agostino).
Domenica intensa per lo staf di Officina del jazz, infatti alle ore 21.30 prosegue la rassegna “Officina del jazz Urban Club”, per il secondo appuntamento con Cheryl Porter Quartet " Mina in Black" (l’Auditorium R. Gervasio in piazza Sedile a Matera). Radio Ufficiale: Radio Radiosa. Prevendita: Cine Teatro Duni. Costo biglietto 15 euro.
Conosciamo meglio Delzìo: Classe 1974, oggi Executive Vice President e direttore dell’Area Relazioni Esterne e Affari Istituzionali del Gruppo Piaggio. Dal 2001 al 2007 Direttore dei Giovani Imprenditori di Confindustria (il più giovane dirigente nella storia dell’associazione imprenditoriale) e ancora prima giornalista professionista in Rai. Presidente dell’Associazione Laureati Luiss e Consigliere d’Amministrazione dell’ Università. Ideatore e condirettore del Master in “Relazioni Istituzionali, Lobby e Comunicazione d’Impresa” , presso la Luiss. Selezionato come Italian Young Leader dal Dipartimento di Stato USA. Vice Presidente di Confindustria ANCMA, membro del Direttivo di Federmeccanica e dell’Unione Industriali di Pisa. Fondatore e animatore dei più innovativi network generazionali degli ultimi anni, da VeDrò a Trenta. Membro dei Comitati scientifici di Glocus e di Symbola - Fondazione per le qualità italiane. Autore di saggi tra cui il fortunatissimo “Generazione Tuareg. Giovani flessibili e felici” (Rubbettino, 2007), paragonato dal Presidente della Camera Gianfranco Fini agli scritti di Sartre sulla condizione giovanile. Il più recente è “Politica Ground Zero. Lettera d’amore di un giovane tradito” (Rubbettino, 2008).
La Generazione Tuareg. I trentenni e quarantenni di oggi si sono formati in un deserto, causato dal rapido e imprevedibile dissolvimento delle certezze che avevano caratterizzato il Novecento. Sono i protagonisti della Generazione Tuareg. Costretti a vagare in un mare senz’acqua come i nomadi del deserto, privi delle bussole che avevano guidato padri e nonni. Proprio come i Tuareg hanno una sola chance per sopravvivere: affrontare il deserto in gruppo, abbandonando l’iper-individualismo di fine Novecento. Colpita e marginalizzata dalle conseguenze della rivoluzione del ‘68 e della cultura dello spot televisivo, dai mercati dei servizi chiusi alla concorrenza e dalla riforma Dini, la Generazione Tuareg può riscattarsi solo costruendo una nuova mappa di valori, un nuovo pensiero comune. Coltivando visioni più ampie del proprio interesse, può rovesciare l’approccio di chi oggi è al potere in Italia. Battendo la “sindrome dell’alieno”: l’idea - straordinariamente diffusa tra dirigenti pubblici e privati, imprenditori, opinion maker, accademici - che le sorti dell’Italia siano qualcosa di altro rispetto ai propri comportamenti, ai propri giudizi, alle proprie ambizioni.
Il Blog nasce per diffondere i valori e la visione del mondo della Generazione Tuareg e per lanciare una grande battaglia comune.Soloin questo modo potremo dar vita ad una rivoluzione culturale: liberare la Generazione Tuareg dai falsi miti del Novecento per riaccendere la speranza e ricostruire il “sogno italiano”. E’ la grande missione della Generazione Tuareg: flessibile per necessità, felice per scelta.