La Struttura Complessa di Cardiologia del Presidio Ospedaliero di Policoro diretta dal Dottor Berardino D’Alessandro organizza il Congresso “La Fibrillazione Atriale” , importante incontro scientifico, che si terrà a Matera nei giorni 5 e 6 novembre 2010 presso l’Hilton Garden Inn, e che vedrà la partecipazione di illustri specialisti in malattie cardiovascolari.
La fibrillazione atriale rappresenta la tachiaritmia sopraventricolare più frequente caratterizzata da un’attivazione atriale disordinata con conseguente deterioramento della funzione meccanica atriale e alterato riempimento ventricolare sinistro.
La prevalenza della fibrillazione atriale nella popolazione generale viene riportata essere dell’ordine dello 0.5 – 1%.La prevalenza appare relativamente bassa nei soggetti giovani ed aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età. Ad esempio nello studio Framingham la prevalenza è 0.5% tra 50 e 59 anni e 8.8% tra 80 e 89 anni.
Raramente la fibrillazione atriale compare nei soggetti a cuore sano (Lone fibrillation), ma più spesso è la spia di patologie cardiovascolari le più disparate che vanno dall’ipertensione arteriosa, alla cardiopatia ischemica, alle valvulopatie ecc.
L’importanza della fibrillazione atriale deriva non solo dalle conseguenze emodinamiche relative alla perdita del contributo atriale al riempimento ventricolare e conseguentemente alla riduzione della funzione di pompa del cuore che può portare allo scompenso cardiaco con grave ripercussione sulla qualità della vita, ma soprattutto alle complicanze tromboemboliche molto frequenti nei pazienti con tale aritmia.
Circa il 20% di tutti gli ictus cerebrali sono correlati alla fibrillazione atriale.
Spesso si tratta di ictus fatali o gravemente invalidanti.
A causa di tali possibili complicanze è indicata nei pazienti a rischio la profilassi con terapia anticoagulante orale prevalentemente con Warfarin che fino ad oggi rappresenta la terapia che ha ridotto in modo determinante la comparsa di trombo embolie.
Tale terapia è spesso di difficile esecuzione, richiede di un monitoraggio molto accurato a causa delle complicanze emorragiche che può comportare.
Determina molte limitazioni nell’assunzione di altre terapie e nello svolgimento di una normale vita quotidiana.
Oggi si affacciano all’orizzonte altri farmaci che potrebbero liberare da tale schiavitù per i pazienti.
Si parlerà inoltre di nuovi farmaci antiaritmici che dovrebbero migliorare quelli esistenti e dei farmaci che non essendo antiaritmici, possono comunque incidere sul substrato cardiaco che rappresenta la base su cui può innescarsi l’aritmia.
Notevole spazio sarà dedicato alla terapia non farmacologica della fibrillazione atriale: dalla cardioversione elettrica all’ablazione trans catetere.