La santità a 18 anni. Incontro-testimonianza con i genitori di Chiara Luce Badano
Il 7 marzo 2011 presso l’auditorium della Casa di spiritualità S. Anna di Matera, alle ore 17 si svolgerà un incontro dedicato a Chiara Luce Badano, una ragazza di 19 anni, beatificata il 25 settembre 2010. Offriranno la loro testimonianza i genitori, Maria Teresa e Ruggero Badano, e la sua migliore amica Chicca Coriasco.
Chiara Luce è una ragazza di Sassello (SV), morta per un tumore osseo il 7 ottobre 1990, a 19 anni, e beatificata il 25 settembre 2010, con una cerimonia che ha richiamato oltre 25.000 persone, in gran parte giovani, da tutti i continenti.
Un’esistenza breve, ma intensissima la sua, vissuta in una semplicità normale e straordinaria allo stesso tempo.
Piena di doti naturali, sportiva, circondata di amici, fin da bambina mostra una fede matura, autentica. A 9 anni, l’incontro con la spiritualità del Movimento dei Focolari, che accoglie insieme ai suoi genitori, la spinge ad una scelta più radicale, ancorata al Vangelo, che vuole diventi l’alfabeto della sua vita. A 17 anni, la diagnosi dell’osteosarcoma e il percorso della malattia che, tra interventi e dolorose terapie, la porterà alla morte. Eppure, questo è il periodo più luminoso della vita di Chiara Luce; quando perde l’uso delle gambe, lei, una sportiva, commenta: “Non ho più le gambe, ma il Signore mi ha dato le ali”.
La medicina, infine, depone le sue armi, ma Chiara conserva il suo sorriso e lo sguardo luminoso; rifiuta perfino la morfina, perché toglie la lucidità: “Io posso offrire a Gesù solo il dolore. Se non sono lucida, che senso ha la mia vita?”.
Con la mamma e l’amica Chicca prepara ogni particolare della sua “partenza”: l’abito bianco, da sposa, le letture e i canti della Messa; è la sua festa di nozze. Le sue ultime parole sono per la mamma: “Sii felice, perché io lo sono”.
Chiara Luce, con la sua vita e la sua morte, è diventata per tanti giovani, ad ogni latitudine, un modello, una guida, una compagna di viaggio, portandoli a vedere la bellezza della vita anche nelle circostanze più dolorose. Proprio a loro aveva consegnato il suo testimone:“Io non posso più correre, però vorrei passare loro la fiaccola, come alle Olimpiadi. Hanno una vita sola e vale la pena di spenderla bene”.
Durante l’incontro di lunedì 7 marzo saranno ripercorsi i momenti fondamentali della vita e della esperienza spirituale di Chiara Luce attraverso contributi video, la lettura di brani tratti dalla sua biografia e soprattutto attraverso le parole dei suoi genitori e della sua amica, testimoni privilegiati del “luminoso capolavoro” che è stata la sua esistenza.
APPROFONDIMENTI
www.chiaralucebadano.it