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Basilicata da bere, Italia da gustare

Evento del 17/03/2011  dalle ore 16:00
Basilicata da bere Basilicata da bere
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Iniziativa Slow Food di Matera
Matera

17 MARZO 2011: BASILICATA DA BERE, ITALIA DA GUSTARE.
 
 
 
Il 17 marzo 2011, la Condotta Slow Food di Matera, in collaborazione con la Condotta della Valle Caudina ed il Ristorante Schiuma-Al Duomo, organizza la manifestazione “Basilicata da bere, Italia da gustare”.
In occasione dei festeggiamenti legati al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Matera diventerà teatro di una significativa giornata fra vini lucani di qualità ed una selezione di Presìdi Slow Food provenienti dalle venti regioni italiane.
Si comincia alle ore 16, presso il Ristorante Schiuma-Al Duomo, dove Luciano Pignataro, noto giornalista ed esperto enogastronomico, guiderà una degustazione orizzontale dedicata all’Aglianico del Vulture 2006 delle cantine Camerlengo, Carbone, Eleano e Musto Carmelitano.
La degustazione sarà riservata ad un massimo di 40 partecipanti, con un contributo associativo  richiesto di euro 10,00 per i soci Slow Food ed euro 12,00 per tutti gli altri.
Alle ore 18,00, invece, appuntamento presso l’Hotel San Domenico al Piano dove si terrà l’iniziativa di presentazione ufficiale della Guida SLOW WINE 2011.
Per l’occasione, alla presenza di Luciano Pignataro, fra i curatori di SLOW WINE 2011, saranno presentate le venti cantine lucane selezionate dalla Guida della Chiocciola più famosa al mondo.
Sarà una occasione per parlare di vini, ma anche di vite, quelle di chi lavora quotidianamente credendo nel proprio prodotto, nella propria storia, nel proprio futuro.
Per l’importante occasione saranno presenti Vilma Mazzocco, Assessore Regionale all’Agricoltura, ed Angelo Garbellano, Assessore Provinciale all’Agricoltura.
A margine della iniziativa, sarà anche possibile degustare i vini delle cantine presenti sulla Guida, per “approfondire” la conoscenza di quella qualità che Slow Food promuove nel mondo ed in Basilicata.
In serata, infine, si svolgerà una cena-evento, a cura del Ristorante Schiuma-Al Duomo, che ha voluto celebrare, insieme a Slow Food Matera e Valle Caudina, l’Unità d’Italia a tavola.
Per l’occasione, sotto la supervisione di Giustino Catalano, Fiduciario della Condotta Slow Food Valle Caudina, è stato approntato un menù che celebrerà l’Unità a tavola.
18 Presìdi Slow Food e 2 vini selezionati da SLOW WINE 2011, simboleggeranno una ideale unione fra tutte le regioni italiane.
Nord, Centro e Sud accomunati dalla qualità, dalla storia, dal recupero dei sapori e delle tecniche di produzione tradizionali, dal rispetto delle stagioni, con prodotti e produttori radicati nella cultura del territorio.
 
 
 
 
 
 
Un evento quasi irripetibile, vista la varietà dei prodotti presenti, allestito all’interno di una struttura, il Ristorante Schiuma-Al Duomo, che vuole candidarsi a punto di riferimento per le produzioni di qualità difese e sostenute da Slow Food.
All’interno del Ristorante, in fatti, in accordo con gli chef, si sta costruendo un menù che darà spazio e valorizzerà le produzioni locali, DOP-DOC-IGP-IGT nonché i Presìdi Slow Food lucani, ipotizzando, nel contempo, operazioni di scambio con altre realtà produttive italiane legate ai Presìdi.
Partendo da questa iniziativa, la Condotta Slow Food di Matera si farà portavoce presso tutte le attività ristorative della Città dei Sassi, per diffondere il seme del cibo buono, pulito e giusto, e per promuovere la cultura alimentare a difesa delle produzioni di piccola scala e di quelle locali di qualità.
Per partecipare alla serata bisognerà prenotarsi presso il Ristorante Schiuma-Al Duomo; considerata l’eccezionalità dell’evento, la cena sarà replicata anche nei giorni 18 e 19 marzo.
 
 
 
 
                                                                           Il Fiduciario Slow Food Matera
                                                                                  Giovanni Schiuma
 
 
NOTE:
 
-Luciano Pignataro, laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilancio della viticoltura campana e meridionale.Al centro dei suoi interessi la ristorazione di qualità, la difesa dei prodotti tipici e dell’agricoltura ecocompatibile. E’ autore per le Edizioni dell’Ippogrifo delle uniche guide, sponsor free, sui vini della Campania e della Basilicata andate ripetutamente esaurite oltre che del fortunato Le Ricette del Cilento giunto alla terza edizione. Con la Newton Compton ha pubblicato La cucina napoletana di mareI dolci napoletani101 vini da bere almeno una volta nella vita.
Ha vinto il premio Veronelli come miglior giornalista italiano nel 2008.
Dal 1998 collabora con la Guida ristoranti Espresso, è impegnato nella nuova guida Vini d’Italia di Slow Food.
 
 
-La Valle Caudina è conclusa tra i Parchi regionali del Taburno e del Partenio e rappresenta un territorio cerniera tra le province di Avellino, Benevento e Caserta. La Valle Caudina fu teatro, a detta di alcuni storici, dell’evento delle Forche Caudine. In epoca preistorica era una valle paludosa con clima tropicale. Con l’egemonia romana e tagliata in due dalla vecchia Via Appia (tracciato ancora oggi esistente) nella valle, così come anche riportato da Orazio, vi fu un fiorire di numerosissime osterie e ville (a Bonea è stata rinvenuta la Villa di Trimalcione).
In epoche più recenti la Valle Caudina è stata sempre e comunque connotata da un’economia prevalentemente vocata all’agricoltura.
La Condotta Slow Food Valle Caudina - "Libero Masi" è stata fondata nel 2001 da un gruppo di soci tra i quali il Fiduciario Giustino Catalano, socio dal 1994, e vanta numerose partecipazioni a gemellaggi ed eventi di rilievo regionale e nazionale.


 
 
 
 
 
 
 
 
IL MENU
 
Antipasto
 - Salame di Fabriano, Pitina, Salsiccia Rossa di Castelpoto e Capicollo Azze Anca Grecanico (rispetivamente Marche, Friuli Venezia Giulia, Campania e Calabria)
- Anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio (Emilia Romagna)
 
 Primi
- Zuppa di fagiolina del Lago Trasimeno con Pezzente della montagna materana (Umbria e Basilicata)
- Risotto con riso Grumolo delle Abbadesse e Tellina del litorale romano (Veneto e Lazio)
 
Secondi
- Stufato di Podolica del Gargano (Puglia)
- Orologio di Robiola di Roccaverano, Pannerone di Lodi, Toma di Pecora Brigasca e Pecorino di Farindola, Casizolu (Piemonte- Val d'Aosta, Lombardia, Liguria, Abruzzo e Sardegna)
 
Dolce
Sfratto dei Goym (Toscana) 
 
 Pane
Ur-paal della Val Venosta e Pane tradizionale di Lentini (Trentino Alto Adige e Sicilia)
 
Caffè
Caffè delle Terre Alte di Huehuetenango (presidio internazionale)
 
 
 
I Presìdi Slow Food italiani sono 193 e coinvolgono oltre 1300 piccoli produttori: contadini, pescatori, norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri.

  • Sono esempi concreti e virtuosi di un nuovo modello di agricoltura, basata sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali, sul rispetto delle stagioni, sul benessere animale.
  • Salvano prodotti buoni, ovvero di alta qualità e radicati nella cultura del territorio; prodotti puliti, ovvero ottenuti che tecniche sostenibili e nel rispetto del territorio; prodotti giusti, ovvero realizzati in condizioni di lavoro rispettose delle persone, dei loro diritti, della loro cultura, e che garantiscono una remunerazione dignitosa.
  • Rafforzano le economie locali e favoriscono la costituzione di un’alleanza forte tra chi produce e chi consuma.
I loro prodotti riportano in etichetta o sulle confezioni il contrassegno “Presidio Slow Food”, che li identifica e garantisce che i produttori hanno sottoscritto un disciplinare di produzione improntato al rispetto della tradizione e della sostenibilità ambientale.
 
I produttori sono riuniti in associazioni che assicurano il rispetto delle regole esercitando un severo controllo sui propri associati.




 
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