Tomas Llavador ha vinto il concorso internazionale di idee (ad inviti) per la riqualificazione di piazza della Visitazione a Matera. "Riappropriarsi dello spazio, del tempo e del luogo" : con questa filosofia che ha uniformato la stesura del progetto, l’architetto spagnolo rivoluziona l’attuale assetto della piazza che, da spazio residuale, “diventerà il nuovo luogo di rappresentanza di cui la città ha bisogno”. Elemento principale del progetto è il grande edificio che ospiterà il teatro, l’unico fuori terra, mentre l’intorno è gestito in un rapporto tra vuoti e pieni tipico dell’architettura scavata dei Sassi. La filosofia progettuale di Llavador parte da un attento studio sull’identità della città in relazione alla sua storia: l’obiettivo è quello di conservare quell’identità territoriale anche nella nuova immagine della piazza. Da qui scaturisce la distribuzione degli spazi che integra il vuoto urbano con la città esistente. Il progetto vincitore crea una nuova area di centralità urbana, un luogo di incontro e riconoscimento per i cittadini che si traduce in scelte architettoniche forti. Nella nuova piazza sparirà completamente il traffico, quindi l’attuale assetto di via Aldo Moro. Nel centro ci sarà il parco urbano con grande presenza di alberi ed essenze tipiche della macchia mediterranea. Il grande edificio che ospiterà il teatro da 1600 posti chiuderà centralmente la quinta visiva su via Matteotti, dialogando con l’edificio del Comune e del Tribunale. In questo modo Llavador delinea l’archetipo della piazza e nel contempo ricuce abilmente i brani urbani rimasti finora irrisolti. Si crea così uno spazio godibile che si sviluppa su una serie di “terrazzamenti” realizzati con una tecnologia sostenibile come quella dell’illuminazione incassata nella pavimentazione esterna. La forma dell’edificio che ospiterà il teatro si differenzia parecchio rispetto alle linee squadrate del Comune e del Tribunale: si tratta di una architettura organica che ricalca nelle funzioni l’organigramma dei Sassi. Nel progetto è stata dedicata particolare attenzione al problema della sostenibilità ambientale mentre nei rivestimenti si farà ampio uso di materiali locali. Nelle motivazioni che hanno portato alla vittoria del progetto di Llavador si legge che “significativo è lo studio della cantierabilità del processo realizzativo e della sostenibilità economico finanziaria”. Un aspetto non secondario per un’opera di queste dimensioni. Per realizzare il progetto sono necessari 24 milioni di euro ma facilmente i costi lievitano fino quasi a raddoppiare. Ora il vero problema è dove prendere i soldi. Occorre fare un progetto per reperire i fondi (anche privati) per finanziare l’opera che altrimenti rimarrà una delle tante “architetture di carta” che la città colleziona.
Nella foto: LLAVADOR