Tracciato il bilancio 2008 e le linee guida per il 2009 nel corso dell’assemblea dei soci del Consorzio “La Città Essenziale” di Matera.
di GIOVANNI MARTEMUCCI
Allargare gli scenari di azione delle cooperative sociali per consentire maggiore concertazione pubblico-privato, partecipazione, sviluppo sociale ed economico. Sono le linee guida tracciate qualche giorno fa nel corso dell’assemblea dei soci del Consorzio di cooperative sociali “La Città Essenziale” di Matera che si è svolta presso il rifugio montano Monte Coppolo di Valsinni alla presenza del Presidente di Confcooperative Basilicata, Vilma Mazzocco. I lavori assembleari che hanno interessato le venti cooperative socie del Consorzio materano, sono stati l’occasione per tracciare un bilancio delle attività dell’anno appena trascorso che, in generale, ha rafforzato le imprese sociali permettendo di costruire azioni innovative per la comunità, subito traducibili in metodologie di buona prassi, valide e ripetibili nell’erogazioni di servizi sociali di qualità.
Nel 2008 il Consorzio ha sviluppato in provincia di Matera una intensa azione territoriale di sensibilizzazione verso le problematiche del welfare realizzando otto convegni presso i comuni capo area dei servizi. L’attività convegnistica ha permesso un confronto allargato sulle problematiche del settore ed una valutazione dei risultati conseguiti dall’applicazione del Privato Sociale Accreditato anche alla luce della riforma dei servizi socio-sanitari che recentemente ha imposto una serie di importanti modifiche.
“I risultati dell’ultimo anno –sostiene il presidente del Consorzio, Giuseppe Bruno- sono incoraggianti sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Questo ci consente di tracciare un’azione di sviluppo che deve tener conto non solo dei servizi gestiti per conto delle Amministrazioni Comunali ma anche di percorsi che contengano un mutamento culturale dell’approccio metodologico. Un approccio innovativo nella gestione dei servizi da stimolare e rafforzare, affinché l’azione del Consorzio sia sempre meno assistenzialista e sempre più un valore aggiunto per lo sviluppo delle comunità locali. In questo ambito la politica consortile di sviluppo deve compiere azioni in favore del rafforzamento delle cooperative socie il che si traduce, di riflesso, in un immediato miglioramento dei servizi essenziali erogati per la collettività”