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29/07/2011 15.40.10 - Articolo letto 8477 volte

Matera 2019: le scelte per la prestigiosa candidatura

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Il comitato, il logo, lo statuto e le dichiarazioni dei politici
di GIANNI CELLURA
Matera Questa mattina si è tenuto l'importante incontro con la stampa per presentare il comitato promotore di Matera 2019, per svelare il logo vincitore della gara e per approfondire ulteriormente la situazione attuale e gli impegni che la città di Matera dovrà affrontare per presentare la candidatura a capitale europea della cultura nel 2019.
I dettagli.

 
Candidatura di Matera a capitale Europea della cultura nel 2019
 (Presentato e approvato dal Consiglio comunale di Matera il 16 giugno 2011)

INDICE
  1. La Capitale Europea della Cultura; come viene selezionata
  2. Perché Matera 2019 - dal dossier di candidatura alla legacy post evento
  3. Gli obiettivi della candidatura e le sinergie con le altre politiche locali
  4. Perché un Comitato promotore
  5. Cosa fa il Comitato (attività, squadra tecnica, budget)
  6. Il  Gli obiettivi del 2011
  7. Gli eventi collegati
  8. La legacy 
      
1.         La Capitale Europea della Cultura: come viene selezionata e quali sono i vantaggi
 
 
Dal 1985 viene assegnato dal Consiglio dei Ministri Europeo il titolo di Capitale Europea della Cultura. Tale titolo viene assegnato ad una città, che può associare nel suo programma anche il territorio regionale di riferimento.
Nel 2019, dopo Firenze, Bologna e Genova, tale titolo sarà assegnato nuovamente ad una città italiana, che avrà superato il percorso di selezione effettuato dalla Commissione Europea congiuntamente al Governo Italiano a partire ufficialmente dal 2012.
 
Nello specifico, il processo di selezione prevede il seguente iter:
•         Fine 2012- il Governo italiano lancerà la manifestazione di interesse;
•         2013: le città italiane interessate avranno 10 mesi di tempo per presentare una proposta di massima;
•         Fine 2013: una Giuria composta da 6 esperti scelti dal Governo Italiano + 7 esperti scelti da istituzioni europee (Commissione Europea,  Parlamento Europeo, Consiglio dei Ministri Europeo e Comitato delle Regioni) selezionerà una prima short list di città a priori idonee;
•         2014: le città preselezionate presenteranno la proposta completa;
•         Fine 2014: la Giuria raccomanderà una città quale capitale europea e tale raccomandazione verrà notificata dallo Stato Italiano alle istituzioni europee;
•         Maggio 2015: il Consiglio dei Ministri Europeo designerà ufficialmente la Capitale Europea della Cultura;
•         2015-2019: preparazione del Programma della Capitale Europea della Cultura, accompagnati da esperti designati a livello europeo.
 
 
In base a quali criteri viene selezionata una Capitale Europea? Le linee guida della Commissione Europea riportano quanto segue:
 
1.Una città non viene designata Capitale unicamente per ciò che è/ha e per quanto ha fatto. Ma per quanto propone di fare.Ad essa viene assegnato il titolo soprattutto per il programma di eventi culturali particolari che propone di organizzare nel corso dell'anno in questione, che dovrà essere un anno eccezionale. In tal senso, il concetto di Capitale è completamente differente, ad esempio, da quello di patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Il patrimonio e la vita culturale permanente della città sono senz'altro elementi importanti, ma  costituiscono soltanto una base per l'organizzazione dell'avvenimento. Ogni presentazione di candidatura sotto forma di opuscolo turistico della città risulterebbe quindi inappropriata. E’  importante che il programma sia rivolto verso il futuro, senza peraltro che risulti trascurata la storia su cui la città basa la propria identità.
Sono di importanza essenziale il carattere innovativo della manifestazione e, in tale contesto, lo spazio riservato alle forme culturali contemporanee e la capacità di favorire la creatività facendo intervenire artisti tanto locali quanto europei. Il programma va sostenuto da un dinamismo culturale che deve valorizzare l’identità dei luoghi elaborando prodotti culturali innovativi
 
2.Occorre enfatizzare la “dimensione Europea” della candidatura. In concreto, tale criterio selettivo si traduce nel rafforzare la cooperazione fra gli operatori culturali, gli artisti e le città europee ovvero nel far emergere la ricchezza della diversità culturale in Europa o ancora nell’enfatizzare gli aspetti comuni delle culture europee.
In altri termini, è necessario domandarsi che cosa Matera ed il suo territorio possono dire alle altre città europee, in che modo le realtà culturali lucane possono raccordarsi e lavorare con quelle europee, come sviluppare progetti creativi che rispondono alle sfide che l’Europa fronteggia. Si pensi alle risposte che la cultura può dare alle sfide di Europa 2020: crescita intelligente (pianificazione urbana integrata di una città della cultura e della conoscenza che integri sviluppo economico, cultura, creatività e  tecnologie digitali), crescita sostenibile (coniugando la creatività e le tecnologie per la produzione e l’efficienza energetica o la valorizzazione delle risorse ambientali scarse)  e crescita inclusiva (promozione del dialogo interculturale anche alla luce dei cambiamenti in atto nel bacino mediterraneo, e dell’inclusione sociale).
 
3.E’ necessario il coinvolgimento della «città e dei cittadini». Attraverso tale criterio, la Commissione Europea incoraggia la partecipazione dei cittadini residenti nella città e nei dintorni e mira a suscitare il loro interesse, così come quello dei cittadini che vivono all'estero.Nello specifico, tale criterio si declina in due aspetti:
·            da un lato costruire una Capitale europea della cultura che sia attrattiva cioè sia in grado di catalizzare non solo la popolazione locale e nazionale, ma anche i turisti stranieri. Quindi costruire una candidatura  domandandosi in quale modo la manifestazione può destare l'interesse di un turista polacco o svedese o portoghese.
·            dall’altro costruire una  Capitale europea della cultura che sia partecipativa, cioè che coinvolga in modo attivo l’intera popolazione della città, della regione e di altri luoghi più lontani (la grande rete dei lucani nel mondo).
 
Spetta alla città il compito di sviluppare un progetto equilibrato che valorizzi gli aspetti specifici della città stessa, così come gli elementi della diversità culturale europea, mostrandosi attrattiva a livello internazionale e suscitando nel contempo interesse ed entusiasmo presso la popolazione locale.
 
4.Un altro criterio è quello della sostenibilità: Questo criterio mira a incoraggiare la città ad elaborare un programma avente effetti durevoli che si inserisca nello sviluppo di lungo termine della città e che sia molto di più di un effimero "fuoco d'artificio" di avvenimenti culturali. Così, ad esempio, le città sono invitate ad organizzare e a costruire su tale manifestazione progetti e cooperazioni di lungo termine, che abbiano in sé già gli elementi della sostenibilità economica e organizzativa. La manifestazione dovrà rappresentare pertanto un'opportunità che potrà contribuire a modificare o a consolidare e sviluppare le attività culturali nella città.
 

Perché candidarsi? Quali i vantaggi?
 
•         Come ampiamente studiato dalla Commissione Europea e dall’Ocse, i grandi eventi sono dei motori di sviluppo locale. La designazione a capitale europea della cultura rappresenta un’opportunità unica per far acquisire un migliore posizionamento a livello internazionale, per incrementare i flussi turistici, aumentare gli investimenti privati esterni al territorio. Alcune città che sono state Capitali Europee hanno stimato che per ogni euro investito vi sia stato un ritorno per il territorio pari a circa 8-10 euro.
 
•         Gli elementi dello sviluppo tuttavia hanno bisogno per essere duraturi di una visione complessiva e di una governance territoriale adeguata. E’ necessario quindi che il processo di preparazione della candidatura interagisca positivamente con le altre politiche di trasporto, di sviluppo e di riqualificazione urbana in atto.
 
 
2.         Perché la candidatura di Matera 2019
 
Noi vogliamo candidare la città di Matera. E in quel noi c’è tutta la Basilicata.
Perché  la nostra città può aspirare a rappresentare la cultura europea nel 2019?
Matera dagli anni 50 in poi  è stata un importante luogo di sperimentazione, di innovazione, di attrazione di grandi cineasti e artisti, ma anche di feconda ibridazione tra personalità esterne e risorse locali.
Matera ha fatto grandi sforzi: da vergogna nazionale a prima città del Sud ad essere nominata patrimonio dell’umanità; da citta’ misconosciuta ad una delle principali citta’ d’arte da visitare; è una città che ha messo in atto alcuni importanti interventi di recupero, ma che non ha ancora valorizzato il suo enorme potenziale culturale.
Candidarsi per il 2019 significa dotare Matera, la nostra città, di un nuovo e forte impulso ideale per una nuova fase della sua trasformazione. Significa infatti poter pensare a una città che passa da una fase in cui una opportunità perlopiù già colta -quella di rendere fruibile il suo territorio storico, con i suoi contenuti architettonici e culturali e con ampie ricadute turistiche- a una nuova fase in cui da un lato punta ad attrarre stabilmente talenti culturali economici e tecnologici e dall’altra si pone il problema della sostenibilità diffusa di tale progetto.
Matera - cogliendo questa sfida, che sia vinta o meno- può concretizzare la possibilità di diventare una delle principali città attrattive non solo di  turisti ma anche di preziose  risorse mobili (talenti, industrie creative) e specializzarsi in settori di servizi ad alto valore aggiunto.
 
La dimensione di Matera induce a pensare la possibilità di nuovi modelli per città della sua stessa tipologia in Europa e nel Mediterraneo, ma anche nella fascia centroamericana, centro africana e centro asiatica. Quanto potrà essere sperimentato a Matera potrà divenire di esempio a livello mondiale, e non potrà che essere un nuovo modello culturale di progettare, fruire, comunicare città di piccole e medie dimensioni.
Ma oltre alla sperimentazione sociale, tecnologica, ambientale, oltre alla sua tipologia che la rende simili a tante città del Sud del mondo che hanno voglia di dimostrare che questo Sud è un valore, un valore condiviso, mondiale, un modello di convivenza, noi vogliamo offrire anche un nuovo metodo per costruire la sua candidatura e soprattutto un meccanismo fortemente innovatore per i sistemi culturali. Vogliamo costruire una città aperta, che sappia dare carta bianca agli operatori europei della cultura e dell’arte, e realizzare con tre anni di progetto uno spazio disponibile a tutti, fatto di infrastrutture economiche che abbattono i costi, di infrastrutture operative che rendono più facile realizzare le proprie idee, fatto di tecnologie che rendono rapide e condivise le comunicazioni e i commenti.
Uno spazio culturale veramente “aperto” dove da tutta Europa si possa arrivare e produrre un momento di alta cultura in maniera semplice e condivisa, con un pubblico attento e preparato e delle istituzioni in grado di inserire sempre le singole attività in un progetto e in una dimensione più allargata e avanzata, parte costituente di una eredità dell’agire che è parte integrante del progetto stesso di Capitale Europea della Cultura.
 
3.         Gli obiettivi della candidatura e le sinergie con le altre politiche locali
 
Alla luce di quanto detto, gli obiettivi della Candidatura possono essere così enucleati:
1)     Matera come luogo in cui vivere e produrre cultura, innovazione, buone pratiche
2)     Consolidare Matera quale destinazione turistica
3)     Attestare il ruolo della Basilicata come regione innovatrice per eccellenza
4)     Aumentare il peso del sud quale baricentro socio economico culturale italiano
5)     Incrociare al meglio cultura e tecnologia
6)     Attirare nuovi investimenti privati
7) Aumentare il numero dei residenti nei Sassi
 
In termini più generali, vogliamo comprendere ed intercettare nuovi modelli culturali, modelli culturali davvero da XXI secolo.
Il XX secolo è stato un secolo lunghissimo e densissimo di esperienze e di esperimenti, il nuovo secolo si è aperto con molto speranze ma è si è subito bloccato con delusioni altrettanto grandi.
Uno di esse ha colpito proprio la dimensione europea dell’agire e del fare cultura. Tanto più i cittadini dell’Europa, in particolare quelli giovani, quelli fra i trenta e i vent’anni, si sentono compiutamente internazionali, e cercano modalità di vita adatte a un sentire che abbiamo costruito a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, e che ha portato prima alla caduta del muro e poi al progressivo allargamento dell’Europa, tanto più sembra che le opportunità derivanti dall’essere europei siano legate soprattutto a aspetti normativi o economici o politici.
Il fare cultura secondo modelli europei, il sentirsi cittadini di un continente piuttosto che di un singolo stato o addirittura di una singola regione o area metropolitana, è in questo momento un concetto ma anche una pratica molto dura e difficile. Tuttavia il dialogo tra una cultura sopranazionale e una rete di culture locali è evidentemente il cuore di una estetica nuova e diffusa, che da un lato ha già attecchito e d’altra parte deve invece ancora trovare più forti ragioni e modalità espressive.
 
Tra gli obiettivi della candidatura, oltre al tema strettamente culturale, che certo affascina e modella l’agire di chi abita nella nostra regione, e ancor più in una città come Matera, c’è quello di mettere in sintonia una serie di azioni puntuali in corso e una visione a medio periodo di tutto il territorio coinvolto. La cultura, suddivisa nelle sue diverse  aree e anime (letteratura, musica, teatro, cinema, arti visive, multimedia ma anche cultura materiale, sport, cultura del cibo, relazioni tra arte artigianato e design, architettura, per sconfinare fino alle contaminazioni/interazioni con energia, tecnologie digitali, servizi turistici, marketing territoriale, scienze) è un motore della vita di Matera e della Basilicata oggi. La relazione tra paesaggio e abitanti si costruisce attraverso modelli culturali profondi che oggi si intende ridefinire facendo ruotare intorno al termine cultura tutta una serie di operazioni che qualifichino e innalzino il valore della città e del nostro territorio.
 
Politiche urbanistiche, con la creazione di nuove centralità culturali che rendano diffusa la percezione della cultura come valore di tutta la collettività, politiche per la mobilità sostenibile (in particolare quelle ciclopedonali ma anche per la migliore accessibilità ai Sassi) in grado di raccordare questi diversi luoghi in costruzione, politiche educative capaci di far leva sulla scuola e sull’università come motori di nuova creatività diffusa, sia in ambito umanistico che tecnico – scientifico: tutte queste diverse policies si possono – e si devono – raccordare sotto l’egida e il traino della candidatura, affinché sia i settori economici legati alla produzione, e alla produzione di qualità in particolare, trovino nuova linfa dalle competenze diffuse presenti sul territorio, sia il settore dei servizi che dovrebbe – grazie alla candidatura – ulteriormente rafforzare il proprio peso.
 
Oltre ai fattori culturali e a quelli economici – per la prima volta forse visti come strettamente interdipendenti – ci sono  due elementi ulteriori da sottolineare: in primo luogo, la candidatura sta già provocando, e sempre di più stimolerà – un vantaggio fortissimo in termini di governance, di cooperazione tra soggetti pubblici e privati, di integrazione di politiche e di riduzione di spese con relativo accrescimento di valore aggiunto e anche di liberare risorse per altre attività. In secondo luogo, e di nuovo dovremo fare molto attenzione a questa opportunità agendo di conseguenza in maniera capillare, la candidatura può far nascere un orgoglio diffuso, consolidarlo, diffonderlo non solo regionalmente ma farlo diventare esemplare per tutto il sud, come è già successo nel recente passato con il Salento,  in Puglia e dintorni.
 
4.         Perché un Comitato promotore
 
La nostra candidatura è sostenuta unitariamente dalle principali istituzioni regionali, (Comune di Matera, Regione Basilicata, Comune di Potenza, Province di Matera e Potenza, Camera di Commercio di Matera ed Università di Basilicata) che sin dal primo incontro hanno deciso di creare una struttura specificamente dedicata alla preparazione di tale candidatura. I perché di un comitato promotore sono già in buona misura descritti dagli obiettivi stessi della candidatura. Candidarsi vuol dire non tanto avere un’idea, al limite una buona o ottima idea, ma soprattutto costruire e realizzare una strategia unitaria che deve coinvolgere ed interessare tutti i 600.000 abitanti della nostra regione.
 
Essendo il Comitato a tempo, che esaurirà il suo compito al momento della scelta da parte dell’Italia della città che rappresenterà il nostro paese nel 2019, il modello che abbiamo individuato è quello del Comitato di Scopo (da denominare Comitato Matera 2019) ai sensi dell’art.39 e ss. del Codice Civile.
Il modello risponde anche alle linee guida della Commissione Europea, in quanto assicura un forte ed unitario supporto delle Istituzioni alla candidatura e  nel contempo una autonomia operativa al gruppo tecnico coordinato dal Direttore e supportato dal Comitato Scientifico, che svolge le attività sulla base di un piano di lavoro e di indirizzi concordati con le istituzioni.
 
Per il buon funzionamento del Comitato e quindi per un buon percorso / processo di candidatura, tanti più sono gli elementi di ibridazione tanto più il prodotto finale ne avrà vantaggio. Relazioni tra enti pubblici, tra enti pubblici e soggetti privati, tra autorità derivanti dal voto politico e autorevolezza culturale derivante dalla buona scelta di persone con comprovata esperienza nel settore, ma soprattutto buone relazioni tra una visione frutto di leadership e una applicazione frutto di partecipazione collettiva sono ingredienti necessari e quasi essi stessi frutti migliori dell’idea di candidarsi.
Infatti, tra i fattori vincenti di una candidatura nazionale e internazionale c’è senza alcun dubbio quello di costruire un luogo dove le idee contaminino le pratiche e le pratiche a loro volta le idee. Pertanto, il Comitato intende agire da  organismo leggero che sul territorio non costituisca un imbuto ma una nuova opportunità di far collaborare risorse diverse, auspicabilmente non solo locali.
Un esercizio di rete che darà certamente opportunità e stimoli a tutti i cittadini, le associazioni, i turisti, le imprese, che a partire dall’Associazione Matera 2019 poco a poco in circa due anni di lavoro verranno coinvolti nel processo di candidatura.
 
 
5.         COSA FA IL COMITATO
 
 
1.         Prepara il dossier di candidatura
 
FASE 1          Analisi dei bisogni e delle opportunità del territorio; confronto con le principali esperienze nazionali e internazionali; ascolto del territorio tramite incontri dedicati con gli stakeholders locali; analisi delle più significative tendenze in atto sia nel mondo della cultura che nel segmento di sviluppo urbano; raccolta dati in accordo e concerto con le principali istituzioni pubbliche e private; ricognizione degli interventi pubblici programmati nei vari settori che possano avere un’attinenza con la candidatura
 
FASE 2          Prima stesura del documento generale (concept, analisi dei modelli di gestione, progetto di comunicazione, progetto di fund raising)
 
FASE 3          Validazione a livello locale e validazione tramite coinvolgimento di figure di levatura internazionale; stesura finale e preparazione di un materiale da diffondere a livello nazionale e internazionale
 
 
2.         Costruisce il consenso a livello locale nazionale e europeo
 
FASE 1          Costruisce un efficace percorso di governance locale  promuovendo tramite scuole, soggetti pubblici e privati, media locali e nazionali la attività che vengono organizzate presso tutte le scuole della Regione, presso i cittadini con eventi pubblici ma anche con riunione dedicate.
 
FASE 2          Promuove Matera e la Basilicata a livello nazionale lavorando in particolare con tutti i parlamentari lucani a Roma ma anche cercando il supporto e la collaborazione con varie personalità del mondo culturale o imprenditoriale di livello nazionale ed internazionale affinché si renda  nota l’importanza che la candidatura ha per il nostro territorio, l’importanza di  scegliere una città del sud  su effettivi criteri meritocratici.
Lancia un’attività di  fund raising per la candidatura, che coinvolga anche le comunità lucane e italiane all’estero, oltre ad aziende nazionali interessate al progetto.
 
 
FASE 3          Promuove a livello internazionale la candidatura in particolar modo facendo lobby a livello europeo, rendendo nota a Bruxelles e in tutti i 27 stati dell’Unione Europea la candidatura di Matera, sia organizzando eventi sia costruendo reti e progetti ad hoc.
 
3.         Realizza una campagna di comunicazione locale nazionale e internazionale che si integra con quelle dei singoli enti tuttavia focalizzata sul tema della candidatura
 
FASE 1          Analisi del modelli di comunicazione applicati dalle principali città europee per candidarsi a capitale europea della cultura
FASE 2          Scelta di un’agenzia con cui realizzare tale  campagna, brief e cura della realizzazione della medesima
FASE 3          Scelta delle immagini più appropriate per la vittoria di Matera 2019 e campagna di advertising su scala europea per influenzare la decisione.
 
4.         Promuove il coinvolgimento  della popolazione locale, della comunità creativa, del mondo delle imprese per sollecitare idee e proposte, per conoscere i desiderata, per promuovere occasioni di scambio e di partenariato a livello nazionale ed europeo. A titolo esemplificativo:
 
  • Indagare sui desiderata della popolazione locale, anche attraverso interviste da realizzare sia presso la sede operativa del Comitato che nei quartieri della nostra città e di altri centri della Basilicata
 
  • fare una mappatura delle risorse locali.
 
 
  • Promuovere workshops su specifici temi e settori che si intende sviluppare per la candidatura che prevedano anche la partecipazione e la testimonianza di esperti europei
 
  • Utilizzare strumenti di interazione quali o  social networks- che incoraggino la collaborazione orizzontale e che assicurino la trasparenza del processo
 
 
  • Lavorare in collaborazione con la Provincia di Matera, la Provincia di Potenza e la Regione Basilicata, oltre che con la Direzione Regionale del Ministero dell’Istruzione e dell’Università di Basilicata sul coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado e degli studenti universitari
 
 
CHI SVOLGE QUESTO LAVORO
 
Per il buon funzionamento delle attività è prevista una struttura operativa coordinata da un direttore con comprovata esperienza nella preparazione e gestione di eventi di portata internazionale e da risorse umane part time o full time- trasferite  dalle Amministrazioni fondatrici del Comitato o selezionate all’uopo ed in modo trasparente- che abbiano competenze in materia amministrativa,di progettazione europea e pratiche di animazione territoriale, di relazione con i media, di comunicazione e animazione social network. .
Tale squadra sarà affiancata dal Comitato Tecnico scientifico, composto da persone già selezionate per la loro competenza e esperienza in materia.
Infine, un ruolo importante potrà avere il Comitato d’onore, che raggrupperà personalità rilevanti che possano contribuire ad una candidatura altamente competitiva.
 
 
 METODOLOGIA DA  SEGUIRE
 
Per raggiungere gli obiettivi sopra descritti secondo i bisogni dell’agire contemporaneo e quindi secondo le sensibilità dei territorio e dei nostri concittadini, non possiamo avere un percorso rinchiuso su sè stesso, con scelte autoriali autonome, che piuttosto potranno emergere nella fase finale del lavoro proprio sulla base di quanto emerso da una apertura totale alle suggestioni di tutti quanti vorranno mettersi a disposizione della candidatura. La metodologia che utilizzeremo sarà una metologia aperta, autogenerantesi da proposte condivise che a poco a poco si ramificheranno e potranno dar vita a molteplici progetti paralleli, facendo fruttare subito e in diretta (come in qualche misura sta già accadendo in questi primi mesi di lavoro e di proposta di Matera Capitale Europea della Cultura) progettualità che potranno poi essere riproposte in maniera matura sia nel dossier di candidatura sia nel programma ufficiale, qualora Matera fosse effettivamente individuata quale ECOC, che porterà e che si attuerà nel 2019.
 
Il BUDGET
 
Il budget complessivo della candidatura sarà di circa 2 milioni e mezzo di euro in tre anni, con una quota principale investita dalla Regione Basilicata (500.000 euro l’anno, 250 il primo), una quota importante della città di Matera (300.000 euro l’anno, 150 il primo) e i restanti 500.000 ripartiti fra sistema camerale, provincie, comune di Potenza e sponsor privati.
 
6.         Gli obiettivi del 2011
 
Gli obiettivi del 2011 sono già sotto gli occhi di tutti.
In primis la costituzione stessa del comitato, per un passaggio importante da un’istanza popolare, rappresentata finora dall’attività importante e proficua dell’Associazione Matera 2019, a un’attività istituzionale, richiesta dalla stessa comunità europea e ritenuta conditio sine qua non da tutti i soggetti centrali degli stati membri.
Oltre alla costituzione del comitato sarà fondamentale far partire l’ascolto diffuso del territorio, cosa che accadrà in collaborazione con tutti gli enti fondatori il comitato medesimo, ma anche con una azione diretta, che comincerà tra il mese di luglio e quello di settembre, con interviste fatte ai principali stakeholders  con il lancio di un sito che funga come piattaforma collaborativa e con l’apertura già poco sopra citata di uno spazio pubblico nei Sassi, al piano terra del palazzotto del Casale, individuato come sede operativa del Comitato, dove tutti potranno andare a dire la loro sulla candidatura, facendo proposte, coltivando progettualità autonome, richiedendo a loro volta ascolto e financo patrocinio per attività coerenti con il percorso di candidatura. Prevediamo anche un’indagine da realizzare nei quartieri o nelle scuole di Matera, Potenza ed altri centri della Basilicata atta ad esplorare i desiderata dei cittadini, il loro senso di appartenenza, la loro voglia di proiezione futura, le loro perplessità.
 
Insieme all’ascolto, grazie al supporto dato dal comitato tecnico scientifico, inizieremo a valutare seriamente i punti di forza e di debolezza della candidatura, cercheremo di scrivere un primo progetto originale e di condividerlo sia localmente che nazionalmente grazie al supporto di molti “amici di Matera 2019” attraverso incontri e workshops tematici. Nei primi mesi condurremo uno studio che produrrà già un primo test di benchmark / confronto tra Matera e le precedenti capitali europee della cultura e un primo documento collegato in cui si potranno intravedere le necessità economiche per gestire l’evento e le principali suggestioni attorno al quale costruirlo ed il modello organizzativo della struttura chiamata a gestire il programma, in caso di designazione del titolo.
 
Oltre alla fase di partecipazione al progetto e a una prima, informale stesura di un documento di contenuti prodromico alla candidatura complessiva, avvieremo una fase di confronto e di lobbying con le istituzioni europee a Bruxelles e con le istituzioni italiane a Roma. Affinchè la candidatura sia nota in tutte le sedi opportune, avvieremo una campagna di comunicazione che ha visto già un primo lancio con il bando per la creazione del logo della candidatura, avvenuta simbolicamente il 9 maggio scorso, giornata dell’Europa. A partire dal logo, che verrà scelto entro giugno da una commissione presieduta da Mario Cresci, noto artista e di grande esperienza e notorietà nazionale e internazionale e con una forte relazione con la nostra città, cominceremo a studiare una prima campagna di comunicazione che verrà resa nota in ottobre, in occasione di una prima conferenza stampa nazionale che si svolgerà a Roma, in cui coinvolgere le principali istituzioni politiche, culturali ed economiche del Paese. Dopo questa prima presentazione, una seconda avverrà entro metà novembre a Bruxelles, presumibilmente affiancata da un evento culturale di valore internazionale che si svolgerà congiuntamente a Matera e a Bruxelles.
In questo percorso, e proprio nell’ottica di costruire una relazione aperta con gli altri comuni non solo della nostra regione, ma anche del resto del Paese, si inserisce in modo coerente la cosiddetta Carta di Matera, vale a dire il documento, sottoscritto dalla Cia e dall’Anci, con il quale si chiede ai Comuni di adottare politiche sostenibili a favore dell’agricoltura e dell’ambiente. Il documento sta facendo il giro di tutti i Comuni italiani che, in questo modo, vengono sensibilizzati, attraverso il nome della nostra città, su azioni politiche che si inseriscono nell’idea di capitale europea della cultura.
Un’occasione importante in termini mediatici sarà offerta da Radio Tre che dedicherà tre giorni della sua programmazione a Matera (e di conseguenza alla Basilicata) con la presenza in pianta stabile in loco . Considerando la connotazione culturale e scientifica di Radio tre, il binomio tra Matera e cultura/scienza può funzionare molto bene in termini comunicativi.
 
Definiremo entro settembre i criteri per l’utilizzo del logo della candidatura (in linea con la ratio e i requisiti della candidatura richiesti dalla Commissione Europea) e li condivideremo con gli operatori territoriali  (i soci fondatori lo utilizzano automaticamente e verrà chiesto loro di metterlo su tutti i documenti ufficiali e in tutte le comunicazioni di loro competenza - lettere, email, stampati pubblicitari, etc.)
Infine, entro l’ultima settimana di novembre, si terrà a Matera una sessione sulle tematiche della capitali europee della cultura nell’ambito degli Open Days della Comunità Europea, con ampia partecipazione di personale politico e tecnico qualificato.
Infine, oltre alle azioni istitutive del comitato, all’ascolto del territorio, ad un prima campagna di comunicazione, ad una serie di eventi culturali originali che descriviamo a parte e ad una serie di prime attività di lobbying nazionale e internazionale cominceremo ad attivare operazioni di contatto con sponsor privati locali nazionali e internazionali, facendo leva anche sulla rete dei lucani e degli italiani all’estero.
 
 
 
7.         Gli eventi collegati
 
Già nel 2011 saranno molti gli eventi collegati alla candidatura.
 
Oltre alle due conferenze stampa di Roma e di Bruxelles, oltre agli eventi congiunti a Bruxelles e Matera, oltre agli Open Days a Matera, già da qualche mese una serie di attività collaterali abbiamo fatto rientrare sotto il cappello della candidatura, in particolare la presenza del carro della Bruna dentro la mostra Fare gli Italiani realizzata a Torino in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, l’evento svolto dal MIM / distretto del mobile imbottito di Matera nel corso del Salone del Mobile a Milano, e la presentazione del progetto Passaparola / presidi del libro tenutasi a Torino in occasione della Fiera Internazionale del Libro. Nei prossimi mesi intensificheremo tale attività collaterale e per il solo comune di Matera, oltre alle attività tradizionali, sono da tenere in conto il conferimento della cittadinanza onorario all’attore protagonista del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, il Forum del Libro. Una prima batteria di eventi che dovrà essere sempre collegata alla candidatura e che vorrà dimostrare come Matera fin da oggi e Capitale della Cultura.
 
 
8.         LA LEGACY
 
Alla fine del processo di candidatura, indipendentemente dal risultato della medesima, il lavoro di governance tra enti locali, sistema pubblico, imprese locali nazionali e internazionali potrà produrre degli effetti di lungo termine comunque fortemente benefici per Matera, il nostro territorio e la regione Basilicata.
In particolare, vogliamo che questo lavoro produca:
-          Miglioramento collegamenti nodi trasporto nazionali/internazionali
-          Miglioramento standards di servizi pubblici, con l’introduzione nel mainstream degli esempi virtuosi sperimentati nei servizi pubblici;
-          Miglioramento immagine (presso i cittadini, presso i possibili visitatori)
-          Miglioramento delle presenze e arrivi turistici in virtù anche di una gamma di servizi più ampia e più qualificata ed una   forte destagionalizzazione complessiva;
-          Nuove attività imprenditoriali legate alla creatività (i.e. audiovisivo, restauro) ma anche a settori ad essa strettamente connessa (nuove tecnologie, turismo, filiera agroalimentare.)
-          più talenti attratti in città in particolare con un aumento della popolazione attiva all’interno dei Sassi
 
 
Da una prima ricognizione da verificare con gli altri enti ecco una prima abbozzatissima lista di opportunità offerte (o che dovrebbero essere offerti) dai programmi di investimento in corso:
 
Infrastrutture
 
-          Rafforzamento collegamenti internazionali e nazionali (RyanAir)
-          Rafforzamento collegamenti interni alla regione e alla macroregione (Superstrada Bari Palese – Matera, collegamenti ferroviari, autobus ecologici, Melfi Potenza, Matera Ferrandina, AV Bari Napoli)
-          Collegamento tra nodi areoportuali e ferroviari (Bari, Salerno, Napoli, Pontecagnano)
-          Collegamenti urbani (metropolitana da Borgo Venusio a Agna le Piane – Ospedale)
-          Accesso ai Sassi sostenibile (tre ascensori)
-          Bike sharing elettrico
-          Pista ciclabile da Serra Rifusa ai Cappuccini
-          Servizi di trasporto energeticamente sostenibili
-          Infrastrutture tecnologiche (banda larga / wi fi regionale in luoghi pubblici specie nei piccoli centri, piazze, scuole etc)
 
Servizi pubblici
 
-          migliorare efficienza energetica
-          migliorare raccolta rifiuti
 
Education
 
-          potenziamento delle politiche per incrementare la lettura
-          potenziamento della diffusione di strumenti tecnologici atti a diffondere sia sapere umanistico che sapere tecnico scientifico
-          maggiore orizzontalità della produzione di sapere (grazie proprio alle tecnologie qui sopra citate)
 
Imprese
 
-          nascita di nuove imprese culturali
-          nascita di nuove imprese turistiche
-          attrazione di nuove imprese dal resto d’Italia e dall’estero
-          qualificazione dei distretti esistenti, in particolare riposizionamento e riqualificazione del distretto del mobile imbottito
-          incrocio e qualificazione reciproca dei sistemi enogastronomico -turistico e culturale
-          maggiore imprenditorialità diffusa
-          qualificazione del terzo settore come elemento di impresa sociale innovativa
 
Cittadini
 
-          orgoglio di sentirsi materani
-          orgoglio di sentirsi lucani
-          orgoglio di sentirsi meridionali
-          orgoglio di sentirsi italiani
-          orgoglio di sentirsi europei
-          capacità di condividere scelte e opportunità socio economiche
-          società più aperte e inclusiva
 
Ci sono tutti i presupposti per affrontare tutti insieme e in modo condiviso questo percorso.
Il traguardo è senza dubbio importante, ma ancora più importante è il percorso intorno al quale vogliamo costruire un vero e proprio modello di iniziativa istituzionale e politica basato su efficacia, efficienza, merito che può e deve essere trasferito nella nostra azione quotidiana per dare risposte serie e concrete ai cittadini e disegnare un nuovo orizzonte di sviluppo.


Ecco i nomi e le relative presentazioni dei componenti del comitato per Matera 2019:

Matera 2019, Il Comitato tecnico Scientifico
Franco Bianchini e’ Professore di politiche culturali e cultural planning alla Leeds Metropolitan University, a Leeds, Inghilterra. Dal 1995 al 2007 ha diretto il Master in European Cultural Planning alla De Montfort University di Leicester, sempre in Inghilterra. Tra le sue pubblicazioni vanno ricordate:  Cultural Policy and Urban Regeneration: The West European Experience(1993), The Creative City (1995), Culture and Neighbourhoods (1997), Planning for the Intercultural City (2004) e Urban Mindscapes of Europe (2006). E’ membro del Consiglio dei Fondatori e dell’Advisory Board della Fondazione Fitzcarraldo, Torino. Ha collaborato su questioni attinenti allo sviluppo delle strategie culturali urbane in qualita’ di docente, ricercatore e consulente con il Consiglio d’Europa, l’Arts Council inglese e molti enti locali e Universita’ nella maggior parte dei paesi europei, e in Australia, Giappone e Colombia.
Nel giugno 2001 viene nominato dal Presidente del Parlamento Europeo componente della giuria internazionale che assegnó a Cork, Irlanda,  il titolo di Capitale Europea della Cultura (CEdC) per il 2005. Dal 2003 al 2009 Bianchini collabora con la Liverpool Culture Company nella preparazionbe del dossier di candidatura per Liverpool CEdC per il 2008. Una volta ottenuto il titolo di CEdC per Liverpool, Bianchin ha collaborato con la Liverpool Culture Company nello sviluppo e attuazione di “Cities on the Edge” (“Cittá al limite”), un progetto di collaborazione artistica e culturale tra Liverpool stessa e Napoli, Marsiglia, Danzica, Brema e Istanbul.
 
Antonio Calbi, nato a Tricarico, è direttore artistico, operatore teatrale e progettista culturale. Oltre alla sua intensa attività per le maggiori istituzioni teatrali italiane, si è occupato anche di pedagogia (ha lavorato presso la scuola d’arte drammatica Paolo grassi di Milano ed ha tenuto corsi e seminari presso le università di Milano, Roma, Bologna, Firenze e Trento), e di informazione e critica teatrale collaborando, fra gli altri, con il quotidiano “La Repubblica” e Radio Rai.
Dopo aver ricoperto il ruolo di direttore artistico del teatro Eliseo di Roma, nel 2007 è chiamato dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, e dall’assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi, a dirigere il settore spettacolo del Comune. Oltre alla gestione di un budget di 22 milioni di euro, fra le sue competenze rientrano i rapporti con le maggiori istituzioni e fondazioni dello spettacolo attive a Milano, dal Teatro alla Scala al Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa, Orchestra e coro Giuseppe Verdi di Milano.
La sua lunga esperienza nel campo dello spettacolo gli ha permesso di maturare competenze diversificate, dalla gestione amministrativa a quella del personale, dalle strategie di produzione a quelle di promozione, dalla ricerca di partnership e sponsor al marketing e alla comunicazione, dalla organizzazione e conduzione complessiva di istituzioni e manifestazioni alla progettazione culturale e artistica.
 
Pietro Laureano, esperto Unesco per le zone aride, la civiltà islamica e gli ecosistemi in pericolo. Autore del rapporto di iscrizione dei Sassi di Matera e del Parco del Cilento nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Coordina progetti dell’Unione europea e dirige progetti di restauro in Marocco, Algeria, Etiopia, e Cina.
Ha realizzato il padiglione dell’acqua per l’expo Universale di Saragozza. Sta realizzando un ecomuseo delle oasi per il reame del Marocco e lavorando a una banca mondiale dei saperi tradizionali per l’Unesco.
 
Rossella Tarantino, nata a Matera, è componente del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Basilicata. Laureata in Economia e con diploma di interprete e traduttrice, ha lavorato per lungo tempo per la Commissione Europea per la gestione, la selezione e la valutazione di progetti e programmi internazionale di cooperazione economica e culturale con i Paesi terzi (Mediterraneo, India). In Regione Basilicata, tra l’altro dà il suo supporto tecnico e metodologico alla programmazione strategica della Basilicata (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, Documento Strategico Regionale, ecc.. e alla definizione e sviluppo di progetti innovativi nel settore delle politiche culturali e sociali (Visioni urbane, Arte Pollino), effettua valutazioni di progetti di investimento attuati a livello territoriale, conduce attività valutative (ex ante, in itinere e ex post) di programmi e politiche regionali, partecipa a programmi di trasferimento di conoscenze a livello europeo (Bulgaria, Polonia, Romania, Giordania).
 
Alberto Versace, Presidente del Comitato di Coordinamento di ‘Sensi Contemporanei’ e docente presso l’Università IULM. Tra il 1998 e il 2001 è stato Dirigente Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione e Direttore Generale del Servizio per la Programmazione Negoziata. È Consigliere Ministeriale e Dirigente Generale del Ministero dello Sviluppo Economico con incarico di seguire le attività del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione e progetti speciali dal 2002. Nell’ambito di questa delega oltre all’accompagnamento di alcuni programmi già avviati con le Regioni del Sud ha iniziato ad utilizzare lo strumento negoziale dell’Accordo di Programma Quadro anche per finanziamenti alla cultura come strumento di sviluppo. Dal 2004 è Presidente del Comitato di Coordinamento di “Sensi Contemporanei” (programma del DPS - Ministero dello Sviluppo Economico - in accordo con il MIBAC e La Biennale di Venezia) con l’obiettivo di coordinare ed agevolare lo sviluppo dell’industria della cultura e dell’audiovisivo nonché interventi per il recupero della qualità architettonica e la predisposizione di modelli atti ad orientare le Regioni del Sud verso un utilizzo più efficace dei fondi 2007-2013 destinati alle attività in oggetto.

La sede scelta per il comitato, il Palazzetto del Casale
"Situato a valle del versante nord della Civita, il così detto palazzetto del Casale, nome convenzionale che trae origine dall’omonima contrada del Casale, censita nel Catasto Ostiario del 1732, rappresenta un esempio particolarmente rilevante di casa palazziata nel variegato paesaggio urbano dei Sassi, articolata sia nella struttura che nella distribuzione. Dotato di caratteristiche volumetriche formali ed architettoniche di pregio, il palazzetto, pur rifacendosi a motivi dell’architettura rinascimentale, come il bugnato a punta di diamante, colloquia con differenti linguaggi stilistici che si integrano con i motivi decorativi sei/settecenteschi.L’edificio ha subito nel tempo varie fasi costruttive e rimaneggiamento, come si evince dalla variabilità dei caratteri stilistici degli elementi decorativi sia esterni che interni.
Interamente recuperato negli anni novanta con i fondi della legge 771/86, il palazzetto si integra con lo sperone roccioso fondandosi su un primo livello seminterrato completamente ipogeo. Tre livelli fuori terra, per un totale di circa duecento metri quadrati, articolano l’architettura dell’edificio, caratterizzati ognuno con varie tipologie di volte, da quello semplice a botte a quello più aulico a padiglione. Archi, bifore e loggiati scandiscono i pieni ed i vuoti della composizione ai vari ordini, generando così un organismo unitario e non frazionabile dal punto di vista figurativo."


STATUTO DEL COMITATO
Promotore della Candidatura di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019
 
Art. 1 (Costituzione e Denominazione)
1.            È costituito un Comitato denominato "Comitato promotore della Candidatura a Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019" abbreviabile in "Comitato Matera 2019", in appresso indicato come il "Comitato".
2.            Il Comitato opera nell'ambito della Regione Basilicata alla quale richiederà il riconoscimento della personalità giuridica, ai sensi del D.P.R. 10 febbraio 2000 n. 361.
 
Art. 2 (Sede del Comitato)
1.            Il Comitato ha sede legale presso il Comune di Matera, Viale Aldo Moro, 75100, Matera, e sede operativa in Matera, Rione Sassi, Palazzotto del Casale.
2.            Il Comitato può istituire anche altrove uffici amministrativi e di rappresentanza.
 
Art. 3 (Scopo del Comitato)
1.            Il Comitato non ha scopo di lucro.
2.            Il Comitato ha lo scopo di ideare, preparare e supportare la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019, secondo la volontà degli Enti Fondatori.
3.            Il Comitato, per il raggiungimento dello scopo di cui al punto 2) del presente articolo, può effettuare studi e ricerche, organizzare e promuovere attività, mostre, convegni, eventi, realizzare  iniziative di animazione territoriale, promuovere e gestire progetti e partenariati a livello nazionale ed europeo,  realizzare azioni di supporto, comunicazione e lancio della candidatura, sollecitare e raccogliere finanziamenti e sponsorizzazioni, rendersi editore di ogni tipo di pubblicazione ed inoltre compiere tutte le attività funzionalmente connesse con la realizzazione delle sue finalità, anche partecipando ad altri enti costituiti o costituendi.
4.            Il Comitato, su richiesta e finanziamento degli enti  fondatori, potrà svolgere altresì attività di supporto, promozione e organizzazione delle azioni e iniziative collegate alla candidatura promosse dagli enti fondatori che si terranno nel corso del periodo di vigenza del Comitato stesso.
 
Art. 4 (Modalità di funzionamento del Comitato)
1.            Per il conseguimento delle finalità statutarie di cui all’art.3, il Comitato si avvale di una struttura operativa costituita da risorse umane proprie e/o messe a disposizione dagli Enti Fondatori.
 
Per la realizzazione di parte delle proprie attività o per lo svolgimento di funzioni o compiti ad alto contenuto tecnico o specialistico, il Comitato potrà altresì avvalersi delle strutture degli Enti Fondatori.
Per il migliore conseguimento della finalità statutarie, è possibile l’istituzione di ulteriori comitati e gruppi di lavoro.
E’ possibile altresì la costituzione di un Comitato d’onore, che comprenda enti e personalità all’uopo selezionate.
 
Art. 5 (Composizione del Comitato)
1.            Sono soggetti fondatori del Comitato, in quanto sottoscrivono l'atto costitutivo o vi aderiscono entro 6 mesi dalla costituzione, la Regione Basilicata, il Comune di Matera, la Provincia di Matera, la Provincia di Potenza, il Comune di Potenza, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Matera,  l'Università degli Studi della Basilicata.
 
Art. 6 (Fondo di dotazione e proventi)
1.            Il Comitato dispone per il conseguimento delle finalità statutarie di cui all’art.3 di un Fondo di dotazione  costituito da:
•        quota di partecipazione conferita da ciascun Ente Fondatore o da altri soggetti successivamente ammessi a far parte del Comitato e versata al momento della adesione al Comitato di importo non inferiore nel minimo ad euro 3.000 (tremila) integrata annualmente da una ulteriore somma di importo non inferiore nel minimo ad euro 3.000 (tremila);
•        elargizioni, lasciti, donazioni di qualsiasi genere, contributi ed ausili economici di qualsiasi natura, erogati da parte di soggetti pubblici e privati;
•        proventi di gestione ed entrate derivanti dalle diverse attività del Comitato.
2.            Il Comitato, a seguito del riconoscimento della personalità giuridica, costituisce altresì un Fondo di dotazione indisponibile dell’importo di euro 50.000, da destinare esclusivamente al soddisfacimento di obbligazioni assunte durante il suo funzionamento. Rimane in ogni caso esclusa qualsiasi responsabilità degli Enti componenti il Comitato e degli amministratori.
 
Art.7 (Recesso dal Comitato)
1.            I componenti del Comitato possono, in ogni momento, recedere dal Comitato dandone comunicazione scritta, fermo restando il dovere di adempiere, fino alla data dell'approvazione del bilancio consuntivo dell'esercizio in corso, alle obbligazioni assunte sino a quella data.
 
 
 
Art. 8 (Organi del Comitato)
1.            Sono organi del Comitato:
a)      il Presidente;
b)     il Vice Presidente;
c)      il Consiglio di amministrazione;
d)     il Collegio dei revisori dei conti.
 
Art. 9 (Presidente)
1.            Il Presidente è  il Sindaco pro-tempore del Comune di Matera.
2.            Il Presidente ha la rappresentanza legale del Comitato di fronte ai terzi ed in giudizio, direttamente o tramite suoi delegati. Convoca e presiede le riunioni del Consiglio di amministrazione.
3.            Il Presidente ha facoltà, in caso di necessità ed urgenza, di autorizzare la deroga ai limiti di spesa stabiliti per i singoli interventi nei piani operativi annuali approvati dal Consiglio di Amministrazione.
 
Art.10  (VicePresidente)
1.            Il Vice presidente è il Presidente pro-tempore della Regione Basilicata.
2.            In caso di assenza o di impedimento del Presidente e sino alla cessazione dell'impedimento o dell'assenza del Presidente ovvero alla nomina di un nuovo Presidente, le sue attribuzioni spettano al Vice Presidente o in sua mancanza al consigliere più anziano di età.
 
Art. 11 (Composizione del Consiglio di amministrazione)
 
1.            Il Consiglio di amministrazione è composto da 10 componenti così nominati:
a)      per la Regione Basilicata: due componenti, di cui uno è il Presidente pro-tempore della Regione Basilicata o suo delegato, uno è indicato quale espressione della minoranza consiliare dal Presidente del Consiglio regionale;
b)     per il Comune di Matera: tre componenti, di cui uno è il Sindaco pro-tempore, o suo delegato, uno espressione della minoranza consiliare (consigliere e/o altro), uno espressione autorevole del mondo culturale della città;
c)      per la Provincia di Matera: un componente, nella persona del  Presidente pro-tempore, o suo delegato;
d)     per la Provincia di Potenza: un componente, nella persona del  Presidente pro-tempore, o suo delegato;
e)     per il Comune di Potenza: un componente, nella persona del  Sindaco pro-tempore, o suo delegato;
f)       per la Camera di Commercio Industria e Artigianato e Agricoltura di Matera: un componente nella persona dal Presidente pro tempore o da esso designato, o suo delegato;
g)      per l'Università della Basilicata un componente nella persona del Rettore pro tempore o da esso designato, o suo delegato.
2.            I consiglieri rimangono in carica per tutta la durata del Comitato, salvo dimissioni o revoca da parte degli enti proponenti; la carica non dà titolo ad alcuna remunerazione.
 
Art. 12 (Poteri del Consiglio di Amministrazione)
1.            Il Consiglio di amministrazione delibera in merito alle seguenti materie:
a)      linee di indirizzo generale dell'attività del Comitato;
b)     attribuzione di poteri al Presidente ed al Vicepresidente, in aggiunta a quelli assegnati dal presente statuto;
c)      approvazione del bilancio preventivo e del conto consuntivo;
d)     ammissione di nuovi componenti del Comitato ed eventuale assegnazione ad essi di un consigliere di amministrazione, nonché definizione dell’importo del  conferimento in danaro da destinare al Comitato;
e)     scioglimento e liquidazione del Comitato, con nomina e poteri dei liquidatori;
f)       ogni decisione attinente al perseguimento dello scopo del Comitato;
g)      nomina del Direttore e attribuzione di ulteriori funzioni oltre a quelle già assegnate dal presente statuto;
h)     approvazione del piano generale e dei piani operativi annuali e dei budget relativi;
i)       raccolta di fondi, monitoraggio e controllo delle attività svolte;
j)       eventuale istituzione del Comitato d’onore, di cui all’art.4
 
Art. 13 (Convocazione e funzionamento del Consiglio di amministrazione)
1.            Il Consiglio è convocato dal Presidente o, in caso di sua assenza o impedimento, dal Vice Presidente o, in loro mancanza, dal consigliere più anziano d'età.
2.             Il Consiglio di amministrazione si riunisce almeno due volte l'anno, entro il mese di dicembre per l'approvazione del bilancio preventivo ed entro il mese di aprile per l'approvazione del conto consuntivo.
3.            Il Consiglio di amministrazione si riunisce inoltre tutte le volte che il Presidente lo ritenga opportuno o ne sia fatta richiesta scritta da almeno  dalla maggioranza dei suoi componenti.
4.            La convocazione deve essere fatta con avviso spedito almeno tre giorni prima della data fissata per l'adunanza a mezzo di raccomandata, telefax, telegramma o posta elettronica con prova dell'avvenuta ricezione o, in caso di comprovata urgenza con preavviso di almeno un giorno a mezzo fax o posta elettronica.
5.            Nell'avviso di convocazione dovranno essere indicati il giorno, l'ora e il luogo della riunione e gli argomenti all'ordine del giorno.
6.            È ammessa la possibilità che le adunanze del Consiglio di amministrazione si tengano in teleconferenza, a condizione che tutti i partecipanti possano essere identificati e sia loro consentito di seguire la discussione e di intervenire in tempo reale alla trattazione degli argomenti affrontati. In tal caso, il Consiglio si considera tenuto nel luogo in cui si trova il Presidente e il Direttore, onde consentire la stesura e la sottoscrizione del verbale della seduta.
7.            Alle riunioni del Consiglio di amministrazione partecipano i componenti del Collegio dei revisori dei conti e vi assiste, senza diritto di voto, il Direttore che cura, di regola, la redazione del verbale delle riunioni.
8.            Alle riunioni del Consiglio di amministrazione possono partecipare, se chiamati e senza diritto di voto, consulenti degli enti fondatori.
9.            In caso di assenza o impedimento del Direttore, i verbali vengono redatti dalla persona designata dal Presidente della riunione.
10.          Il Consiglio di amministrazione è validamente costituito quando è presente la maggioranza assoluta dei suoi componenti in carica.
11.          Ogni componente del Consiglio di amministrazione ha diritto ad un voto.
12.          Le deliberazioni del Consiglio di amministrazione sono assunte a maggioranza assoluta dei voti dei presenti. In caso di parità prevale il voto del Presidente.
13.          Le deliberazioni del Consiglio di amministrazione cui partecipino tutti i componenti ed almeno due revisori sono valide anche in difetto di formale convocazione.
14. opera in conformità alle norme vigenti in materia di Enti Locali;
 
Art. 14 (Direttore)
1.    Il Direttore svolge le seguenti funzioni:
a)      partecipa alle riunioni del Consiglio di amministrazione senza diritto di voto e svolge le funzioni di segretario;
b)     dirige, coordina ed attua l'attività operativa del Comitato, sulla base degli indirizzi generali, del piano generale e dei piani operativi e dei limiti di spesa deliberati dal Consiglio di Amministrazione;
c)      collabora con il Presidente per il raggiungimento dello scopo del Comitato;
d)     coordina e sovrintende alla gestione delle risorse umane di cui a qualsiasi titolo il Comitato si avvale con tutti i conseguenti poteri e responsabilità;
e)     predispone il piano generale e i piani operativi annuali da sottoporre all’approvazione del Consiglio di Amministrazione;
f)       predispone lo schema di bilancio preventivo e di conto consuntivo;
g)      ha poteri di firma nell'ambito delle deleghe e dei poteri attribuiti.
 
 
 
Art. 15 (Collegio dei revisori dei conti)
1.            Il Collegio dei revisori dei conti è composto da tre membri, designati uno di intesa tra il Sindaco pro-tempore della Città di Matera ed il Presidente pro-tempore della Regione Basilicata, uno di intesa tra  il Presidente pro-tempore della Provincia di Matera, il Presidente pro-tempore della Provincia di Potenza ed il Sindaco pro-tempore della Città di Potenza; uno designato di intesa tra il Presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Matera e l’Università degli Studi di Basilicata.
2.            La carica di Presidente è attribuita al componente designato di intesa dal Sindaco pro-tempore della Città di Matera e dal Presidente pro-tempore della Regione Basilicata.
3.            Il Collegio dei revisori dei conti ha il compito di controllare la gestione amministrativa del Comitato, di vigilare sull'osservanza dello Statuto e di accertare la regolare tenuta della contabilità, avvalendosi della collaborazione del Direttore.
4.            Il Collegio dei revisori dei conti rimane in carica per tutta la durata del Comitato, salvo dimissioni, decesso o revoca.
 
Art. 16 (Esercizio e bilancio)
1.            L'esercizio ha inizio il 1° gennaio e si chiude al 31 dicembre di ciascun anno; il primo esercizio avrà inizio al momento del riconoscimento della personalità giuridica.
2.            Il Consiglio di amministrazione approva, entro il mese di dicembre dell'anno precedente, il bilancio preventivo relativo all'esercizio successivo e, entro il mese di aprile, il rendiconto della gestione dell'esercizio precedente, accompagnato da una relazione che dia conto degli obiettivi perseguiti dal Comitato e degli interventi realizzati.
 
Art. 17 (Informativa)
1.            Gli schemi di bilancio preventivo e di conto consuntivo, prima di essere approvati dal Consiglio di amministrazione nonché il bilancio preventivo e consuntivo, così come approvati dal Consiglio di amministrazione, dovranno essere inviati a tutti i membri del Comitato.
2.            Il Presidente trasmette ai Consiglieri di amministrazione i documenti di volta in volta da essi richiesti, relativamente a qualsiasi iniziativa e/o procedura del Comitato.
 
Art. 18 (Durata)
1.            Salvi i casi di estinzione di cui al seguente articolo 19, il Comitato si scioglierà entro tre mesi dopo l’attribuzione della Capitale Europea della Cultura per il 2019,  e comunque entro il 30 giugno 2015, sempre a condizione che siano state regolarmente adempiute tutte le obbligazioni assunte dal Comitato in relazione al raggiungimento dello scopo di cui al presente statuto e dopo l'approvazione del rendiconto finale.
 
Art. 19 (Estinzione del Comitato)
1.    Il Comitato si estingue per:
a)      il raggiungimento dello scopo;
b)     il venir meno, l'impossibilità o l'inattuabilità dello scopo.
2.            Il verificarsi di una delle cause di estinzione, e il conseguente avvio della procedura di liquidazione, è sancito dal Consiglio di amministrazione con deliberazione assunta con la maggioranza dei tre  quarti dei consiglieri.
3.            L'eventuale residuo del Fondo di dotazione, ultimata la fase di liquidazione, sarà distribuito tra i componenti in misura percentuale ai conferimenti effettuati.
 
Art. 20 (Rinvio)
1.            Per quanto non previsto dal presente statuto si fa rinvio ai principi generali del diritto ed alle norme del codice civile italiano e delle altre leggi italiane in materia.

Ecco l'esito della gara per il logo Matera 2019
E’ la società “ConTesta” di Firenze ad essersi aggiudicata la gara per il logo che accompagnerà la candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura 2019. Lo rende noto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce.
La gara è avvenuta attraverso il portale BOOTB della Società BOOTBE INC. con sede in Colorado (USA) a cui sono iscritti circa 32.000 grafici di ogni parte del mondo. Nel frattempo il comitato tecnico scientifico della candidatura ha elaborato uno studio su tutti i loghi delle capitali europee della cultura negli ultimi dieci anni.
Nei giorni scorsi si è riunita la giuria presieduta dal segretario generale del Comune, Antonio Fasanella e composta da Mario Cresci, Pietro Laureano, Paolo Verri, Giuseppe Losito con l’assistenza di Rossella Tarantino.
Nel corso della riunione la commissione ha “elogiato la scelta di divulgare il concorso al livello internazionale, ha riletto il bando di concorso, ha ascoltato una relazione introduttiva sulle motivazioni della candidatura di Matera fatta da Pietro Laureano e da Paolo Verri, ha preso nota dei consigli di Mario Cresci sulla tipologia di logo utile in questa fase della candidatura e ha visionato e utilizzato ampiamente il lavoro svolto da Franco Bianchini, Alessandro Bollo (Fondazione Fitzcarraldo) Massimiliano Burgi, Ilaria d’Auria, Giulia Manica, Maria Piera Sarra dal titolo “Verso il logo di Matera: un’analisi di benchmarking”.
Sul portale Bootb sono arrivate 695 proposte. Grazie all’ausilio di tre pc approntati per l’occasione la commissione in circa tre ore ha preso visione dei 695 elaborati ricevuti tramite il filtro del sito Bootb.com. La Commissione ha analizzato le proposte - sia nella versione digitale che nella versione stampata - sulla base dei seguenti requisiti.
1)         Rispondenza al concept del brief iniziale
2)         Memorabilità / riconoscibilità (come indicato anche nel brief iniziale)
3)         Comprensione e immediatezza (come indicato anche nel brief iniziale)
4)         Flessibilità grafica (come indicato anche nel brief iniziale)
     Ha quindi suddiviso gli elaborati in tre categorie: gli elaborati non pienamente rispondenti al brief dato tramite Bootb, gli elaborati rispondenti al brief ma non in linea con i criteri indicati dal parere di Mario Cresci e adottati dalla commissione nella sua integrità. E’ stato poi individuato un terzo gruppo, comprendente 18 elaborati, che è stato poi nuovamente valutato.
Tutti gli elaborati sono stati visionati totalmente anonimi e classificati solo per indicazione di numero.
La commissione ha ripreso i lavori alle ore 18, e dopo una nuova lunga e approfondita discussione e valutazione, ha fatto una graduatoria delle proposte del terzo gruppo  dei migliori utilizzando i seguenti sistemi di punteggio:
 
•          Rispondenza al concept del brief iniziale (20 p.)
•          Memorabilità / riconoscibilità (come indicato anche nel brief iniziale) (10 p.)
•          Comprensione e immediatezza (come indicato anche nel brief iniziale) (10 p.)
•          Flessibilità grafica (come indicato anche nel brief iniziale) (10 p.)
 
La commissione, infine, all’unanimità, ha decretato il vincitore che poi è risultato essere “ConTesta”, una società di Firenze  vincitrice di numerosi concorsi nazionali ed internazionali. Alla società andranno, come previsto dalla gara, 4.000 dollari, in cambio del logo che da oggi diventa proprietà esclusiva del Comune di Matera.
Un logo che la commissione ha definito “flash semiotico”, ovvero un messaggio immediato, emozionale, che produce  effetti significativi nella memoria e nei sentimenti nel lettore – spettatore – fruitore del messaggio.
“Sono molto soddisfatto – afferma Mario Cresci – per questa gara. Una competizione di alto livello che ha messo a confronto idee e proposte di creativi da ogni parte del mondo. Il logo che è stato scelto all’unanimità della giuria esprime bene il senso della candidatura di Matera a capitale europea della Cultura 2019”.
Inoltre la commissione ha deciso di dare una menzione particolare a un altro logo consigliando al Comune di Matera di acquisirne l’utilizzo per eventuali prossime attività di promozione.
“Sono particolarmente soddisfatto – afferma il sindaco Adduce – non solo per la qualità espressiva del logo vincitore, ma anche per la massiccia partecipazione da ogni parte del mondo. Vogliamo presentare il logo ed i 18 selezionati in una manifestazione pubblica allestendo una mostra che sia in grado di raccontarci come  l’Italia e il resto del mondo guardano Matera attraverso i simboli grafici. Ma anche per rafforzare quel percorso di trasparenza e di meritocrazia su cui intendiamo costruire tutta la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura 2019”.

Spiegazione del logo Matera 2019
Cunicoli scavati nel tufo che diventano una W (la rete), e una M (Matera).
Un segno primordiale per il marchio abbinato al lettering raffinato del logotipo, i colori della terra e del cielo.
Un'immagine elegante ed essenziale per rappresentare l'evoluzione di un territorio: dalle strade scavate nella roccia alle strade virtuali.


LE DICHIARAZIONI DEI POLITICI SU MATERA 2019

Dichiarazione del sindaco di Matera, Salvatore Adduce
Con la formalizzazione, davanti al notaio, della nascita del Comitato istituzionale di sostegno alla candidatura di Matera a Capitale europea 2019 si apre una nuova pagina per la nostra città, per la nostra regione.
Per la prima volta, forse, nella storia della Basilicata tutti i massimi enti incrociano i propri interessi in un unico, fondamentale obiettivo: portare l’Europa nel cuore del Mezzogiorno d’Italia e nel cuore del Mediterraneo. Si tratta di una scelta strategica che crediamo possa incidere positivamente, a prescindere dall’arrivo al traguardo, sullo sviluppo della nostra regione e del Sud. Mi preme innanzitutto oggi ringraziare tutti gli enti che hanno aderito a questo percorso condividendo le ragioni di base presenti in tutta evidenza nello statuto del comitato, a partire dal presidente della Regione Basilicata, Vito de Filippo, che ha sempre sostenuto concretamente questo percorso continuando al sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ai presidenti delle due province, Lacorazza e Stella, ai rispettivi Consigli comunali e provinciali, al presidente della Camera di commercio, Tortorelli, e al magnifico rettore dell’Università di Basilicata, Fiorentino.
E’ evidente che, in questo percorso,  occorre coinvolgere quanto più possibile i privati, dalle piccole alle grandi imprese presenti nella nostra regione. E’ necessario che tutti si muovano in questa direzione. Insieme al presidente De Filippo ci stiamo adoperando per condividere la sfida che abbiamo lanciato con il mondo privato. Sappiamo che non è facile, ma ce la stiamo mettendo tutta.
Il traguardo è difficile, ma è soprattutto importante costruire il percorso. E in questo cammino abbiamo chiamato personalità di spicco a livello internazionale, a partire dal direttore, Paolo Verri, che con il suo sguardo innovativo e le sue relazioni lunghe saprà aprire un orizzonte di fiducia. Il comitato tecnico scientifico è composto da personalità illustri, dal prof. Bianchini, al dott. Calbi, al dott. Versace, a Pietro Laureano e Rossella Tarantino. Tutte personalità scelte tenendo conto della loro competenza oggettiva e ben conosciuta in tutto il mondo. Lo stesso metodo che è stato usato per scegliere questo logo.
Sono convinto che se continueremo in questo modo, non solo avremo fatto cose buone per la nostra città e per la nostra regione, ma ci avvicineremo ancora di più al traguardo di diventare Capitale europea della cultura 2019.
 

MATERA 2019, L’IMPEGNO DEL SISTEMA CAMERALE
 La nascita del Comitato interistituzionale per supportare, con azioni comuni, la candidatura di Matera a capitale europea della cultura per il 2019 rappresenta per la Camera di commercio un ulteriore stimolo a rafforzare impegno, risorse e confronti su un obiettivo che può accrescere visibilità e presenza a livello internazionale  dell’ offerta culturale e turistica ‘’ Città dei Sassi’’ e della Basilicata.  C’è un legame ideale e concreto che lega questo impegno, sancito con un atto ufficiale, ai risultati e alle attestazioni raggiunti in passato da Matera nei settori della cultura, dell’ambiente, delle arti e di quanto abbiamo saputo fare e potremo fare ancora nell’economia e in settori dinamici come il turismo. Sono certo che la politica delle sinergie e delle adesioni di singoli ,associazioni, enti e territori, a cominciare da quelli limitrofi ed estensibili all’intero Mezzogiorno, possa contribuire a rafforzare un progetto  di  promozione difficile  ma non impossibile da raggiungere. La ‘’ candidatura a capitale europea della cultura  per il 2019, è anche questo . fare sistema con il Mezzogiorno come abbiamo saputo fare all’interno del sistema camerale del Sud, in settori come il turismo e l’agroalimentare. Da oggi ci aggiungiamo la cultura e  la Camera di commercio Matera  accrescerà la propria azione per rafforzare impegno, consensi e sinergie.


Santarsiero su Matera Capitale cultura 2019
“La Città di Matera  a giusto titolo si propone quale Capitale della cultura per l’anno 2019 con un programma di iniziative e attività culturali  rappresentative della propria storia e delle proprie antichissime tradizioni. La città di Potenza  sostiene tale candidatura ed intende con tale adesione, collaborare, attraverso proprie proposte e contributi, al raggiungimento di tale obiettivo, mettendo a disposizione il proprio patrimonio artistico e culturale. La nostra è un’adesione convinta per raggiungere il traguardo di Matera Capitale europea della cultura che rappresenta un’enorme opportunità per tutta la Regione.
Quella di Matera rappresenta inoltre, per lo straordinario patrimonio artistico e naturale, per il riconoscimento dell’UNESCO, per le autorevoli adesioni e per le capacità organizzative messe in campo, una occasione per l’intero Paese di offrire una sede prestigiosa in grado di esprimere al meglio il valore della Provincia Italiana.”


“Statuto Matera 2019” di Franco Stella
Una sfida per cambiare, un traguardo per cambiarci. Questi i due principali obiettivi che la prospettiva Matera 2019 ci impone di raggiungere. Siamo impegnati in un progetto che potrà promuovere lo sviluppo di una intera regione, ma che potrà realizzarsi solo se nel frattempo noi stessi sapremo modificare le nostre abitudini intellettuali e operative. Credo che candidarsi a diventare Capitale Europea della Cultura imponga un serio e concreto passo di umiltà che sappia porre le basi per la costruzione di un progetto condiviso che ponga al centro il concetto di una crescita seria, valida e consapevole. Non avremo possibilità di ripiegarci su scuse e pressappochismi, dovremo fare squadra e spingere oltre le nostre ragioni. Scopriamo le nostre idee, diamo gambe ai nostri intuiti e Matera cambierà le sorti del futuro della Basilicata.


Piero Lacorazza su Matera 2019
La candidatura  di Matera a Capitale europea della Cultura 2019 è una grande opportunità per la Basilicata, non solo per l'ambizioso ma realistico obiettivo che si pone, ma anche per il cammino di cooperazione e di promozione che segnerà le tappe di avvicinamento al traguardo.

E' una grande opportunità all’interno di un’Europa che sta definendo le sue scelte, le sue politiche, le risorse e gli strumenti. E' una grande opportunità di modernizzazione e di innovazione. Potremo stare meglio e fare la differenza sulla sostenibilità, la solidarietà e la cultura. Europa 2020 deve essere la strategia per la quale le istituzioni lucane devono continuare ad operare”.
Una strategia i cui pilastri principali sono: la crescita intelligente, attraverso la promozione della conoscenza, dell’innovazione,  dell’istruzione e della società digitale, la crescita sostenibile, rendendo efficiente l’uso delle risorse e rilanciando la nostra competitività e la crescita inclusiva,  incentivando la partecipazione al mercato del lavoro, l’acquisizione di competenze e la lotta alle povertà.
Ed è in questa strategia che si inserisce la candidatura di Matera a capitale della Cultura 2019. Candidatura che non a caso la Provincia di Potenza ha voluto promuovere con decisione aderendo, attraverso il voto unanime del Consiglio provinciale, al Comitato promotore e dimostrando di voler convogliare ogni energia  a sostegno dell’unità delle due Province e delle due città. Simbolico e significativo in tale ottica è il consiglio solenne, congiunto tra Potenza e Matera, svoltosi in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario del consiglio provinciale e che ha rappresentato il luogo nel quale raccogliere la forza del passato per metterla a disposizione del futuro, e dunque, anche per dar forza all’idea di Matera Capitale della Cultura 2019.


Matera 2019, intervento di Paolo Verri
PERCHE’ MATERA?
Matera e la Basilicata hanno in sè i caratteri della sostenibilità dell’abitare:  pedonalizzazione, rapporto mimetico con il paesaggio, isolamento termico ed energetico, risparmio d'acqua,  poliedricita' paesaggistica. Caratteri che riescono a simboleggiare l’archetipo contemporaneo della dinamica costruttiva e del modus abitativo.
Il rapporto Censis 2020 che disegna gli scenari demografici, sociali dell’Italia nel 2020 prospetta una Basilicata in forte declino demografico. In tal senso, la candidatura di Matera 2019 deve porsi il problema di come rispondere in modo anticiclico a tale decrescita demografica, fungere da enzima per prevenire il calo demografico.
Lavorando necessariamente sulle persone.
Ecco perché Matera si candida come città. Per applicare le proprie ragioni e le proprie radici e farne una base per lo sviluppo sociale, economico e tecnologico del proprio territorio come simbolo di come dovrebbe essere il sistema urbano europeo e mondiale nei prossimi decenni.
Ma al concetto di sostenibilità ambientale ed insediativa/costruttiva deve essere abbinata la sostenibilità culturale. Partendo da un’analisi di quelle che sono le tendenze presenti e prospettiche: nel settore culturale, cambieranno i luoghi della cultura (non più Beaubourg o grandi Teatri stabili, ma luoghi a bassa intensità, che non necessitano alti costi manutenzione e gestione), cambieranno i finanziamenti,  cambieranno le forme di far cultura.
La cultura, secondo Confindustra, dovrrà essere uno dei motori dello sviluppo dei prossimi anni, in particolare nel sud Italia. Se così non accadrà, sarà uno svantaggio non solo per il sud ma per tutto il sistema paese
Matera si candida ad essere un esempio per il Paese a moblitare I giovani e gli anziani, le famiglie e le imprese, gli abitanti stanziali e I turisti. E a mettersi in gioco come esempio per l’Europa nell’attrarre e scambiare competenze, talenti, buone pratiche e idée culturali innovative.
COME MATERA?
Nei prossimi tre anni, con la collaborazione di tutti gli enti che hanno costituito iI Comitato, si lavoreràper raggiungere questi due obiettivi esemplari con tre tipi di azioni molto semplici e concrete:
-          partecipazione della cittadinanza nella costruzione di un progetto condiviso (considerando cittadinanza anche I turisti, gli abitanti temporanei, I materani e I lucani all’estero)
-          promozione a livello nazionale del brand di Matera e costruzione di eventi unici ed esemplari di quello che potrebbe accadere se Matera diventasse capitale per il 2019
-          promozione a livello internazionale, in particolare modo a Bruxelles, di Matera e della Basilicata come esempio di cultura sostenibile a livello economico, sociale e ambientale.


De Filippo
La costituzione del Comitato non rappresenta un traguardo, ma l’ufficializzazione di un cammino che le diverse realtà sedute a questo tavolo avevano deciso di percorrere da tempo. La convergenza su Matera di enti diversi non è legata al solo fattore di appartenenza territoriale e a limiti geografici, ma ad un’appartenenza culturale. Per questo siamo convinti tanto che la candidatura di Matera sia forte, quanto del fatto che l’elenco delle realtà che la sostengono si allargherà.Riconoscersi culturalmente in Matera vuol dire aver compreso quell’esigenza di un ponte tra Europa e Mediterraneo che l’attualità ci pone come evidente. E su questo scenario Matera capitale della Cultura è Matera capitale d'Italia, d'Europa, del Mediterraneo, di una serie di territori e culture di cui è il cuore, di cui nei secoli ha riportato le contaminazioni. E la Basilicata si torna a proporre quale punto di incontro, in quella strategia di crescita e di sviluppo che vede il Sud Italia quale ponte verso il Mediterraneo, incrociando per l'Italia e l'Europa quelle che sono le nuove rotte dello sviluppo e che transitano per il Mediterraneo. E Matera, con la bellezza dei suoi paesaggi e con le emergenze storico-antropologiche, ma anche con i mille fermenti culturali, sociali e produttivi, è uno snodo importante di questo processo.










Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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