Un vero e proprio Dj set artistico. Ecco cosa è stato “Visual Grammar”, lo spettacolo/installazione live di Pietro Babina che è andato in scena lunedì sera a Metaponto nello spazio Torremare per la rassegna Estarte 2011
Uno spettacolo di arte "trasversale": non una sequenza di brani musicali ben accostati per animare una serata o proporre un flusso musicale composto da samples e loop originali. L'idea è appunto quella di proporre un'azione più complessa di cui la musica è un elemento fondamentale. L’avvento del walkman ha introdotto nel quotidiano, nella “normalità”, l’associazione musica immagini, con il Vjing si giunge alla proposta di una versione autoriale della “walkman-vision”.
Oggi la creazione video è divenuta elemento importante, se non fondante di eventi musicali soprattutto nell'ambito della musica elettronica che ha visto nascere artisti che fondono le due cose nella loro produzione artistica in modo paritetico. Visual Grammar è in un certo senso una risposta, una proposta analogica, a questa forma performativa, in cui l'elemento dell'intervento diretto e visibile dell'umano si fa più esplicito ed anche più imprevedibile nei suoi sviluppi e variazioni.
Si tratta della costruzione di una scena sulla quale agiscono contemporaneamente un atto performativo, una selezione musicale, degli strumenti musicali ed un' immagine costituita di elementi reali (non video, non elettronica).
La selezione musicale è costituita da 7 brani originali di musica elettronica. I 7 brani sono ispirati ai capitoli del libro VISUAL GRAMMAR di Christian Leborg nel quale l’autore analizza gli elementi fondamentali che costituiscono un immagine e la sua percezione.
Giovanni Martemucci