Cresce il malcontento nelle popolazioni locali verso il Piano approvato dal Consiglio regionale della Basilicata il 3 marzo scorso, in attuazioni di precise disposizioni ministeriali. Se in provincia di Potenza è il “caso Viggianello” a tenere banco, nel Materano – invece – fa discutere la mancata concessione in deroga per l’Istituto scolastico Comprensivo di San Mauro Forte. L’unico (su un totale di 5 richieste di mantenimento della presidenza per almeno un altro anno) della provincia di Matera a non aver ottenuto, dal parlamentino di via Anzio, il necessario placet. Decisione che ha fatto andare su tette le furie, prima ancora che i cittadini e genitori degli alunni, il personale della scuola (docente e non docente). A confermarlo i toni fin troppo accesi di un pubblico incontro promosso ed organizzato, all’interno del salone comunale, dal consigliere provinciale Antonio Santochirico. Accusato – dagli intervenuti – al pari del sindaco, Francesco Diluca, di aver gestito la vexata quaestio “in modo poco trasparente e con modalità verticistiche”. Con il risultato di essersi fatti sfuggire di mano la presidenza scolastica. Nonostante la forza dei numeri a favore. “Come si è potuto arrivare a questo epilogo – si son chiesti ed hanno chiesto di conto alcuni docenti a chi sedeva al tavolo dei relatori – dal momento che i dati sulla popolazione scolastica pendevano dalla nostra parte?”. Sta di fatto che San Mauro Forte è rimasto fuori dalle concessioni, mentre la vicina Accettura ha conservato la presidenza scolastica. “Contrariamente, cioè, a quelli che erano (e sono) i parametri di giudizio”. A partire proprio dalla consistenza demografica degli alunni per l’anno in corso (2008 – 09) : 245 unità (ivi incluse quelle di Garaguso) per l’Istituto di San Mauro Forte contro le 233 unità (ivi incluse quelle di Cirigliano ed Oliveto Lucano) per l’Istituto di Accettura. Per non parlare, poi, della centralità dei due plessi a confronto e della loro qualità accessorio - strutturali. Altro neo del Piano (provinciale) inviato in Regione l’indicazione di scelta (Salandra) come subordine alla richiesta di deroga. “Perché scegliere, in subordine, di passare a Salandra?”, hanno attaccato gli insegnanti. “Semmai, l’accorpamento andava fatto con la stessa Accettura (con cui vi è una contiguità ed omogeneità territoriale storica) o, al massimo, con Ferrandina (sede più vicina a San Mauro Forte secondo la cartografia viaria ufficiale oltre che meglio collegata). Aver fatto questo passo senza un preventivo coinvolgimento sia del corpo docente, che dei genitori, delle famiglie e dei vari attori della vita sociale (associazioni, ecc.), non ha giovato alla causa comune. Anzi, si è rivelata una mossa sbagliata, oltre che antidemocratica sia nel metodo che nel merito”. A questo punto non resta che appellarsi al Tar. Altre vie percorribili non ce n’è sono.
ANTONIO GRASSO