Tre attività commerciali della Zona 33 a Matera, da qualche giorno, non sono più aperte al pubblico. Così è stato deciso dai Carabinieri dei Nas che hanno operato la loro chiusura a causa della mancanza, da parte delle stesse, del certificato di agibilità. L’accaduto merita una riflessione alla luce delle polemiche sollevate dalle associazioni di categoria. Ma cos’è il certificato di agibilità e a cosa serve in un esercizio pubblico? Il documento attesterebbe, dopo un attento collaudo effettuato da un tecnico abilitato del Comune, l’idoneità della struttura all’accoglienza del pubblico, nel più totale rispetto delle norme di sicurezza. Non è da escludere l’ipotesi che addirittura le abitazioni di Via La Martella non ne siano in possesso (certificato di abitabilità), così come quelle di Piazza degli Olmi, di costruzione ancor meno recente. Dunque, dopo l’incompleta urbanizzazione della zona in questione, argomento passato alle luci della ribalta circa un anno fa, la Zona 33 torna a far parlare di sè. E anche questa volta lo fa per demerito, con la conseguente indignazione di tutta la comunità. Gli esercenti pagano le conseguenze di un cattivo rapporto tra il Comune e l’impresa costruttrice e si diffonde sempre più la paura di chiudere tra i commercianti delle possibili zone interessate: il Centro Direzionale, il peep “L’Arco” e le lottizzazioni “Granulari” ed “Acquarium”. È mai possibile che una città candidata a capitale della cultura e che ha forti potenzialità turistiche possa peccare di agibilità nelle strade e nelle piazze in cui dovrebbero svolgersi le attività lavorative e produttive?