“Il circolo è stato come una grande madre”, forse queste parole di uno dei presidenti, Mario Tommaselli, riassumono il ruolo svolto da “La Scaletta” per Matera che continua le proprie attività ponendosi sempre nuovi e più ambiziosi obiettivi. Come quello di portare a Matera il prestigio della Scuola di Restauro. Raccontare la storia del circolo culturale “La Scaletta” che in questi giorni compie 50 anni non è semplice. Prima di tutto per l’enorme quantità di iniziative promosse, tutte a favore di Matera e della Basilicata e, in secondo luogo, per il gran numero di persone che lo storico circolo materano ha coinvolto nel tempo, a livello locale e nazionale, agendo come catalizzatore di interessi verso il patrimonio storico, artistico e culturale della Città dei Sassi. Quello de ”La Scaletta” è stato, e continua ad essere, un ruolo che oggi definiremmo “trasversale” tra mondo politico-istituzionale, territorio e cultura che ha avuto il merito di fornire contributi concreti e innovativi per il più razionale progresso della città di Matera, della Provincia, della Regione. Ieri i presidenti che si sono succeduti, dal primo, Michele De Ruggieri, a quello attualmente in carica, Nicola Rizzi, hanno ripercorso questa esperienza straordinaria iniziata nel 1959 portando il loro contributo di fatti, ricordi ed emozioni. Il primo restauro di una chiesa rupestre è stato realizzato a cura e spese del Circolo e, in gran parte, materialmente eseguito con il lavoro di molti soci. È stata così recuperata la cripta della Madonna delle Virtù mentre, contemporaneamente, si assicurava la protezione dell’ambiente rupestre di San Nicola dei Greci e della cripta del Peccato Originale.