“La nostra grande madre” è il nome della scultura dell’artista materano Pietro Gurrado che sarà collocata nella Villa Comunale al posto della Fontana “Ferdinandea”. L’opera raffigura una popolana, generosa, fiera e distaccata, nell’atto di versare acqua in abbondanza, mentre tre fanciulli muovono per dissetarsi alla fonte. L’acqua, fonte di vita, è dunque l’elemento simbolico che accomuna il monumento trasferito in piazza Vittorio Veneto con questa nuova opera d’arte, assicurando una sorta di continuità ideale che certamente i materani apprezzeranno. Si tratta di una scultura in tufo realizzata in pietra calcarea di Lecce e interamente colorata. Il colore è forse l’elemento decorativo che aggiungerà ulteriore originalità a questa monolitica scultura rassicurante che andrà a chiudere prospetticamente l’asse di via Annunziatela verso via XX Settembre.
“Da quanto tempo non si vede una scultura colorata?” chiede Pietro Gurrado che, come ogni artista, evita di parlare della sua creatura “in fieri”, almeno fino a quando non sarà pronta e collocata al suo posto. Effettivamente la componente cromatica di questo nuovo monumento urbano darà maggior risalto alle linee possenti e serene scolpite da Gurrado.
L’opera che è quasi conclusa, ha un’altezza di 1 metro e 70 e una larghezza di circa 1 metro e 30. Verrà montata su un piedistallo che porterà l’altezza totale a circa tre metri e mezzo. “La nostra grande madre” sarà un nuovo e piacevole simbolo urbano che rende omaggio in maniera audacemente creativa alla cultura contadina da cui la città discende. E al tufo con cui la città è costruita per sottrazione di materia, proprio come avviene nella scultura.
Giovanni Martemucci
NELLA FOTO UN'OPERA DI GURRADO