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28/11/2011 8.23.05 - Articolo letto 5475 volte

Il dizionario Materano / Italiano di Antonio D'ercole

Antonio D´Ercole Antonio D´Ercole
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Continua con la lettera E e F
Matera Dizionario Materano / Italiano , "Voci di Sassi" di Antonio D'ercole

Lettera E:

Ècch’t què!: eccoti!, eccoci!, eccovi! Scherzoso.
Egghiò’diov’l!: mannaggia al diavolo!
Erghiò!: il modo dialettale contadino, per dire alle bestie, vai indietro.
Essìn!: e già!, sì, certo!


Lettera F:


F’ccòzz: focaccia (pasta schiacciata cotta nel forno).
F’clèr: focolare.
F’cuàr: 1) bollore, caldo eccezionale, 2) agitazione d’animo che nasce da passione.
F’ddè: affettare.
F’ndèn: 1) fontana, 2) centro storico di Matera.
F’njcìdd: funicella, corda, spago, treccia di fili di canapa.
F’rmèdd: piccolo bottone per camicie.
F’rmògg: formaggio.
F’rnàsc: finire, terminare, ultimare, compiere, esaurire, concludere.
F’rnìdchè: farneticare, avere ansia, tormento.
F’rnùscl: finiscila! smettila!
F’ssarì: sciocchezza, corbelleria.
F’ttìcc: fettuccia, striscia sottile di carta multicolore.
Facciatèst: facciatosta, sfrontato, sfacciato, che non sente vergogne per niente.
Faccìpràv: faccia a faccia, provare la verità di una affermazione, di un fatto; confronto, riscontro. Processione nella “Fontana” - 207 -
Facclètt: 1) fazzoletto da naso, da collo, pezzo di tela, 2) detto anche “maccatìr” (in tempi più lontani).
Facctìnn: (“faccia tonda”), paffuto, pienotto in viso, grassoccio.
Faciònn’faciònn: trantràn, facendo facendo.
Faclòn: facilone, superficiale, tendente a considerare troppo semplici i problemi della vita.
Fad: fede nuziale, anello, vera.
Fadd: folla, calca, moltitudine di persone.
Fàl: fiele, bile, rancore, amarezza.
Falb: felpa, drappo di lana con pelo morbido.
Falciòn: falcione, falce da fieno, grande falce.
Falèpp: voracità, golosità.
Faljgnèm: falegname.
Fallòn: caciottina.
Falocch: bottone per cappotto, che da ragazzi, nel gioco, aveva valore di quattro piccoli.
Falzètt: pezzo di suola che copre una parte consumata di scarpa, rialzo.
Famm’n: femmina, donna.
Famuggh: famiglia, insieme di persone unite da vincoli.
Fanfaròn: fanfarone, spaccone, chi si vanta in modo esagerato, millantatore.
Fang: fingere, simulare, mostrarsi diversi da come si è.
Fanghètt: fagotto, fardello, involto grossolano.
Fanìggh: foschia, caligine, nebulosità, nebbia.
Fanòtch: fanatico, entusiasta, appassionato.
Fàr: fuori, campagna, luogo aperto.
Farm: fermo, immobile, risoluto, saldo nei propositi e nelle azioni.
Farnèr: crivello, vaglio, setaccio.
Fars: pezzo di tela, falda, banda.
Farslòn: che dice sciocchezze, ciance, chiassoso, chiacchierone.
Farv: 1) fervere (per qualcosa), 2) bollire, andare in ebollizione.
Fasc’ch: contenitori per formaggi in giunchi.
Fasciatìr: fasciatoio, pannolino in tela, per neonati.
Fascìtt: pelli di pecore, agnelli e capre macellate.
Fasciudd: scintilla, favilla.
Fascnèdd: carrube.
Fasìl: fagiolo.
Faslùcch: fagiolino, baccello del fagiolo che si mangia ancora verde.
Fastjdjìs: fastidioso, uggioso, noioso, che dà fastidio.
Fàt: puzzare, emettere fetori, odori nauseanti.
Fat’capèsc: rassegnati!, (lett. fatti capace!).
Fatiàtor: faticatore, lavoratore, operoso, che fatica molto.
Fatiè: faticare, lavorare, attendere con l’attività fisica e intellettuale ad un mestiere o professione.
Fatìj: fatica, lo sforzo che si fa compiendo un lavoro.
Fatìjs: faticoso, pesante, che richiede fatica, che affatica.
Fattìr: 1) fattura, malia, magia, 2) fattura merce venduta.
Fattòr: fattore, chi, in un podere, ordina per conto del padrone i lavori e vigila sui beni rurali, amministratore.
Fatuarì: discorso leggero, frivolezza.
Faurì: favorire.
Faurìt: 1) favorito, protetto, raccomandato, 2) un modo di invitare ad intervenire al pasto o altro (“favorite!”).
Favell: favella, loquacità, facilità di parola.
Fazzià: sennonché, diversamente (lett. “fatto sta”).
Fdèt: affidabile, fidato, sicuro.
Fè’nzìgnèl: segnalare, mimare, rappresentare a gesti.
Fè’sapè: informare, rendere consapevole.
Fedd: fetta, porzione, una parte piccola di cibo tagliata con coltello. Donna con farnèr - 208 -
Feddàrass: bruschetta, pane rosolato sul fuoco e poi coperto di olio (lett. “fetta rossa”).
Fèf: fave.
Fefammòcch: credulone, ingenuo.
Fegg: foggia, botola, apertura in un pavimento, per scendere nella stanza sottostante.
Feggh: foglie, cavoli, broccoli.
Fèm: fame, appetito.
Fèr: fiera, grande mercato che si tiene in giorni e periodi determinati, baccano, confusione.
Ferch: forca, strumento agricolo con due o più rebbi e lungo manico, per raccogliere fieno, erba, paglia e simili, tridente.
Ferg: forgia, fucina, focolare su cui il fabbro arroventava il ferro per lavorarlo poi sull’incudine.
Ferrovìj: ferrovia, binario.
Fert: forte, resistente, solido.
Ferz: forza, vigore fisico, gagliardia, energia.
Fess: fesso, babbeo, sciocco.
Fest: festa, giorno festivo, non feriale.
Festòn: festone, guarnizione, tutto ciò che serve per guarnire.
Fèt!: puzza, che emana fetore.
Fetr: fodera, il tessuto con cui si ricopre la parte interna dei vestiti.
Fìccàn: boccone, la quantità di cibo che si può mettere in bocca in una volta.
Fìch: fico (frutto e albero).
Fìclìr: esile, smilzo, magro, snello.
Fìcuìs: focoso, impetuoso, facile ad accendersi, veemente, ardente, irriflessivo, irruente.
Fièt: 1) fiato, alito, soffio, 2) l’aria che proviene dai polmoni.
Figghiè: figliare, partorire.
Fìgghìl: detto di piccolo uccello e simili.
Figghiòstr: figliastro.
Fìgn: finché, fintantoché.
Fignjmà: finora, fino a questo momento.
Fìjrìn: figurino, disegni di moda.
Fìm’ciùtt: taciturno, che parla poco, che è incline al silenzio, che fa fatti e non parole.
Fìmmnèdd: donna piccola e graziosa, (“femmi-netta”).
Fìn: 1) fino, esile, magro, 2) fieno, 3) fune.
Fìnca!: fintantoché, finché.
Finch: finché.
Fìng: fungo.
Fìnjch: fondaco, negozio, magazzino, bottega per la vendita di tessuti al minuto.
Fìnn: 1) fondo, la parte più bassa di una cosa cava, 2) l’ultima parte di un liquido in fondo al recipiente.
Fìnnamìnt: 1) parte del fondoschiena, 2) ano.
Finònch: persino, perfino, finanche.
Fiòcch: fiacca, stanchezza più grave del solito, svogliatezza, spossatezza.
Fìrij: furia, agitazione grave che nasce da ira o passione, impeto violento, fretta molto grande.
Fìrmè: fermare, arrestare il movimento di una persona o di una cosa, rendere stabile o fermo, fissare.
Firn: forno (a legna, a gasolio, ed elettrico).
Fìrnàscl: finirla, smetterla, cessare di dire o di fare.
Fìrr: ferro in genere, da stiro e altro.
Fìs: fuso, fusello in ferro, piccolo fuso intorno al quale si avvolge il filo.
Fìsc: fuggire, correre, andare in fretta, scappare.
Fìsc’carìl: 1) fischietto, 2) persona molto magra, esile.
Fìsc’chè: fischiare, sibilare.
Fisc’còrl: bardatura, parte di finimenti per animali, legati al collare.
Fiscìl: 1) fiscella, contenitore in giunchi per ricotta e formaggi, 2) persona mingherlina.
Fìsctùzz: chi fugge da un luogo all’altro, cercando di sfuggire a chi lo cerca, fuggiasco, inquieto.
Fissòrs: fissarsi, incaponirsi, ostinarsi con cocciutaggine, intestardirsi senza fondamento.
Fìst: fusto, bidone, grosso recipiente di latta.
Fìzz: fetore, puzza, lezzo.
Fjccanès: ficcanaso, invadente.
Fjcchè: ficcare, conficcare, penetrare.
Fjcclàtìdd: ciambella, grosso tarallo, che i bimbi avevano per l’occasione della festa dell’Immacolata (“tjrtanìdd”).
Fjddè: affettare, tagliare a fette.
Fjlippìn: spiffero, fastidioso soffio d’aria che passa per una stretta apertura, vento freddo. - 209 -
Fjnnìll: fondello, toppe che un tempo si mettevano ai fondi posteriori del pantalone.
Fjrnascèdd: fornacetta, fornello in ferro, usato nelle vecchie cucine a legna.
Fjrnascèr: fornaciaio, chi lavora l’argilla.
Fjrnèr: fornaio.
Fjrnèsc: fornace, forno in cui si cuociono mattoni, tegole e simili.
Fjrnìdd: piccolo fornello a legna per arrosto.
Fjrnìt: finito, ultimato.
Fjrnìterij: compimento, termine di una cosa o di un’azione, conclusione.
Fjrnùggh: briciole di pane o d’altro.
Fjrrè: 1) ferrare, coprire di ferro una superficie, 2) mettere i ferri agli zoccoli dei cavalli.
Fjrrèr: fabbro ferraio in genere.
Fjrrètt: forcina in corno per capelli.
Fjrrìjèt: inferriata, grata, cancellata.
Fjrrìttìn: forcina, filo o lamina sottile di ferro, di osso o d’altro, che si appunta nei capelli.
Fjrtìn: fortuna, ricchezza, buona sorte, stato, patrimonio.
Fjrtnìdd: fortunello, favorito dalla buona sorte.
Fjssarì: fesseria, sciocchezza, cosa di poco conto.
Fjssaziàn: fissazione, fisima, idea senza fondamento reale, fantasia, capriccio, mania.
Fjssè: fissare, guardare con intensità, decidere, stabilire, fermare, inchiodare.
Fjssèt: 1) fissato, bloccato; 2) maniaco.
Fjssiònt: fastoso, sontuoso, che fa sfoggio.
Fjssiòrs: pavoneggiarsi, compiacersi scioccamente.
Fjstìn: festino, festeggiamento con ballo, musica e rinfreschi.
Fjstnìdd: allegro, festaiolo, che fa sempre festa o che ama far festa, pieno di brio.
Fjttuòrij: affittuario, locatario, fittavolo.
Fjzzìs: scontroso, scorbutico, intrattabile, permaloso.
Flàtagn: giorno feriale, non festivo.
Flè: 1) filare, ridurre in filo le fibre tessili torcendole quanto più è possibile, 2) incrinare, produrre una sottile fenditura in oggetti di vetro o terraglia, 3) andare via di corsa, rigare diritto.
Flèr: filare di qualsiasi cosa, allineamento.
Flèt: lesionato, che presenta crepa, incrinato.
Flìcit: tappato, intasato.
Flìtìr: 1) tappo, oggetto di sughero, legno o altro, per chiudere bottiglie, damigiane e simili, 2) persona molto esile.
Flond: filanda.
Flùsc’n: fuliggine.
Fmìs: fumoso, persona superba, borioso.
Fnìcch: 1) finocchio, 2) gay.
Focc: faccia, viso, espressione del volto, fisionomia, guancia, gota.
Fodd: 1) folla, moltitudine di persone, calca, 2) la fretta, premura.
Folc: 1) falce, 2) otturare, ostruire, chiudere.
Folz: falso, non vero, sleale, bugiardo, mentitore.
For’msìr: “fuori misura”, smisurato, eccessivo, il passare i limiti, esagerazione, l’eccedere.
Forr: farro, grano sminuzzato, residui da trito su dure pietre per ricavare farine, in periodi di guerra e miseria; “cibo rustico”.
Fors: farsa, chiassata, diverbio, litigio rumoroso.
Forvìj: sviato, che è uscito dalla giusta direzione, traviato, corrotto.
Foss: fasce, strisce continue di tessuto con cui le vecchie mamme, fasciavano il corpo del neonato.
Fott: fatto, fiaba, novella adatta a divertire i bambini, racconto.
Frabbìchèj: fabbricare, costruire.
Frabbìchèt: costruito, edificato.
Frabcatòr: fabbricatore, muratore.
Fragnùcch’l: bernoccolo, bitorzolo.
Fraiòggh: 1) assembramento, riunione spontanea di molte persone all’aperto, 2) più cose confusamente raccolte.
Fraiòss: 1) fracasso, chiasso, gran rumore di più voci, frastuono, 2) attrezzo degli stuccatori per l’intonaco.
Fralljmòn: bonaccione, privo di malizia.
Frascèdd: ramoscello, piccolo ramo che si distacca da un ramo più grosso, ramaglia.
Frasciàr: braciere, contenitore per riscaldarsi.
Frasciatùzz: agnello abortito. - 210 -
Frascìn: ramaglia, mucchio di rami secchi.
Frasciòn: agnello morto dopo pochi giorni.
Frasctìm: fradiciume, insieme di cose fradice o guaste.
Fratell: 1) confratello, compagno di fede religiosa, chi è iscritto ad una confraternita; 2) persona credulona.
Fratòstr: fratellastro.
Frattòggh: frattaglie, interiora di animali macellati.
Fraudèj: frodare, portare via con inganno.
Frav: febbre, paura, terrore.
Fret: 1) fratello, 2) frate.
Frì: ferire, offendere profondamente, suscitare grande impressione, produrre una ferita.
Frìccèdd: forcella, arnese in legno per sostenere e sollevare la fune, usata come stenditoio per asciugare tessuti e indumenti.
Frìccìn: forchetta.
Frìcciùdd: strumento agricolo con due rebbi.
Frìccnèt: forchettata, colpo dato con forchetta.
Frìccquàn: forcone, grossa forca da stalla.
Frìceddr: ferri per lavorare calze, maglie.
Frichìn’frichìn: con avidità, a pieni bocconi.
Frìcidd: 1) persona esile, gracile, delicata, 2) ferro da lavoro.
Frìddlìs: freddoloso, che soffre molto il freddo.
Frìfflèt: 1) (“ferro filato”), filo di ferro, 2) persona molto magra.
Frìgn’l: foruncolo, infiammazione di una ghiandola sebacea o radici di peli, con arrossamento della pelle e suppurazione.
Frìjs: furioso, impetuoso, irruente, furibondo.
Frìmmèdd: bottoncini, madreperle per camicie.
Frìmmicaròl: formicolio, prurito.
Frìmmòng: formaggio.
Frìmmùcl: formica.
Frìndchè: farneticare, parlare a ruota libera, chiacchierare inutilmente, vaneggiare.
Frìndjsì: frenesia, fissazione, agitazione grave.
Frìnducc: cerniera, serratura a incastro.
Frinz: foglie, fogliame, appendice dei rami.
Frìs: “foresi”, salariati in genere, gualani, pastori.
Frìsc: fruscio, lieve rumore, sibilo.
Frìsc’cl: 1) animale in genere, 2) persona molto furba.
Frìsc’clàn: furbacchione, persona molto astuta.
Frìsc’clùcch: ragazzo vivace, sbarazzino, monello di strada.
Frìst’vujàvà!: minaccia di frustate, per innocenti marachelle (lett. “frusta vuoi avere!”).
Frìttèt: frittata, frittella, particolarmente fatta di uova.
Frìzzìl: chiavistello, lucchetto.
Frjstìr: forestiero, di altro paese.
Frjzzàl: contenitore in fasce di fervole, per il trasporto dell’uva.
Fronch: “franco”, gratis, gratuito, senza compenso, spesato.
Frong: frangia, guarnizione di tessuto a fili, cordoncini e simili per ornare.
Fròsc’n: insieme di piccola legna.
Fròsch: 1) frasca, ramo con fronde, 2) “insegna” che un tempo si metteva all’ingresso delle osterie e cantine.
Frosct: fradicio, marcio, guasto, molle d’acqua.
Fròul: frollo, molle.
Frudd: freddo, gelido, che non mostra cordialità.
Frudd’mbbìtt: persona senza iniziativa, poco vivace, languido, tiepido, senza entusiasmo (lett. “freddo in petto”).
Frusc’ch: 1) fresco, non ancora asciutto, colto da poco, 2) riparo, zona d’ombra estiva.
Ftèj: 1) puzzare, mandare cattivo odore, 2) persona scostante.
Fucanèv: falò, fuoco acceso per manifestazione di allegria, per tradizione.
Fuch: fuoco, falò, rogo, sparo.
Fuch’nghìl: impaziente, precipitoso, irrequieto, insofferente, smanioso (lett. “fuoco in c.”).
Fuclèr: focolare, camino.
Fucuògn: focagna, brace, fuoco del camino.
Fudarè: foderare, mettere la fodera, ricoprire con fodera.
Fuggètt: fossetta, piccola fossa.
Fuggh: figlio, figlia.
Fugl: foglio.
Fujìn: faina. - 211 -
Fùnt: finto, simulato, falso, apparente.
Furc: forbice.
Furzè: forzare, costringere, obbligare con la forza, usare violenza.
Fusc’ch: 1) fischio, sibilo, 2) fiscoli, filtri di fibre nei frantoi.
Fuss: fosso, buca, scavo nel terreno, di varia profondità e estensione.
Futt: 1) angustia, ansia stretta, 2) limite di confine, di proprietà, “fitta”.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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