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15/12/2011 20.47.58 - Articolo letto 5497 volte

Il dizionario Materano / Italiano di Antonio D'ercole

Antonio D´Ercole Antonio D´Ercole
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Continua con la lettera G, H, I e J
Matera Dizionario Materano / Italiano , "Voci di Sassi" di Antonio D'ercole

Gaghè: Ägagà, elegantone, presuntuoso.
Ghiàscion: lenzuolo.
Gì: andare, partire (“gire”).
Giacchett: giacchetta, giacca, (maschile e femminile).
Giajont: gigante, bello di forme.
Gìbb: giubba, casacca dei soldati.
Gìdèj: giudeo, fariseo, egoista.
Gìdjzjìs: giudizioso, furbo, scaltro, persona con senno.
Gìduzij: giudizio, capacità di distinguere il bene dal male.
Gilè: gilè.
Gìment: cemento.
Gìmjndè: ingiuriare, provocare, aizzare, burlare, insolentire (“cimentare”).
Giniel: geniale, ingegnoso, perspicace.
Gìnnàrel: generale.
Gìntìl: gentile, cortese, di buone maniere.
Giòrl: “giarla”, caraffa, brocca, vaso di terracotta e alluminio, con manici e beccuccio, per tenervi l’acqua.
Giralitt: larga fascia in tela, spesso ricamata a mano, che un tempo coronava il fondo delle coperte, circondando i vecchi alti lettoni (lett. “giraletto”).
Girator: curva, svolta.
Gìst: giusto, esatto, puntuale, preciso, che è come deve essere, giusto.
Gistìzz: comune bestemmia delle donne di un tempo, sfogo d’ira, d’impeto, gìstìzz tov’à bnì! “che ti venga un accidente!”.
Gìt: andato, partito.
Giubbìn: giubbino, blusa, camiciotto in tela da lavoro.
Giùgl: giglio.
Gìvjntìt: gioventù, giovinezza.
Gn’ràssè: ingrassare, dare grasso agli ingranaggi, diventare grasso.
Gnammìscèt: trasandato, trascurato, malandato.
Gnanè: salire, montare, andare verso l’alto.
Gnanèt a pìtt: salita ripida, (“salita a petto”).
Gnanèt: 1) salita, ascesa, rampa, 2) aumento di un costo già noto.
Gnànghlèt: vivanda raffreddata.
Gnèn: sali!
Gnìljsc: desiderio in genere, brama.
Gnimmìs: 1) gommoso, duro, sodo, appiccicoso, 2) formoso.
Gnìr: nero.
Gnìriquèt: 1) moro, bruno, abbronzato, 2) annerito.
Gnìrjquè: annerire, scurire.
Gnirjquor: nero, sopra tutto di lividi, dovuti a percosse e cadute.
Gnìs: giù, verso il basso.
Gnìttl: 1) pasta fresca casereccia, a pezzi piccoli e modellati con le dita (orecchiette, gusci di mandorle, maltagliati, “strascinate” cavatelli vari), 2) piccolo fanciullo e poca cosa.
Gnjm: imbastitura, i punti dati per imbastire.
Gnjmè: imbastire, unire pezzi di tessuti provvisoriamente.
Gnjmmrèdd: involtini fatti con interiora di agnello.
Gnjmmrìddè: aggomitolare, avvolgere.
Gnornò: signornò, no, nossignore.
Gnòrsì: signorsì, un modo educato e antico per dire sì.
Gnòtt: ingerire, deglutire, inghiottire.
Gnòtt: inghiottire, ingoiare, mangiare, trangugiare, mandare giù in fretta.
Gnùmm’r: gomitolo, filo avvolto in forma di palla.
Gnutt: mangi!
Gogg: 1) giovane innamorata, 2) persona furba e insincera.
Grammofn: grammofono, fonografo.
H
Huì!: modo contadino per spronare le bestie al tiro.
I
Iabbarì: gabbo, burla, beffa, dileggio, scherno.
Iabbè: gabbare, ingannare, imbrogliare.
Iàcc: grande paura improvvisa.
Iaccasc: screpolarsi, crepare, spaccarsi al caldo.
Iaccatìr: fessura, lesione, crepa, screpolatura.
Iacciaiòn: sporco, sudicio, malconcio (“Ecce homo”).
Iadd: ella, costei, questa donna, lei.
Iaddìn d’ Crùst: coccinella (lett. “Gallina di Cristo”).
Iaddìn: gallina.
Iaddnèr: pollaio, rifugio delle galline.
Iàgn: riempire, mettere dentro un recipiente, soddisfarsi.
Ialantèmm’n: galantuomo, signore, ricco, persona galante.
Ialepp: galoppo.
Ialett: secchio di legno per pozzo, secchio per il latte.
Ialiàt: galeotto, dissoluto, delinquente.
Ialiònt: elegante, cortese, galante.
Ialippè: 1) galoppare, andare al galoppo, correre velocemente, 2) darsi molto da fare.
Iallarì: galleria.
Iammèl: gambali, fatti con pelli d’agnello.
Iang: ungere, spalmare con sostanza grassa.
Iard: stendere ordinatamente i fili, per tessere sul telaio.
Iariarusm: gargarismo, sciacquo della bocca e della gola, senza ingerire il liquido.
Iarromm: fossato, stagnetto d’acqua, piccola sorgente.
Iarv: erba.
Ias: 1)‘“iosa”, canzonatura, beffa, 2) assai.
Iasc: oggi pomeriggio.
Iascàn: fiasco, contenitore di vino in legno.
Iascarìdd: fiaschetta, piccolo contenitore di vino in legno.
Iast: costa, richiede fatica.
Iastàm: bestemmia.
Iastmè: bestemmiare, peccare.
Iàt: 1) bietola o bieta.
Iattjscè: “pomiciare”, effusioni amorose, calorosa dimostrazione di affetto, tra fidanzati, come gatti; palpare delicatamente, palpeggiare.
Iavtè: evitare, schivare, sfuggire.
Iavtòbl: evitabile, infido, inurbano, malvagio.
Iàvutit: scansati!
Iebb’ch: obbligo, dovere, impegno, gratitudine.
Iecch’l: chioccia.
Iemm’n: uomo.
Iepr’: opera, fatica.
Iervavìnt: parietaria, (lett. “erbavento”).
Ies: “iosa”, canzonatura, burla.
Iess’r: ossa.
Iess’rj i pèdd: scarno, emaciato, molto magro, ridotto all’essenziale, “ossa e pelle”.
Ieveggh!: hai voglia! tanto, assai, numeroso.
Ijràgn: covone, grosso fascio di mannelli di spighe, legati insieme.
Ijràmagn: gramigna.
Ijràmnè: sollevare e distendere ciò che è attaccato.
Ijràndùnd: la pannocchia di granturco.
Ijrànèr: scopa campagnola fatta con rovi.
Ijrànètt: fisarmonica.
Ijràngosc: grancassa, grande tamburo.
Ijrànìdd: foruncolo.
Ijrànninèj: grandinare.
Ijrànon: granturco, mais.
Ijràssìm: grassezza, pinguedine, adipe, obesità.
Ijràt: “creta”, argilla, varietà di calcare.
Ijràttarol: grattugia, arnese da cucina.
Ijràttè: 1) grattare, prudere, rifl. ”grattarsi”, 2) rubacchiare.
Ijràvont: corpulento, pesante, robusto.
Ijrèn: grano, frumento.
Ijrìfflè: russare, ronfare.
Ijrìgn: rozzo, grossolano, sciatto, poco gentile, volgare, rustico, grezzo, rude.
Ijrìmè: ruminare, masticare continuamente.
Ijrìpp: groppa, (il dorso dei quadrupedi).
Ijrìsmè: 1) cresimare, 2) anche “ferire qualcuno alla testa”.
Ijrìzzlè: ruzzolare, cadere rotolando.
Ijrònn: grande.
Ijròst: vaso per piante; “grasta”.
Ijrt: 1) alto, che sta in alto, 2) di statura superiore alla media.
Ijrùsslèn: grossolana, persona rozza, volgare, grossolana.
Ìjs: sotto, giù.
Ijsadè: in basso, laggiù.
Ijstìs: gustoso, che sa gustare.
Ijttatìr: iettatura, iella, disgrazia, sfortuna, grave danno.
Ijvt: gomito.
Ìjvtèt: colpo dato col gomito, gomitata.
Iocc: sedano.
Iocd: 1) acido, 2) persona intrattabile.
Iocqu’: acqua.
Iocquavvìnt: “acqua a vento”, nubifragio, temporale accompagnato da vento e pioggia scrosciante.
Iocr: acre, aspro, non maturo.
Ioddr: 1) callosità ai piedi, alle mani, duroni, 2) anche plurale di “polli”.
Ioggh: aglio.
Iogn: 1) dente molare, 2) un quarto di tomolo.
Iomm: gamba, arto o zampa.
Iongl: 1) Angelo 2) nome di persona (Angela, Angelo).
Iopl: 1) uovo fresco, non perfettamente indurito sul guscio, labile, 2) che dimentica facilmente.
Iopp ca jopp: adagio adagio, passo dopo passo, piano piano.
Ior: 1) oro, 2) anche l’ora ce ìòr ièt?, “che ora è?”.
Iord: ardere, bruciare.
Iordij: telaio per tessere.
Iorz: mascella, mandibola, ganascia.
Ìosc’m: azimo, acidulo, non lievitato.
Iosc’n: acino, chicco d’uva o di altro frutto.
Iosch: pula, lisca, ogni spina.
Ioss: asso, “carta da gioco”.
Iot: godere, essere contento, avere una rendita.
Iott: gatto, micio.
Iozz: iazzo, ovile, stabbio, stazzo.
Iucch: occhio.
Iudd: lui, egli, esso, costui.
Iuggh: olio.
Iùj!: hai!
Iund o fàr: dentro o fuori, ostinazione, caparbietà.
Iund: dentro, nella parte interna.
Iungjm: embrici, tegole.
Iur’sc: orzo.
Iurdnè: 1) ordinare, mettere, disporre un ordine, 2) fare l’ordinazione di una merce.
Iurdnòrij: ordinario, dozzinale, di poco conto, di poco valore, comune.
Iurt: orto, campo coltivato ad ortaggi.
Iurtlèn: ortolano.
Iuss: osso, ognuno delle parti solide e dure che costituiscono lo scheletro.
Iussatìr: ossatura, conformazione, sostegno.
Iustr’c: 1) istrice, 2) persona scorbutica.
Iutt: otto.
Iuttanddònn: 1) ottant’anni (anche quott vìntìn “quattro ventine”).
Iuv: 1) uovo.
J
J’ràmnè: cardare, depurare, togliere le impurità.
J’ràttarol: grattugia.
J’rìfflè: russare, ronfare.
J’rìmè: ruminare, masticare, ridurre coi denti in minuti pezzi il cibo.
J’rònn: grande, di dimensioni maggiori, notevole, pregevole.
J’rùffl: ronfio, rantolo, respiro affannoso.
Jacchèt: screpolato, spaccato.
Jàlont: 1) galante, cortese 2) chi si vanta.
Jàriarìsc: gargarismo, sciacquo della bocca e della gola con liquido medicamentoso.
Jàsc.la.dì: oggidì, oggigiorno, ai nostri giorni.
Jasc: 1) oggi, 2) nel pomeriggio.
Jàst!: costa!
Jastmàtor: bestemmiatore, peccatore.
Jastmèt: “bestemmiato”, maledetto, che ha avuto o merita maledizione.
Jàt: bietole.
Jèch: ago.
Jèmm’n: uomo, maschio.
Jès: iosa, baccano, fracasso, baraonda.
Jèv’: uova.
Jèveggh!: escl. di moltitudine, hai voglia!
Jìmt: umido, non asciutto.
Jìn o lot: l’uno o l’altro che sia.
Jìnnàsc: scagliarsi, impennarsi.
Jiòmm’n!: andiamo!
Jiranìdd: tubercolo sulla pelle, brufolo.
Jiràvìn: gravina, qualunque torrente o corso d’acqua irregolare, soggetto a periodi di piena e di magra.
Jìrìt: grida (i) imp.vo
Jìrt: alto di statura, che sta in alto, elevato.
Jirùss: grosso, adiposo e abbondante, corpulento.
Jìsc: segno di fermata per animali da tiro.
Jìst: gusto.
Jistè: costare.
Jìv’: uva.
Jìvt: gomito.
Jocqu’dodòr: profumo in genere, (lett. ”acqua di odore”, forma antica).
Jònd: porzione, su cui va eseguito qualsiasi lavoro.
Jòng: ungere, spalmare di grasso.
Jòrv: albero.
Jòt: godere.
Jòzz: stazzo, ovile, luogo chiuso o cintato.
Jòzz’r: fermi per asse.
Jràtt: grotta, spelonca, tugurio, luogo squallido, tetro, come molte case dei Sassi.
Jù’momèrij: hai! che dolore! (lett. “ahi, ora muoio!”).
Jùcch sc’cacchèt: occhi spalancati per meraviglia o per paura.
Jùcch: occhi.
Jùrdnòrìj: ordinario, dozzinale, comune, non di prima qualità.
Jùssatir: ossatura, conformazione corporea.
Jùstr’c: istrice.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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