Sulle recenti potature eseguite a Matera ai danni degli alberi siti sulle principali strade abbiamo sentito il parere di un agronomo. Già in consiglio comunale, il consigliere Genchi aveva sollevato dei dubbi sulla conformità agronomica delle modalità utilizzate per potare le piante che, a detta di molti, risultano più che altro capitozzate. L'assessore all'ambiente Michele Casino si era giustificato asserendo di essersi rivolto, per selezionare la modalità più corretta di manutenzione della vegetazione in questione, a un agronomo del quale però non è stato reso noto il nome.
Noi del WWF Matera abbiamo voluto approfondire la questione dei Lecci di via Nazionale e ci siamo rivolti ad un professionista. Abbiamo chiesto un parere tecnico all'agronomo materano Luca Fortunato : " Per la manutenzione degli alberi - ha detto Fortunato - è bene ricordare che le potature vanno eseguite solo se veramente necessarie, altrimenti è bene lasciare l'albero al suo naturale sviluppo. In ogni caso, per non indebolire eccessivamente la pianta, sono da evitare il le potature drastiche e le capitozzature che vanno eseguite solo in casi di gravi situazioni fitosanitarie. Di solito non si dovrebbe asportare mai più del 30 % della chioma dell'albero ed il diametro dei rami da tagliare non dovrebbe mai superare i 10 cm. Le potature, inoltre, non dovrebbero essere mai eseguite in primavera (germogliamento), né in autunno (caduta delle foglie) ma solo in piena estate o in inverno. Per quanto riguarda i Lecci - continua Fortunato - occorre tener presente che la caratteristica principale di tale pianta, è quella di avere una chioma molto folta, espansa, con la predominanza dei rami centrali su quelli laterali. Pertanto, gli interventi di potatura, dovrebbero riguardare il solo alleggerimento e sfoltimento della chioma con la contemporanea riduzione della sua altezza e del suo volume, senza però effettuare tagli severi e meno che mai la capitozzatura delle piante. Lo sfoltimento dei Lecci - precisa Fortunato - è bene che avvenga soprattutto nella parte interna della chioma dove tipicamente vi è la presenza di rami in sovrannumero. Si dovrebbe procedere, inoltre, allo spuntamento dei rami esterni cercando di conferire il più possibile una sagoma prossima all'habitus naturale della chioma del Leccio, vale a dire simile ad una forma ovale-espansa". Il nostro amico agronomo ci conferma, dunque, che le selvagge capitozzature effettuate in via Nazionale erano da evitare nel modo più assoluto e che i Lecci andavano certamente potati, ma in un periodo diverso e con tecniche rispettose della vita e della forma degli alberi. Ci piacerebbe conoscere l'identità dell'agronomo che si è mostrato d'accordo con le modalità adottate fino ad ora, per poter essere illuminati sulle nuove pratiche agronomiche delle quali, evidentemente, pochi sono informati.