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09/01/2012 10.17.17 - Articolo letto 5487 volte

Pista ciclabile e viabilità materana secondo Francesco Vespe

Pista ciclabile come parcheggio (foto Martemix) Pista ciclabile come parcheggio (foto Martemix)
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Linea metropolitana: "occorrerebbe il raddoppio del binario"
Matera "Quest’anno non sono riuscito una sola volta ad andare in piscina alla comunale! La colpa è di quella caricatura di pista ciclabile che è stata realizzata in Viale Europa che ha bruciato un centinaio di parcheggi sul lato palazzetto. Così, pur armato delle migliori intenzioni, non trovando parcheggio, tiro dritto in cerca di altri lidi più comodi. Una pista ciclabile caricaturale, fatta per prendere in giro i cittadini ed i ciclisti (io sono uno di questi ultimi!). Una pista ciclabile lunga solo 3-400 metri che poi ti abbandona nel bel mezzo di una trafficatissima rotonda. Da buon ciclista sono consapevole  che a Matera piste ciclabili non se ne possono fare stando all’attuale viabilità. Già la viabilità! Si sta giocando in questi giorni una partita decisiva per la viabilità urbana grazie alle risorse messe a disposizione dai PISUS. A ben guardare la situazione viaria è drammatica, allungata com’è la nostra città per almeno 8 KM e possedendo  un solo asse viario “venoso” iper intasato e lungo il quale si pretende di innestare insensate piste ciclabili o, quel che è peggio, realizzare isole pedonali! Semplice buon senso e logica ci fa capire che la nostra città ha bisogno di un asse viario “arterioso”, parallelo al primo, che permetterebbe così di de-congestionare l’asse di Via Nazionale-Annunziatella-Lucana. Questo secondo asse -avete tutti capito dove voglio andare a parare!- è rappresentato dalla tangenziale lasciata criminalmente in sospeso alcuni anni fa e che la presente amministrazione reputa inspiegabilmente secondaria rispetto all’asse ferroviario che attraversa la città e che si vuole allungare fino ad Agna (C.da San Francesco).  La nostra città, riguardo la “metropolitana” ha la memoria molto corta. I soldi che si credeva bastassero per fare l’asse ferroviario negli anni 70, in verità furono largamente insufficienti tanto da far fallire la ditta Lenzi, che si aggiudicò l’appalto. Stessa sorte toccò alle altre  che seguirono. I lavori furono sospesi per molti anni e la città rimase sventrata per lo stesso lungo tempo. In questi anni abbiamo constatato come questa tratta ferroviaria urbana fosse totalmente anti-economica con le sue poche decine di passeggeri giornalieri a fruirne. Per avere una tratta ferroviaria urbana realmente efficiente occorrerebbe in verità non solo l’allungamento della tratta ad Agna ma il raddoppio del binario. Solo se vi sono corse con cadenza di almeno 10 minuti una linea metropolitana sarebbe vantaggiosa per la gente. Con latenze di mezz’ora –è quella che si può avere con il singolo binario- la valenza urbana delle FAL rimarrebbe nulla. E’ il caso che non si prendesse in giro la gente alla quale occorrerebbe far capire  che, alla miseria di 13 (?) milioni di Euro,  dovrebbe aggiungersi un’altra cifra per avere una vera metropolitana realmente funzionante a doppio binario.. Quindi occorre dire senza perifrasi che l’investimento previsto con i PISUS per le FAL è destinato ad essere fallimentare con conseguente spreco di preziose risorse pubbliche. Bisogna anche aggiungere che ogni Euro sprecato per le FAL sono una pietra tombale per il collegamento alla rete nazionale ferroviaria di Matera. E qui ci sono gravissime responsabilità sia di chi governa le FAL (il Centro-Destra) e sia chi fa sindacato (la CGIL su tutti!). Al contrario quei fondi PISUS sarebbero molto ben utilizzati se potessero servire a completare l’asse viario della tangenziale. Parallela a quell’arteria potrebbe essere realizzata poi anche la pista ciclabile. Con la realizzazione di questa arteria  si possono fra l’altro, pensare a soluzioni ardite che possano migliorare la qualità urbana e di vita della nostra città. Si può per esempio pensare di chiudere al traffico il centro storico per il tratto che parte della villa comunale fino ai piedi della Provincia, per costituire così un grande anello pedonale impedendo alle auto  l’accesso ai Sassi. Mettere in piedi, a partire dai due terminali, sistemi alternativi per la mobilità come biciclette, carrelli e pollicini pubblici a trazione elettrica che dal piano poi sprofondino nei quartieri dei Sassi per garantire un fluido scorrere del traffico turistico e non. I carrelli potrebbero servire a fare shopping in un “outlet” suggestivo al centro di Matera dove viene fatta un’offerta commerciale e culturale di qualità. Insomma se fosse il buon senso a governare  la scelta sarebbe fin troppo chiara….ma così non è, ahimè !"




Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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