Ospite della quarta giornata materana del festival internazionale CinemadaMare, diretto da Franco Rina, sarà il noto caratterista del cinema italiano Antonio Petrocelli. Il valoroso attore-autore teatrale presenta il recital “TERRAPADRE materiali poetici dal sud”, da lui scritto e interpretato. La serata proseguirà con la proiezione dei film in concorso e con la visione di un ritratto di Luchino Visconti, un documentario di Rai Trade dedicato a uno dei maestri dello spettacolo in Italia.
L’attore lucano Antonio Petrocelli, nativo di Montalbano Jonico, prosegue l’omaggio e la promozione da parte del Festival alla cultura e agli autori della Basilicata. “TERRAPADRE materiali poetici dal sud” è uno monologo la cui struttura portante si basa sui testi dei maggiori poeti lucani a cominciare da Orazio, Morra, Scotellaro, Sinisgalli, Pierro, Riviello, Di Consoli, Trufelli, Linzalone, per sollecitare una prima riflessione sulla ricchezza letteraria della nostra terra. A questi testi si aggiungono altrettante pagine preziose tratte dalla Bibbia e di Battiato, Bodini, Calamandrei, Leopardi, Lorca, Lucrezio, Luzi, Pagnanelli.
Ai materiali poetici alti, si alternano pezzi di repertorio in dialetto, comico drammatici; pezzi volutamente in un linguaggio basso per raccontare al meglio luoghi e figure che hanno attinenza stretta con l’esperienza e la vita di chi consuma quotidianamente il suo rapporto diretto con la terra. Quadri che fanno da contrappunto critico e che raccontano la nascita del cafone, la vita del pastore, le imprecazioni dei contadini, le preghiere inascoltate di una madre, la delusione di tesori mai trovati.
Materiali alti e bassi si fondono per una lunga circumnavigazione e riflessione sulle proprie radici.
Dopo anni di ideazione e preparazione, lo spettacolo era stato rappresentato in anteprima nel 2008 a Lecce, dove aveva chiuso il Festival Salento Negroamaro, con notevole successo di critica e pubblico entusiasta. Per due ore circa il monologo in lingua e in dialetto lucano, ha rapito l’attenta e vasta platea con “un viaggio dinamico e critico attraverso gli scritti di figure essenziali della cultura non soltanto del del Sud”.
“L’insieme sollecita una prima riflessione sulla ricchezza poetica e letteraria della nostra terra e arricchisce, consolida e segna un tratturo di identità culturale legata al territorio, che si misura con la sua storia e le sue radici, non solo luogo (comune) di silenzi preistorici, di fatiche legate alla terra, di valori immobili, ma luogo in cui il rovesciamento culturale appare possibile e auspicabile. Il tentativo è quello di mettersi di fronte alle proprie fragilità culturali per scoprirsi più solidi e autonomi”. Così Petrocelli, con una laurea e un romanzo alle spalle, spiega la genesi creativa: “Durante le mie letture ho messo da parte pagine che mi sembravano preziose e essenziali da conoscere, poi, le ho intrecciate in un discorso unitario per comporre un organico percorso sull’identità culturale del Meridione e della Lucania in particolare, affrontando i temi dell’amore, del lavoro, della religione, della fertilità, dell’esistenza, della famiglia, della sofferenza, della morte, come parti di una paternità culturale urgente nell’era contemporanea”. Ai materiali poetici alti, si alternano pezzi di repertorio in dialetto, comico drammatici, “volutamente in un linguaggio basso per raccontare al meglio luoghi, figure ed esperienze di chi consuma quotidianamente il suo rapporto diretto con la terra: la nascita del cafone, la vita del pastore, le imprecazioni dei contadini, le preghiere inascoltate di una madre, la delusione di tesori mai trovati”. Dunque, uno spettacolo con ridottissime necessità tecniche, ma di forte impatto culturale, per una grande prova attoriale di uno dei più noti caratteristi del cinema italiano (con lievi incursioni televisive) e come valore di un autentico intellettuale meridionale (parole del regista Marco Bellocchio).
I film brevi in concorso che verranno proiettati a partire dalle 21,00 sono: “Polvere” di Ivan Gergolet (Italia, fiction, col., 18 min.), “1 Grado” di Denes Ruzsa (Ungaria, fiction, col., 1 min.), “Bonny and Claude” di Lea Jeanmougin (Canada, fiction, col., 10 min.) e “Ton Ephemere memorie” di Paul Tom (Canada, animazione, bn, 2 min.), “Sun me shadow” di Kaveh Ghahremany (Iran, sperimentale, col., 4 min.), “Basket bronx” di Martin Rosete (Spagna, fiction, col., 14 min.).
La giuria popolare ha decretato come vincitore della serata del 12 “20 Buses” dell’inglese Stuat Parkins.