Con l’appuntamento di oggi si conclude la tappa materana di CinemadaMare, il festival itinerante diretto dal giornalista Franco Rina.
Ospite dell’ultima serata è il regista lucano Carlo Fusco, giovane talento tra i più promettenti, che presenterà il suo ultimo film “Pochi giorni per capire” (2009), con Tony Sperandeo, Luigi Maria Burruano, Annalisa Insardà ed Enrico Lo Verso.
Come sempre in apertura, alle ore 21,00 in piazza San Giovanni, la visione dei film brevi in concorso, seguita dal film di Fusco e dalla Weekly competition: la proiezione dei film che i giovani cineasti di CinemadaMare hanno girato nell’arco di una settimana nella città dei Sassi, e premiazione del migliore.
“Pochi giorni per capire” è ambientato in un luogo imprecisato del Sud e incentrato su un caso di pedofilia tra le mura familiari. Il film di Fusco (regia, soggetto e sceneggiatura, fotografia e operatore con la macchina da presa a spalla) è stato girato in gran parte a Francavilla sul Sinni. Le riprese sono iniziate il 18 marzo scorso e terminate ai primi di aprile, con una scena anche a Chiaromonte. “Pur svincolato da fatti di cronaca reali, il racconto è perciò delicato, difficile e purtroppo sempre attuale: un padre abusa del figlio e la moglie sa, ma il parroco avvicina il bimbo offeso e intuisce lo squallore, dando una speranza alla madre prima della tragedia”, ha sintetizzato il regista.
Tra i film in concorso questa sera (16 luglio): “Cavallo vincente” di Francesco Velonà (Italia, fiction, col., 18 min.), “This is not a love story” di Alexandra Lemay (Italia, animazione, col., 4 min.), “Non vedo l’ora di giocare” di Giacomo Mondadori (Italia, fiction, bn, 6 min.), “The Magic rabbit” di Tatsuhiro Kimijirna (Giappone, fiction, col., 4 min.), “Le Petit chahier noir” di Samer Ghoraveb (Libano, sperimentale, col., 14 min).
Il film vincitore della serata del 14 è “Basket bronx”, un film sull’integrazione sociale di Martin Rosete.
Sul film “Pochi giorni per capire”
Ottimi i protagonisti: un ispirato Tony Sperandeo (icona filmica di certa sicilianità deviata, qui nei panni di un sagace sacerdote) e l’allucinato Luigi Maria Burruano (consigliere comunale e padre orco), entrambi attori siciliani, tra i grandi caratteristi della storia recente del cinema e della televisione italiana. Nel cast artistico spicca anche la presenza straordinariamente espressiva del bimbo Salvatore Merlino, 10 anni (è nipote di Filippo, il sottotenente di Sant’Arcangelo ucciso a Nassiriya), oltre alla brava e bella calabrese Annalisa Insardà (la dolente moglie-madre) e un gruppo di affiatati comprimari, tra i quali Gabriele Reale (il maresciallo dei carabinieri) e Giampiero Siddartha. Con loro Aldo Fortunato (interpreta il sindaco del paese), 45 anni, anch’egli lucano, proprio di Francavilla S.S, come gli stessi giovani produttori Adriano (38 anni) e Giuseppe Pecchia (44), alla loro seconda produzione, dopo Mario il mago (2008) con Franco Nero. I Pecchia sono entrambi figli di Mario Pecchia, 72 anni, originario di San Giorgio Lucano, emigrato a Milano nel lontano 1956, con una storia familiare che ricorda molto il viscontiano ”Rocco e i suoi fratelli”, poi sviluppatasi come imprenditori immobiliaristi e titolari di un pastificio a Senise.
Scheda di Carlo Fusco
Regista lucano appena trentunenne, Carlo Fusco è un talento delle nuove generazioni del cinema italiano indipendente. Ha già realizzato svariati spot corti e documentari di impegno sociale e interculturale ed è autore di cinque lungometraggi: La straniera (2005), Lucania storia infinita (2006); Una roccia spezzata (2007), Prigioniero di un segreto (2008-09); Pochi giorni per capire (2009).
Nato nel 1977 a Potenza (padre di Latronico e madre di Francavilla sul Sinni, ma i bisnonni erano campani), dopo il diploma di ragioniere Fusco si trasferisce a Roma dove consegue un Diploma di regia, produzione e fotografia presso la scuola del regista e produttore romano Domenico “Nico” D'Alessandria, suo riconosciuto maestro. Come assistente volontario del regista Pasquale Squitieri, partecipa alle riprese di Li chiamarono briganti, film girato anche in Basilicata, e nello stesso 1999 dirige il suo primo corto, Storie di città, presentato a Berlino. Nel 2000 debutta nel lungometraggio, realizzando (co-regia, produzione e una piccola parte) con il milanese Gianluca Pepi il film L'isola delle rose (2000, 88 min., interpretato da Fabrizio Raggi e Abram Fontana, proiettato presso Cineclub Colosseo). Dopo qualche incursione attoriale, il suo primo lungometraggio è La straniera, del 2005 (regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio e produzione), proiettato al cinema Azzurro Scipioni del grande Silvano Agosti di Roma e in concorso al Laifa Awards Film Festival di Los Angeles. Attrice protagonista Mihaela Daniela, con la quale l’autore ha stabilito un lungo e fecondo sodalizio artistico tuttora attivo. Da sempre legatissimo alle proprie radici, a ventinove anni è autore ancora più completo del lungometraggio Lucania storia infinita (regia, soggetto e sceneggiatura, fotografia e riprese, montaggio e produzione), di nuovo con l’attrice Mihaela Damian. Nel 2007 manifesta una intensa iperattività, portando a compimento il realistico e sperimentale lungometraggio a soggetto Una roccia spezzata, gradevole, ironico e riabilitativo. Magistrale l’interpretazione di Franco Nero, protagonista assoluto con i pazienti del Centro di igiene mentale della Asl-Centro Diurno di Fiumicino. Altrettanto rimarchevole la pratica realizzativa del documentario sulla chiesa Ortodossa Viaggio in Romania, Moldavia e Ucraina, uscito nei tre paesi, dove è stato girato. Lo scorso anno gira (ma sarà nelle sale entro il 2009) Prigioniero di un segreto, con un cast eccezionale di notevoli attori della storia del cinema italiano, come Franco Nero, Tony Sperandeo, Angelo Infanti, Antonella Ponziani, insieme con altri giovani promesse, emergenti e alcuni volti nuovi.