Time Volley: cala il sipario

Matera - Casalmaggiore 1-3
(23-25, 21-25, 25-20, 19-25)

Matera: Cacciapaglia (L), Ciotoli 5, Popovic 22, Flammini 12, Donà 16, Martinuzzo 7, Keldibekova 3. Non entrate Blunda, Benefico, Tekiel. All. D'onghia.

Casalmaggiore: Lugli 8, Paris (L), Olivotto 13, Nardini 16, Giorgi, Tomasevic 9, Petrucci 4, Zago 11, Kucerova 12, Masotti. Non entrate Trabucchi, Bertone. All. Milano.

Si chiude con una sconfitta in quattro set, arrivata comunque dopo una buona prestazione, il campioanto di A2 della Time Volley Matera. Il Casalmaggiore non ha avuto vita facile, Donà e compagne hanno messo in seria difficoltà la formazione che si è classificata seconda, sfiorando la vittoria del primo set e dominando il terzo.

L'ultima gara di questo campionato di A2, un campionato nato male e finito ancora peggio. A giugno erano in molti ad avere dubbi, si pensava che dovesse essere imitata la Spes quando, preso atto dell'impossibilità economica di affrontare(onorandolo) il campionato di A2, si scese di categoria, una mossa che regalò alla società altri due anni di vita e di grandi soddisfazioni, con la vittoria della Coppa Italia e due qualificazioni ai play off. I risultati parlano chiaro, ma alle ragazze c'è da rimproverare poco, dalla prima all'ultima hanno sempre dato tanto, le ultime belle prestazioni(con due vittorie consecutive) rendono giustizia ad un gruppo che ha sempre lottato nonostante la classifica sia stata sempre negativa.

Un anno che purtroppo resterà nella storia del volley materano, il peggior campionato che si ricordi, frutto di una formazione costruita male dall'inizio, con il tentativo a metà campionato di migliorare la situazione grazie agli innesti di Keldibekova e Martinuzzo, e a farne le spese è stata la Angelova, prima annunciata come un acquisto fortemente voluto e poi salutata dalla società, atleta ritenuta "non di categoria". Certo ci si domanda se a non essere di categoria sia un'atleta che comunque si è sempre impegnata dando il massimo o invece non sia di categoria chi l'ha portata a Matera.

L'addio silenzioso dello sponsor principale(e proprietario del pacchetto di maggioranza della società) doveva rappresentare a detta di molti una svolta, ma la svolta non si è vista, anzi, le cose sono andate sempre peggio. Le ragazze hanno saltato molti allenamenti per protesta(mostrando comunque serietà e impegno nelle gare), il pubblico è diminuito sempre di più(complice una totale assenza di Marketing e comunicazione) e il progetto che ha portato il Matera a scalare le categorie, dalla C alla B2, fino alle due promozioni consecutive che hanno restituito una serie A che sembrava utopia, si è arenato nel peggiore dei modi.

Ieri al palazzetto la scena più bella ha visto come protagonista Melissa Donà, per lei tre anni a Matera, quest'anno doveva essere il suo anno, il capitano, e in effetti lei è stata indiscutibilmente la migliore atleta della stagione, c'è poco da discutere su questo, un'atleta che di certo non meritava un trattamento poco elegante, gentilmente "esonerata" dal ruolo di capitano, e ieri i tifosi hanno detto la loro: quando la Donà per l'ennesima volta ha dovuto coprire con un nastro la striscia bianca sulla maglia(il simbolo che rappresenta il capitano nel volley) è arrivato uno striscione "Non lo è per questa società, ma per noi ultras il vero e unico capitano è Melissa Donà" che ha fatto commuovere l'atleta e che è stato salutato da tutto il pubblico presente al palasassi, tutti in piedi ad applaudire, davvero un bel gesto che ancora una volta conferma la qualità del pubblico e dei tifosi che la città da sempre può vantare. Successivamente altri due stricioni, in merito agli stipendi e alla richiesta di dimissioni del presidente, hanno definitivamente chiuso una stagione da dimenticare.

Presto si conoscerà il futuro della società, è facile però immaginare che molte cose cambieranno, occorre ricostruire tutto, deve essere risolta la situazione economica prima di poter dire "si riparte da zero".

Un applauso dunque a Donà, Blunda, Paternoster, Cacciapaglia, Tekiel, Popovic, Ciotoli, Flammini, Martinuzzo, Keldibekova, Benefico e Angelova.

Si è chiuso un ciclo.

Danilo Mazzilli