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15/05/2012 17.57.48 - Articolo letto 4581 volte

Il dizionario Materano / Italiano di Antonio D'ercole

Voci di Sassi Voci di Sassi
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Continua con la lettera N e O
Matera Dizionario Materano / Italiano , "Voci di Sassi" di Antonio D'ercole

Lettera N


‘Nbànt: in punta, in cima, sommità, vetta.
‘Nbbìnn: nel profondo, profondità, in fondo.
‘Nbèc: invece, piuttosto che.
‘Nbjquè: 1) infuocare, eccitare, 2) anche surriscaldare.
‘Nclinaziòn: inclinazione, disposizione naturale per una cosa, abilità, vocazione, attitudine.
‘Ncràpjttè: incaprettare, immobilizzare un animale con le quattro zampe insieme, impedendogli ogni movimento; “’mbastrè”.
‘Ndàddèt: 1) alimento non più fresco, 2) detto per le verdure o altro indurite.
‘Ndàliè: tardare, ritardare, far tardi.
‘Ndàs: intesa, accordo tra due persone.
‘Ndàschè: intascare, mettere in tasca, riscuotere.
‘Ndènn: lumicino.
‘Ndèroclusm: enteroclisma, lavanda dell’intestino crasso, clistere.
‘Ndèss: rinforzare, rafforzare.
‘Ndìcpè: precedere, anticipare.
‘Ndìljchet: delicato, longilineo, di organismo gracile, debole.
‘Ndìmm: tuono, boato, rimbombo cupo.
‘Ndìnachè: intonacare.
‘Ndìndarìdd: interiora di animali in genere, specie di agnello, per la preparazione di involtini, “marro” e soffritti.
‘Ndìnn a Ggì: comincia ad andare!, incamminati!
‘Ndìnn’dùnn: battaglio, il ferro sospeso nell’interno della campana.
‘Ndìnnè: tintinnare, suono prolungato.
‘Ndìpàn: letamaio, luogo dove si accumulano escrementi animali per farne concime.
‘Ndìr: equino infecondo, sterile, castrato, (“intero”).
‘Ndìrl’ppàsc: lampeggia, c’è tempo incerto, tra pioggia e sereno.
‘Ndìrrèss: interesse, vantaggio, utilità, fine.
‘Ndìstè: rendere duro, indurire (lett. “intostare”).
‘Ndìstèt: raffermo, indurito.
‘Ndjsè: 1) inamidare 2) intirizzire, irrigidirsi dal freddo.
‘Ndòcch: 1) tacca, taglio, incisione, 2) il segno che si lascia tagliando.
‘Ndràmatt’s: intromettersi, ingerirsi, impicciarsi negli affari degli altri, ingerire.
‘Ndràn: tuona.
‘Ndràplè: 1) raggirare, 2) circuire una persona per ingannarla, irretirla, imbrogliarla.
‘Ndràppèt: dicesi di indumento ristrettosi, dopo l’opera di lavaggio.
‘Ndràtonn: frattanto, nel frattempo, intanto.
‘Ndràttagghiè: tartagliare, balbettare, parlare stentatamente.
‘Ndràttnàj: 1) intrattenere, trattenere, tenere più a lungo presso di sé qualsiasi cosa, frenare, 2) trascorrere il tempo.
‘Ndràttnjmènt: il trattenersi a una festa, ricevimento con amici, intrattenimento.
‘Ndràuardè: 1) traguardare, osservare, guardare a lungo con attenzione, 2) misurare con appositi strumenti.
‘Ndrèm: intestino, budella (lett. “entrame”).
‘Ndrìbbnì: intervenire, mettersi in mezzo, conciliare, partecipare, contribuire.
‘Ndrìcch’lè: raggomitolare, avvolgere qualcosa a gomitolo.
‘Ndrìj: intrigo, faccende, cose da fare.
‘Ndrijatìr: piccolo arnese per avvolgere lana e filo dall’arcolaio, incannatoio.
‘Ndrìjèt: intrigato, che ha molto lavoro o faccende da sbrigare.
‘Ndrìjònt: intrigante, che combina intrighi, che s’immischia negli affari altrui, ficcanaso.
‘Ndrìndalè: vacillare, barcollare, 2) prendere una storta camminando.
‘Ndrìndalet: intronato, stordito.
‘Ndrìnghè: trincare, bere molto e avidamente.
‘Ndrìnnè: tuonare.
‘Ndriplè: trapiantare, levare una pianta da un vivaio, per piantarla altrove.
‘Ndrìppìquè: incespicare, inciampare, prendere una storta.
‘Ndrizzè: 1) indirizzare, mettere sulla via diritta, dare indirizzo, 2) riuscire a trovare un luogo non conosciuto.
‘Ndrùn: tuono.
‘Ndrùnzjch: il parente, persona che fa parte della famiglia.
‘Ndrùzz: 1) indirizzo.
‘Ndsè: irrigidire, gelare, stendere, “rendere teso”.
‘Ndsèt: 1) intirizzito, reso rigido dal freddo, irrigidito per il freddo, 2) impettito.
‘Ndùcp: anticipo, caparra, a garanzia di un contratto.
‘Ndùnn: interiora di animali.
‘Ndùpp: intoppo.
‘Ngaggèt: ingaggiato, assunto per un lavoro.
‘Ngàllasc: 1) riscaldare, rimettere sul fuoco, 2) spingere all’ira.
‘Ngàluppiè: 1) accalappiare, adescare, ingannare, 2) prendere al varco con destrezza una persona.
‘Ngalvàcchè: accavallare, mettere una cosa a cavallo dell’altra, a ridosso.
‘Ngandè: incantare, destare meraviglia.
‘Ngandèt: incantato, sbalordito.
‘Nganghèt: balbuziente.
‘Ngànn’lè: avvolgere filo o lana, mediante l’arcolaio, intorno ad un pezzo di canna.
‘Ngannè: ingannare, illudere, suscitare incerte e vane speranze, lusingare.
‘Ngannèt: ingannato, tradito.
‘Ngaparrè: accaparrare, assicurarsi l’acquisto di una cosa con caparra.
‘Ngàplè: dare inizio ad un lavoro, a qualsiasi opera.
‘Ngappè: 1) acchiappare, afferrare all’improvviso persona o cosa che stia sfuggendo, 2) cogliere con astuzia, acchiappare.
‘Ngàppìtt: mollette.
‘Ngapunì: imprimere una cosa nella mente o nel cuore di qualcuno a forza di ripetergliela: incaponirsi (rifl.).
‘Ngapunìt: incaponito, cocciuto.
‘Ngàrcagghiè: 1) balbettare, pronunziare parole stentatamente, con difficoltà, 2) parlare confusamente.
‘Ngarciarèt: carcerato, detenuto.
‘Ngarjchè: incaricare, affidare un incarico.
‘Ngarnatàr: allettamento, lusinga.
‘Ngarnè: allettare, adescare, lusingare.
‘Ngarnèt: 1) chi ha il vizio della gola, avidità sfrenata di un cibo, ingordigia, ghiottoneria, 2) chi si è abituato a certi piaceri.
‘Ngarpanèt: radicato, attecchito.
‘Ngarrè: indovinare, individuare, cogliere nel segno.
‘Ngascèdd: sponde, tavoloni laterali di carri agricoli.
‘Ngavè: 1) incavare, fare un incavo, rendere cavo, 2) infossare (poco profondamente).
‘Ngazzèt: “incazzato”, preso dall’ira, adirato, sdegnato, furente, rabbioso, incavolato.
‘Ngazzòrs: incazzarsi, adirarsi, andare in collera, corrucciarsi, sdegnarsi, infuriarsi.
‘Ngghìgghnìscìt: detto per capi di biancheria che, dopo il bucato, non sono perfettamente bianchi.
‘Ngghìpplè: ribaltare, rovesciare, capovolgere un recipiente, versandone il liquido.
‘Ngghìpplèt: rovesciato, capovolto.
‘Nghèdd: colla, resina.
‘Nghiàriscìt: 1) schiarita, lo schiarirsi del cielo, 2) miglioramenti di rapporti fra persone.
‘Nghìcchjìèt: oberato di debiti.
‘Nghìgnè: incuneare, conficcare qualsiasi cosa come cuneo.
‘Nghìljstrèt: 1) brina, che si raggela sulle pareti e sul terreno, 2) cielo plumbeo che minaccia neve.
‘Nghìrdèt: rattrappito per artrosi.
‘Nghjànè: salire.
‘Nghjanèt: salita, ascesa.
‘Nghjvè: 1) inchiodare, fissare con chiodi, 2) tenere fermo qualcuno come fosse inchiodato.
‘Nghlè: ingoiare, tracannare, bere avidamente molto e tutto in una volta, trangugiare.
‘Ngìgnè: “incignare”, adoperare qualcosa per la prima volta.
‘Ngìgnìs: ingegnoso, che ha talento, intelligenza, genio.
‘Ngìljppè: coprire di zucchero biscotti o altro.
‘Ngìljsc: che riluce, che spende e si eleva tra cose comuni.
‘Ngìljscè: ungere, insudiciare, insozzare.
‘Ngìljscet: 1) unto, spalmato di materia grassa, sporco di sostanza grassa, 2) intromettersi in fatti altrui.
‘Ngìn: uncino, ronciglio.
‘Ngìngl ‘ngiòng: in festa, in armonia, in combutta.
‘Ngìnicchièt: inginocchiato, ginocchioni, con le ginocchia piegate a terra.
‘Ngìnòcch: inguine, ciascuna delle due parti del corpo umano, tra l’addome e le cosce.
‘Nginzìr: incensiere, turibolo.
‘Ngìriè: ingiuriare, offendere con ingiuria, oltraggiare, insolentire, molestare.
‘Nglinaziòn: inclinazione, tendenza, disposizione naturale ad una cosa, attitudine.
‘Ngògg: ingaggio, assunzione per un lavoro, impegno.
‘Ngòpt: chi comanda, chi primeggia e assume il comando, responsabile.
‘Ngràsc: 1) in croce, di traverso, obliquo, trasversalmente, 2) anche stancarsi.
‘Ngrìscìt: stanco, sfinito, disfatto.
‘Ngrìscmìnt: sfinimento, stanchezza, spossatezza.
‘Ngròpij: manicomio, ospedale per malati di mente.
‘Ngròzj: grazie!
‘Ngrùccet: corrucciato, inquietato, afflitto, tormentato.
‘Nguacchiè: imbrattare, lordare, sporcare.
‘Nguacchiòn: pasticcione, arruffone, chi lavora senza cura.
‘Nguaièt: 1) sporcato di qualsiasi cosa, 2) carico di debiti, di cose spiacevoli o faticose (“lett. inguaiato”).
‘Nguartèt: arrabbiato, adirato, (lett. “inquartato”).
‘Nguàrtiè: irritare, inasprire, eccitare dall’ira.
‘Ngùdd: “sul collo”, addosso, sul dorso, sulla persona, a carico.
‘Nguìjatè: inquietare, adirare, turbare.
‘Nguìjatèt: inquietato, adirato, corrucciato, sdegnato, incollerito.
‘Nguìnt: unguento, sostanza medicamentosa, pomata.
‘Nguòcch: “inguacchio”, inconveniente involontario, avversità.
‘Ngùsc’t: in prossimità, verso, circa.
‘Ntrnè: tuonare.
‘Nzàccatìr: l’insieme di più sacchi.
‘Nzàcchè: insaccare, mettere nei sacchi, pressare, premere, stipare.
‘Nzàcchèt: insaccato, compresso, pressato, premuto.
‘Nzàgn: sugna, strutto, grasso di maiale fatto struggere al fuoco e poi usato come condimento.
‘Nzàlatar: insalatiera, bacinella in cui si condisce e si porta l’insalata.
‘Nzàlet: insalata.
‘Nzànafìn: “senza fine”, moltitudine, grande quantità, folla, massa.
‘Nzandèt.Sìj: che diventi Santo, amorevole scatto d’ira della madre verso un figlio che commette capricci.
‘Nzandèt: Dio lo guardi, Dio lo salvi.
‘Nzapnè: 1) insaponare, 2) adulare per un tornaconto.
‘Nzèmm: insieme, ambedue, entrambi.
‘Nzìamè: non sia mai!.
‘Nzìch: poco, piccola parte di un tutto.
‘Nzìddàsc: rizzarsi, irrigidirsi improvvisamente, ostinarsi, farsi sospettoso.
‘Nzìddè: irrigidirsi.
‘Nzìgnalè: contrassegnare, differenziare con un contrassegno, segnalare.
‘Nzìgnalèt: segnalato, distinto, che è stato avvistato.
‘Nzìgnèl: segnale, avvertimento, segno, indizio.
‘Nzìlfè: “insolfare”, invogliare, incapricciare.
‘Nzìlfèt: insolfato, detto di persona indotta e convinta, a comportarsi e dire secondo il volere altrui.
‘Nzìllarèn: gioioso, festante che è in festa, in allegria.
‘Nzìllenz: sveglio, desto, pronto e vivace.
‘Nzìlt: insulto, marachella, azione non buona, ma non molto grave, accidente. La festa della Bruna
‘Nzìmmlè: mettere insieme, accumulare, raggruzzolare risparmi a poco a poco.
‘Nzìn: in seno, grembo, la parte del corpo umano tra le ginocchia e il ventre quando si sta seduti.
‘Nzìnafìn: moltitudine, gran quantità.
‘Nzìppè: 1) inzuppare, impregnare, imbevere, riempire, 2) chiudere la porta.
‘Nzìppèt: 1) zuppo, zeppo, pregno, pieno, saturo, 2) anche porta chiusa.
‘Nzìrrè: serrare, chiudere bene con serratura o altro.
‘Nzìrrèt: 1) serrato, rinchiuso, chiuso dentro, chiuso a chiave, 2) detto anche di pane non lievitato.
‘Nzìrròggh: serratura, congegno per chiudere porte, finestre, casse, ecc.
‘Nzìs: lassù, che sta in alto, dai Sassi al piano di sopra.
‘Nzìt: innesto.
‘Nzjmm’lùcch: gruzzolo, risparmi, somma accumulata.
‘Nzòpocqu’: galleggiare, a galla, a fior d’acqua, galleggiante, “sopra acqua”.
‘Nzrèt: sposato, coniugato, ammogliato (lett. “insorato”).
‘Nzurdì: non udire più bene, divenire insensibile, indurirsi di orecchio.
‘Nzùst: insistere, persistere.
‘Nzvìs: coperto di sivo, molto sudicio, sconcio, sozzo, lurido.
N’chè: 1) annegare, soffocare qualcuno nell’acqua, 2) perdersi in difficoltà, 3) anche mangiare.
N’chèt: annegato.
N’cistè: necessità, bisogno.
N’rvatìr: nervosismo, inquietudine, eccitabilità.
N’splàn: avaro, spilorcio, tirchio, che ha amore esagerato per il denaro.
N’stàrz: l’altro ieri, avantieri, ieri l’altro.
N’tèr: notaio.
N’vchè: nevicare.
N’vèr: nevaia, neviera, ghiacciaia, luogo dove un tempo si conservava la neve.
Na’ddà: più in qua, verso qua, di qua.
Na’ddè: 1) di là, verso là, più in là, 2) invito a scostarsi.
Nà’n: no, (negazione).
Na’vlèt: che dura poco.
Nacdì: inacidire, irritarsi, esasperare.
Nàggh: nebbia.
Nalfabàt: analfabeta, che non sa nè leggere nè scrivere.
Naltarè: alterare, irritare.
Naltarèt: alterato, irato, preso dall’ira, furente, rabbioso.
Nan’chìj!: non più.
Nànc: un’oncia.
Nant’pòst: antipasto.
Nant’vìsciugl: antivigilia, il giorno prima della vigilia.
Nàr: 1) nuora, la moglie del figlio maschio, 2) anche il neo.
Narv: 1) nervo, tendine, 2) cordone di fibre.
Nasan: nasuto, che ha naso lungo e grosso.
Naschètt: nasiera, ferro per il naso degli animali.
Natarè: irritare, far alterare una persona.
Natarèt: alterato, irato, arrabbiato, collerico.
Natel: Natale.
Natra’notr: espressione dialettale di: una volta tanto, alla fin fine.
Naturèl: naturale, uguale, simile.
Nàv: 1) nove, 2) anche la “la neve”.
Nazz nòzz: abbondantemente, senza misura (nel mangiare).
Nècch: fiocco.
Nech: culla.
Neddà!: qua!
Neffrìt: nefrite.
Nèj!: tieni!, prendi!
Nèn: nano.
Nèr: neo.
Nes: naso.
Nespl: nespole.
Nèst: 1) innesto, 2) vaccinazione.
Net: nato.
Nett: notte, buio, oscurità.
Neziòn: iniezione, punture.
Nìcjssòrij: necessario.
Nìdd: niente, nulla.
Nìggh’lìnt: nebuloso, nebbioso, caliginoso.
Nìggh’lìs: nebbioso, non chiaro, confuso, con nebbia.
Nìgghiàn: furbo, falso.
Nìgghlìsciasc: nitrire (del cavallo).
Nìj: noi.
Nìjè: negare, mentire.
Nijèt: negato, non permesso, non concesso.
Nìjèzj: negozio.
Nìmm’nèj: nominare, menzionare.
Nìmm’nèt: “nominata”, reputazione, rinomanza poco buona.
Ninna’nann: ninna nanna.
Nìnnìjè: negare, rifiutare, attestare il falso.
Nìnnìll: bimbetto.
Nìpat: 1) nipote.
Nìrvìs: nervoso, eccitabile, irritabile, inquieto.
Niscìn: nessuno, alcuno.
Nìstè: innestare.
Nìt: 1) nodo, 2) anche nido.
Nìt’ngònn: nodo alla gola, groppo.
Nìttèt: nottata.
Nìvl: 1) nuvola, nuvoloso, 2) anche persona preoccupata.
Nìvlìs: nuvoloso, nebbioso, caliginoso.
Nìzz: nocciolo.
Nònd i dràt: andirivieni, viavai.
Nònd: davanti, la parte anteriore.
Nonnà: nonna.
Nònz: avanti, innanzi.
Nòsc: 1) noce, 2) cervice.
Nosch: nasca, narice.
Nucènt: innocente, senza colpe, non colpevole.
Nùggh: 1) nibbio, 2) persona furba e falsa.
Nunn: 1) pupilla dell’occhio, 2) neonato.
Nust: nostro, appartenente a noi, fatto da noi, caro a noi, la parte che tocca ad ognuno.
Nustrèn: nostrano, delle nostre parti.
Nuttèt: nottata.
Nùv: 1) nuovo, recente.
Nuvònt: novanta.  

Lettera O  

Ò’bbnì: verrà, deve venire, si unirà a noi.
O’ccòll: al caldo.
O’cùst: di lato, accanto, a lato.
O’ddràt: addietro, in ultimo, alla fine.
O’ggì: deve andare.
O’rrùgn: allinearsi, “In fila!”
Odiè: odiare, avere odio per una persona, detestare, aborrire.
Oglièt: oliato, condito con olio, unto d’olio, sporco di grasso.
Ogni’tònt: “ogni tanto”, di tanto in tanto.
Ognibbèt: ogni volta, ogniqualvolta.
Ognidìn!: ognuno.
Ombr’: 1) fantasma, spettro, 2) zona soleggiata.
Operèj: operaio.
Ordìj: telaio.
Ottèbr: ottobre.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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