È rimasto deluso il pubblico che lunedì sera voleva seguire lo spettacolo teatrale “La duchessa di Amalfi” della compagnia teatrale genovese Schegge di Mediterraneo. Lo spettacolo previsto per le ore 21 sulla terrazza del Palazzo Lanfranchi non si è più svolto in quella location ma è stato spostato in piazza Sedile. Peccato che fossero in pochi a saperlo visto che non c’era nemmeno un avviso per il numeroso pubblico che ha trovato le porte di palazzo Lanfranchi sbarrate. Come riportato sul programma ufficiale degli eventi estivi del Comune di Matera lo spettacolo teatrale doveva svolgersi lì ma nel pomeriggio si è deciso di spostare la rappresentazione perché la scenografia dello spettacolo non passava attraverso la porta che immette sulla terrazza Lanfranchi. Nessuno però si è preoccupato di affiggere dei cartelli per informare della variazione almeno fino alle ore 21 e 45 quando su un posticcio foglietto bianco qualcuno (forse il custode di palazzo Lanfranchi stanco di sentire gente che bussava alla porta) ha scritto a penna che “lo spettacolo è rimandato a data da destinarsi”. Dunque, quasi un’ora dopo l’inizio previsto, la gente ha appreso questa notizia, peraltro fasulla, ed è andata via rassegnata. Il dirigente del Comune di Matera, Pino Gandi, che coordina la stagione estiva degli eventi riferisce che “i cartelli per informare della variazione erano stati apposti sin dal pomeriggio e che forse sono stati strappati da qualche bontempone”. Sta di fatto che in tanti sono andati via mentre bastava che qualcuno dell’organizzazione si fosse spostato da piazza del Sedile a piazza Pascoli per informare, fermandosi davanti al portone di palazzo Lanfranchi, che lo spettacolo si era spostato di poche centinaia di metri. Dopo questa defaillance il Comune di Matera, per la legge del contrappasso, ha annunciato che lo spettacolo dell'Orchestra di Puglia e Basilicata - Cavalleria Rusticana di Mascagni -, programmato per mercoledì 12 agosto a Terrazza Lanfranchi, a Matera, è stato rinviato a venerdì 16 ottobre nell'Auditorium Gervasio. Speriamo che qualcuno se lo ricordi di qui a tre mesi.