Il verde pubblico dovrebbe essere parte essenziale e fondante della politica di un’amministrazione comunale per migliorare la vivibilità della propria città.
A Matera non c’è mai stata una vera ed organica politica sul verde pubblico e le poche aree realizzate non sono state curate e nel corso del tempo sono divenute preda di attacchi vandalici che ne hanno distrutto gli arredi principali.
Negli anni cinquanta, a dire il vero, fu concepito, per merito del grande architetto Luigi Piccinato un discreto rapporto tra spazi verdi e spazi costruiti nel quartiere di Serra Venerdì. Il culmine di quella pianificazione che tenne in grande considerazione il verde urbano, si espresse nella destinazione a parco della fitta pineta estesa tra viale Europa e via dei Normanni. La pineta di Serra Venerdì poteva essere un esempio di verde urbano attrezzato (grazie agli interventi dei primi anni ’90) con giochi per bambini, campo da bocce, sentieri e spazi di ristoro con panche di legno.
Invece negli anni successivi non c’è stata né cura né manutenzione e in più il parco è stato l’obiettivo privilegiato di devastazioni vandaliche che hanno distrutto gran parte degli arredi presenti (dalle giostrine allo scivolo alle altalene alle cabine dei bagni pubblici), oltre ad aver abbandonato una gran quantità di rifiuti di ogni tipo (solo di recente parzialmente rimossi dopo la segnalazione di cittadini e associazioni).
Esempi come questo si sono ripetuti nel più recente rione San Giacomo (nato all’inizio anni ’80) anch’esso dotato di uno spazio verde attrezzato collocato proprio alle spalle della sede dell’Ater di Matera. In tale area fu collocato uno scivolo in legno con funi per esercizi ginnici e una serie di panchine, ma dopo alcuni anni è caduta anch’essa vittima dell’incuria e degli attacchi dei vandali, accanitisi particolarmente contro le panchine in ferro (molte addirittura divelte). Lo scivolo è stato tolto dopo anni di abbandono.
C’è da chiedersi quale sarà il futuro dei tanto propagandati parchi urbani, ammesso che verranno aperti, se non si è stati in grado di salvaguardare dal vandalismo e mantenere quelli già realizzati nel passato (il parco IV novembre dietro il cimitero vecchio e il caso “boschetto” di via Lucana, deturpato nei suoi arredi già pochi mesi dopo la fine dei lavori di riqualificazione e la sua riapertura). Oltre a cure periodiche occorrerebbe un minimo di vigilanza per scoraggiare i cattivi propositi dei malintenzionati o al limite chiuderne l’accesso dopo una certa ora.
Assoc. B.R.I.O. Brillanti realtà in osservazione
Gruppo di Matera