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20/06/2012 20.39.22 - Articolo letto 4601 volte

L’olio di maiatica verso la Dop

Olio Olio
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Per l’extravergine prodotto nella Collina materana il marchio si avvicina. Entro il 2013 potrebbe diventare realtà. Si attende il via libera dell’UE
di ANTONIO GRASSO
Matera e provincia L’olio extravergine di oliva del Materano potrebbe, presto, avere la sua Dop (Denominazione di origine protetta ndr). Il condizionale è d’obbligo, perché l’iter è alquanto complesso. Ma le premesse fanno ben sperare. Tanto che già entro il 2013 il marchio potrebbe diventare realtà. Ostacoli burocratici e livelli di valutazione permettendo. Se ne avuto sentore nel corso dell’ultima edizione del Premio regionale “Olivarum”, ospitato di recente nella città dei Sassi. Per la Basilicata questa sarebbe la seconda Dop per un olio extravergine d’oliva, dopo quella ottenuta nell’area del Vulture. E, comunque, sarebbe la prima se si considera la sola provincia di Matera. Un riconoscimento non da poco che andrebbe – di fatto - a qualificare ufficialmente un prodotto già molto apprezzato sui mercati nazionali e non. E confermato, peraltro, dai lusinghieri risultati raggiunti nelle diverse vetrine di specie. Molte, infatti, sono le rassegne (dal “Cibus” di Parma al “Sol d’Oro” di Verona, solo per citarne alcune) in cui l’olio extravergine prodotto nell’area della Collina materana si è distinto. Spesso con lodi da parte di giurie qualificate. Senza dimenticare le segnalazioni da parte di guide di prestigio, come quella di Slow Food. Verificare per credere. Complice le singolari caratteristiche di pregio della varietà di produzione: la “maiatica”. Una cultivar particolarmente tipica del triangolo Aliano – Ferrandina – San Mauro Forte. Di certo, fra gli areali maggiormente vocati all’olivicoltura made in Lucania. Per produzione e lavorazione. Un motivo ulteriore per spingere all’ottenimento di un proprio, specifico, marchio. Provincia di Matera e Gal (Gruppo di azione locale ndr) stanno cercando di unire le “forze” per raggiungere l’ambito traguardo. Un traguardo attesa da tempo. Era il 2006 quando si mossero i primi passi, con la costituzione del Comitato propositore presieduto da Nunzio Pasciucco. A distanza di quasi sei anni, gran parte del percorso è stato affrontato. E bene. Tanto che il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha già dato il proprio via libera ed ora il provvedimento è al vaglio dell’Unione Europea, di cui si attende il pronunciamento. Da capire, anche, se il marchio in arrivo prenderà il nome proprio della cultivar (“maiatica ndr). I meccanismi di assegnazioni delle Dop lo impediscono. Ma il Comitato, in sede di presentazione documentale, depositò un apposito fascicolo per dimostrare la “storicità” autoctona, cosi da aggirare l’ostacolo del disciplinare e convincere la commissione. Se ci sarà riuscito, lo si vedrà.
 



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
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