E' stata dichiarata inservibile dal Comune. A sollevare il problema stata la trasmissione di Trm Cuccurucu
di GIOVANNI MARTEMUCCI
Una fontana di pregio riportata su tutti i manali dell’Architettura italiana e sulle più prestigiose riviste del settore è stata dichiarata “inservibile” dal Comune di Matera e sarà presto eliminata. Si tratta della fontana che si trova nel cuore del rione Serra Venerdì (via XXI Settembre) e che rientra nel progetto del Parco dello storico rione al quale è collegata attraverso un sentiero privilegiato che è anche un percorso per fare jogging di cui la fontana rappresenta il naturale punto di relax e di ristoro. Una delibera della Giunta comunale (la numero 378 dello scorso 29 luglio) ne ha decretato la sua “inservibilità” perché è “risultata, nel tempo, non idonea all’ uso a cui era stata destinata, né, fruibile per lo svolgimento di alcuna altra attività di interesse del quartiere nonché della cittadinanza”. Così all’unanimità (assente solo l’assessore all’urbanistica, l’architetto Antonella Guida) la Giunta ha deciso la “dismissione dell’opera come fontana e la sistemazione dell’area quale spazio verde attrezzato”. In pratica la fontana verrà letteralmente “sotterrata” per fare posto a quattro panchine e a un pò di verde che richiederebbe meno manutenzione delle lastre di marmo della fontana.
Nessuno però si è reso conto che la fontana in oggetto fa parte di un complesso ben più vasto, il “Parco urbano di Serra venerdì” che sebbene sia attualmente in forte degrado, rappresenta una pietra miliare dell’architettura contemporanea europea tanto da essere stato inserito nell’Almanacco dell'architettura Italiana (Electa 1993) e nella “Storia dell'architettura italiana, Il secondo novecento” (a cura di Francesco Dal Co, Electa 1997) come esempio di equilibrato rapporto tra giardino, città e territorio. Insomma, il parco è un riconosciuto gioiello di architettura del verde per la felice osmosi tra la natura (costituita dall’ampia pineta) e il contesto urbano, ma qui non lo sa nessuno. Un progetto che risale al 1987, redatto dall’architetto Carlo Pozzi con Rocco Tosti e Antonio Conte e ultimato nel 1993 al tempo in cui era sindaco Saverio Acito, oggi tra i firmatari della delibera per il sotterramento della fontana. Nel progetto la fontana riveste un ruolo particolarmente importante in quanto rappresenta l’esplicitazione di un’idea urbanistica di Piccinato, vale a dire le “spine di verde” cioè i percorsi alberati atti a relazionare le aree verdi con i quartieri e la città. E infatti dal cuore del parco un sentiero, finemente realizzato con ciottoli, arriva fino alla fontana che è una citazione di architettura agreste visto che riprende nella configurazione un abbeveratoio, come ce ne sono tanti nelle campagne materane. Qundi l’architetto Pozzi ha assegnato un ruolo importante alla fontana che costituisce il trasferimento in termini di architettura dei “giardini della meditazione urbanistica” di Luigi Piccinato, il rinomato architetto che ha disegnato Matera.
Ma di queste considerazioni di cultura architettonica non c’è alcuna traccia nella Delibera Comunale che giustifica l’eliminazione della fontana solo per “l’onerosità degli interventi manutentivi e l’impossibilità a presidiare l’area per assicurare la dovuta fruibilità in sicurezza”. Come dire, pur di non fare manutenzione si preferisce intervenire drasticamente spendendo 13mila e 700 euro per togliersi definitivamente questa “rogna” con buona pace del valore urbanistico ed architettonico del progetto di Pozzi che riprende Piccinato. Allora se si ragiona così, la stessa sorte potrebbe toccare all’intero complesso del parco di Serra Venerdì: l’onerosità della manutenzione del verde suggerirebbe di farne una distesa di cemento che, notoriamente, non ha bisogno di nessuna cura. Evidentemente è l’approccio al problema che è sbagliato. Infine una chicca riguardo la fontana: nella Delibera si prevede la possibilità di “riesumarla” un domani, nel caso si dovesse cambiare idea. Infatti l’intervento è reversibile in quanto la fontana prima di essere “tumulata” sarà “opportunamente protetta con teli idonei, soddisfacendo efficacemente, tra l’altro, le costanti e ripetute richieste in tal senso, pervenute da parte dei cittadini” come si legge nella delibera. Dunque i cittadini alla fontana ci tengono ma restano inascoltati. Per il momento va sepolta. Riposi in pace...
Giovanni Martemucci
APPELLO DEL PROGETTISTA, L'ARCHITETTO CARLO POZZI
I progettisti del Parco di Serra Venerdì non avrebbero mai potuto immaginare che dopo soli quindici anni l’area verde di Serra Venerdì sarebbe finita in rovina. Carlo Pozzi, il capogruppo del progetto, apprende con meraviglia e grande rammarico la decisione di “seppellire” la fontana. Solo due mesi fa aveva scritto all’Amministrazione comunale per chiedere di fare qualcosa per fermare il degrado del Parco offrendo addirittura la propria consulenza progettuale gratuitamente nel caso ci fosse necessità di intervenire con modifiche o ripensamenti di qualche ambito funzionale della struttura.
“Negli anni ho scritto ai Sindaci che si sono succeduti –afferma Pozzi- denunciando il degrado del parco e la mancata gestione del complesso: non ho mai ricevuto risposta. Lo stesso è accaduto con l’attuale Sindaco e Vicesindaco ai quali ho scritto di recente ma senza esito”.
L’architetto Pozzi, che oggi insegna Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Pescara e l’ Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti, conserva gelosamente ancora tutto il materiale riguardante il parco materano e ha dimostrato sicuramente più interesse al problema rispetto a quanto abbia fatto l’Amministrazione Comunale.
“Nonostante il lavoro mi abbia portato lontano da Matera tengo molto a questo progetto che all’epoca vide come convinto promotore il sindaco Saverio Acito. A dire il vero, sin dal 1993 il parco non ha mai avuto un piano di gestione e nessuna Amministrazione successiva se ne è preoccupata. Per questo l’intero parco con le attrezzature, i suoi percorsi ginnici, l’area camper, la zona pic-nic e il bar è andato in malora. Così come la fontana. La scelta di sotterrarla mi lascia letteralmente sbalordito. Non si può liquidare così un simbolo al quale la città è legata visto che riprende quella idea di ‘spine di verde urbano’ tanto care al maestro Piccinato. In più devo sottolineare un fatto molto importante: la fontana riprende per alcuni aspetti (come le numerose bocche d’acqua) quella delle 99 Cannelle che c’è a L’Aquila. Dopo il sisma dell’Abruzzo questo è un motivo in più per recuperarla piuttosto che seppellirla. Mi auguro che gli Amministratori adottino la stessa sensibilità mostrata per il recupero dei Sassi al ripristino del parco”.
Giovanni Martemucci
I cittadini di Serra Venerdì, materani sensibili in genere, sono attoniti per la gestione pressappochista e rinunciataria delle varie amministrazioni comunali materane e chiedono coerenza e coraggio dal versante del verde pubblico
L'ass. B.R.I.O., si unisce all'accorato e competente appello dell'architetto Pozzi nel dissuadere la giunta comunale da una scelta sconsiderata. E' caldamente raccomandata di dedicarsi invece a stilare un piano generale per il verde pubblico cittadino ...