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11/07/2012 17.29.08 - Articolo letto 3258 volte

Statuto Regione, I Ccp approva il documento programmatico

Vito De Filippo Vito De Filippo
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Dopo le consultazioni svolte in questi mesi il compendio “delle finalità, degli istituti e delle linee di indirizzo” per la nuova Carta è stato arricchito con il contributo di associazioni, ex consiglieri e cittadini ed approderà in Aula il 17 luglio
Basilicata Alcune precisazioni sui principi generali, la presentazione di due ipotesi alternative sulla forma di governo, la riaffermazione dell’attuale numero di consiglieri regionali, considerazioni relative alle procedure per le nomine, all’albo regionale della partecipazione e più in generale all’attuazione della sussidiarietà: sono le principali novità del “documento programmatico per lo Statuto”, che la prima Commissione del Consiglio regionale (Affari istituzionali) ha approvato oggi all’unanimità con le modifiche apportate dopo il confronto avuto in questi mesi con il mondo associativo, le istituzioni e la politica. Alla riunione hanno partecipato, oltre al presidente Santochirico (Pd), i consiglieri Pici (Pdl), Navazio (Ial), Scaglione (Pu), Romaniello (Sel), Falotico (Mpa), Gaudiano (Gruppo Misto) ed i capigruppo del Pd e del Pdl, Braia e Pagliuca.
 
Viene riconfermata l’impostazione del documento, che “è il compendio delle finalità, degli istituti e delle linee di indirizzo proposti dall’organismo consiliare per avviare la discussione sulla riforma dello Statuto regionale”, con il quale “la Regione sceglie il proprio assetto politico - istituzionale, fissa i principi informatori della sua organizzazione e funzionamento, stabilisce le forme di partecipazione dei cittadini all'attività legislativa e amministrativa regionale, definisce il rapporto con il sistema delle autonomie locali, regola i modi di produzione delle norme”.
 
I punti salienti dello Statuto restano l’identità della Regione, fondata sulle quattro parole chiave “persona, solidarietà, democrazia e sostenibilità”; un ampia e variegata rete di partecipazione diretta; un equilibrato rapporto fra Governo e Consiglio regionale, per contemplare decisione e rappresentanza; la scelta della programmazione come metodo di azione e dell’organizzazione dell’amministrazione intorno ai principi dell’efficacia, trasparenza, dell’efficienza, dell’economicità, dell’eticità e dell’equità; l’assunzione della sussidiarietà verticale e orizzontale come criterio attuativo delle politiche pubbliche, valorizzando il sistema delle autonomie locali; il raccordo con Stato e Europa e un’attenzione al Mediterraneo in particolare nell’ottica della  proiezione al di fuori dei confini. Con il nuovo Statuto  la Regione, è scritto ancora nel documento, deve promuovere “un rinnovato patto civile, che chiami a protagonismo e responsabilità i cittadini, singoli o associati, che favorisca e raccolga le poliedriche espressioni di una coscienza democratica, a volte impaziente, sicuramente esigente, ma ispirata dalla volontà di non arrendersi alle tendenze tecnocratiche e autoritarie”.
 
Quanto alle modifiche, come richiesto dalla Commissione pari opportunità, è stato precisato che la Regione  “garantisce, sostiene e promuove le  pari opportunità”; alla Crpo viene inoltre riconosciuta la possibilità di “partecipare ai procedimenti legislativi e amministrativi con l’espressione di pareri”. Sempre in tema di principi, su indicazione dell’Issirfa (l’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie “Massimo Severo Giannini” del Cnr, che fornisce il supporto tecnico per la definizione del nuovo Statuto) sul tema della persona si fa riferimento al “principio di non discriminazione”, mentre su proposta della Commissione, dell’Issirfa e della Commissione regionale laicato cattolico Basilicata, in tema di solidarietà è viene aggiunto nel documento un riferimento alla considerazione delle nuove generazioni ed alla lotta alla povertà.
 
Sulla forma di governo, “l’ampia discussione sia negli incontri pubblici che in Commissione consigliano di contemplare nel presente documento entrambe le ipotesi che sono state prospettate e sostenute: quella che  si articola nella contestuale elezione diretta del Consiglio regionale e del presidente della Regione; l’altra che prevede la sola elezione diretta del Consiglio regionale, con investitura fiduciaria del presidente e della Giunta, assicurandosi la stabilità attraverso la sfiducia costruttiva e regole e tempi certi in ordine alla cessazione del presidente dalle sue funzioni”. E, nel caso si opti per l’investitura fiduciaria di presidente e Giunta, dovrà essere regolamentata “la questione di fiducia”. Grande attenzione va prestata inoltre “al rapporto e all’equilibrio fra Consiglio regionale ed Esecutivo”. Queste considerazioni sono il frutto del Confronto avvenuto in Commissione e dei contributi dell’Issirfa, della Commissione regionale laicato cattolico, della Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali di Tursi – Lagonegro e degli ex consiglieri regionali.
 
Ovviamente, il Consiglio regionale, quando approverà lo Statuto nel suo testo definitivo, dovrà sciogliere questo nodo, optando per una delle sue soluzioni.
 
Dalla Commissione e dall’Issirfa viene anche la riaffermazione netta dell’attuale numero di consiglieri assegnati alla Regione, in contrasto con quanto stabilito da una legge del Parlamento (che vorrebbe ridurre a 20 i consiglieri assegnati alle Regioni con le caratteristiche della Basilicata) che alcune Regioni fra cui la Basilicata hanno impugnato davanti alla Corte costituzionale.
 
Su proposta dell’Issirfa nel documento viene precisato che “un momento particolarmente qualificante del processo partecipativo, connesso all’Albo regionale della partecipazione (in cui saranno inclusi associazioni, comitati, gruppi stabili operanti nel territorio regionale), dovrà essere la Conferenza regionale per la Programmazione”. Viene inoltre specificato che “la Regione informa il proprio operato al principio di sussidiarietà verticale e orizzontale”. In questo senso si prevede che il Consiglio delle Autonomie locali (organo di consultazione fra Regione e d enti locali già previsto nella prima bozza del documento) “esprime parere obbligatorio su proposte e disegni di leggi che riguardino l’organizzazione o le funzioni degli enti locali e i relativi oneri finanziari”.
 
Novità, infine, sul tema del sistema pubblico regionale. Oltre a riaffermare fra i principi ispiratori dell’attività amministrativa quello della “trasparenza” (segnalazione degli ex consiglieri regionali), si prevede che per i soggetti di emanazione regionale, “il Consiglio regionale partecipa direttamente o consultivamente alle nomine, all’approvazione dei bilanci di previsione e alla verifica dei consuntivi”, e “si dovranno dettare norme per verificare requisiti e idoneità, introducendo anche il meccanismo delle audizioni consiliari, e attribuendo particolare importanza alla capacità e al merito”.
 
Il Consiglio regionale sarà chiamato a dibattere del documento programmatico per lo Statuto nella prossima seduta del 17 luglio per poter passare alla redazione del testo vero e proprio dello Statuto in modo da riprendere la discussione a settembre e concludere l’iter entro fine anno.



Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
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