Il piano casa porterà qualche beneficio per i lucani ma probabilmente non sarà una grande occasione di rilancio per l’economia e per il settore edilizio visto che le limitazioni imposte per gli ampliamenti sono tante. È quanto emerso venerdì pomeriggio nell’incontro organizzato a Matera, presso l’hotel Palace dai Popolari Uniti che hanno discusso sulle opportunità del piano con addetti ai lavori, rappresentanti istituzionali e di categoria, ordini professionali. La Regione Basilicata ha varato il proprio Piano Casa per il rilancio dell'economia e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, pubblicando la Legge Regionale n. 25 in vigore dall’8 agosto 2009 e valida per i successivi 24 mesi.
Sono previsti interventi di ampliamento o di demolizione e ricostruzione con ampliamento, non cumulabili con eventuali bonus urbanistici previsti da altre leggi e dagli strumenti urbanistici comunali, realizzabili tramite Denuncia di inizio attività (DIA) e nel rispetto delle norme antisismiche. Gli edifici residenziali esistenti o in fase di realizzazione in forza di titolo abilitativo valido possono essere ampliati fino al 20% se di tipologia monofamiliare isolata con superficie fino a 200 mq, bifamiliare isolata o plurifamiliare con superficie fino a 400 mq, a patto che ciascuna unità immobiliare sia ampliata al massimo di 40 mq. Si tratta di tipologie poco diffusa nella nostra regione per cui è facile pensare che non ci sarà un boom di domande per ampliare la propria abitazione visto che i lucani abitano in maggioranza nei condomini. Di positivo c’è che gli interventi devono conferire una riduzione del fabbisogno energetico almeno pari al 20%, e devono essere realizzati in continuità, comunque non separatamente dall'edificio esistente, e rispettare le distanze.
Il miglioramento della prestazione energetica è provato dal professionista abilitato; vige inoltre l'obbligo di allegare l'attestazione di qualificazione energetica e di istituire un fascicolo del fabbricato redatto secondo uno schema da definire. Nell’ambito del riuso e del recupero del patrimonio edilizio esistente, sarà possibile riutilizzare a fini volumetrici le superfici coperte e libere dei piani terra di edifici esistenti, per parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari, alloggi sociali, alloggi per handicappati e nuove unità immobiliari di superficie complessiva non inferiore a 45 metri quadrati. Quest’ultima parte della legge crea perplessità tra i professionisti poiché senza un adeguata circolare esplicativa della regione la norma si presta a interpretazione.