Illustrissimo Presidente Napolitano,
benvenuto a Matera!
Benvenuto in una città magica, la cui storia è antica quasi quanto quella dell’uomo, una città che, da vergogna nazionale, quale fu definita da quell’illustre statista che è stato Alcide De Gasperi, è divenuta, oggi, motivo d’orgoglio per l’Italia e Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Una città che, ne sono certo, la incanterà, con i suoi ritmi a misura d’uomo, per i vicoli e i vicinati degli antichi Sassi, per il profumo dell’ottimo pane appena cotto nei forni, per i colori e gli aromi della Murgia e del suo Parco Naturale, per il calore e l’affetto che i suoi cittadini le riserveranno per le strade per quello che lei rappresenta e per la naturale cordialità che ha fatto innamorare le migliaia e migliaia di ospiti che hanno potuto apprezzare la suggestione di questa città.
Purtroppo però, per strada, lei vedrà anche qualche faccia buia, qualche sorriso increspato dalla preoccupazione, vedrà madri che le chiederanno, con uno sguardo, risposte non per se, ma per i propri figli, per un futuro che, purtroppo, qui come altrove, sembra più incerto che mai.
Negli ultimi mesi centinaia e centinaia di posti di lavoro sono andati persi e Matera, che molti credevano immune da qualsiasi tremendo virus economico, ha scoperto di essere vulnerabile, al di là di ogni magia o poesia dei luoghi.
Prima le aziende, poi lo Stato, hanno iniziato ad abbandonare questa terra, a lasciare ferite non più rimarginabili.
La politica, prima di tutto il resto, ha tradito il territorio, e qui, come altrove, la questione meridionale resta un tremendo limite al tentativo di affermare quei diritti che la Costituzione Italiana sancisce, Costituzione di cui lei si sta facendo, ottimamente, interprete, custode e divulgatore.
Oggi viene naturale chiedersi se un cittadino del Sud è uguale ad uno del Nord, se la possibilità di accesso ad infrastrutture, servizi, opportunità lavorative è davvero uguale per tutti.
La risposta sta nello stato delle cose, nelle difficoltà enormi che le persone che lei incontrerà per strada sperimentano quotidianamente: persino la presenza dello Stato, con i suoi uffici ed i suoi servizi, sta venendo meno, ci sono meno insegnanti nelle scuole, la Banca d’Italia è andata via da poche settimane, ed una strana e sgradevole sensazione di abbandono comincia a serpeggiare tra i cittadini.
Sensazione che, pure, non è ancora riuscita a rompere la barriera di quel naturale ottimismo che, comunque, ci accompagna, se è vero come è vero che Matera resta la città più sicura, per quanto riguarda l’ordine pubblico, fra le città italiane, a dimostrare una civiltà ed un senso dello Stato che ancora è forte nei materani.
Di questo siamo orgogliosi, come siamo orgogliosi della visita di un Capo dello Stato che, fortemente, propaganda per l’Italia e per il mondo il proprio orgoglio di essere italiano, di appartenere ad una Repubblica la cui Costituzione è fra le più belle e significative del mondo, ed i cui valori sono ispirati e permeati dalla concezione di Stato unitario.
In questa lettera, però, dopo averla ringraziata per una visita importante che serve a ribadire la centralità del Sud, vorrei, sfacciatamente, sottoporre alla sua attenzione un argomento di grande attualità in questi giorni.
Vorrei chiederle di esercitare le sue prerogative costituzionali e di non firmare la legge relativa al cosiddetto “Scudo Fiscale”, scudo che garantirà l’anonimato e l’impunibilità di chi, di fatto, ha commesso uno o più reati.
Sono a chiederlo perché ritengo non sarà sfuggita alla sua attenzione la evidente elusione degli articoli 53 e 54 della nostra Costituzione.
Nell’articolo 53 viene enunciato il principio del concorso progressivo alle spese pubbliche e, sinceramente, non riesco a comprendere quale principio abbia animato l’estensore della legge, oltre ad una evidente generosità che capovolgerà il principio della progressività rispetto alla capacità contributiva di ciascun cittadino.
Di fatto, chi è più ricco (oltre che furbo) pagherà meno di chi, onestamente, ha provveduto a compiere il proprio dovere di cittadino che compartecipa alla gestione dello Stato ed alla fornitura di servizi pubblici.
Le imprese che io rappresento nella mia provincia sono migliaia, un mondo fatto di micro imprese che, faticosamente e laborosiamente portano avanti il proprio sogno imprenditoriale,fra mille difficoltà e con scarsi aiuti.
Di certo lo scudo non è rivolto a loro, che non esito a definire una parte sana della società italiana, ed è a loro che, invece, andrebbero rivolte le attenzioni e la “generosità” dei legislatori.
Accade, purtroppo, che chi andrebbe premiato viene invece ignorato (quando non addirittura penalizzato ulteriormente) e chi, invece, ha ritenuto di frodare lo Stato, viene invece aiutato a compiere quello oso definire “il delitto perfetto” ossia quel delitto per il quale non si verrà mai scoperti né condannati.
Ecco così che anche l’articolo 54 della nostra Costituzione, che richiama tutti noi al dovere di fedeltà alla Repubblica ed alla Costituzione, viene completamente superato da una legge che premierà, invece, l’infedeltà, sancendo un principio di vita, prima che di legge, secondo il quale a fare i furbi (da evasori, riciclatori o delinquenti ) si guadagna sempre.
Lo faccia per la parte sana della nostra economia, per quanti rappresentano quotidianamente la loro fedeltà allo Stato ed alla Costituzione, per quelli che, ancora oggi e nonostante i segnali contrastanti, credono che essere cittadini modello sia un valore e non una zavorra per la propria affermazione; non firmi una legge che, semplicemente, garantirà a chi ha voluto frodare la comunità, una impunità diseducativa, non dia ragione a chi vuole imporre un modello di Stato che perdona sempre i più forti e si rivale sui più deboli.
Lasci questo ricordo a Matera, Città della Pace, della Cultura, Patrimonio Mondiale dell’Umanità e, perché no, Medaglia d’Oro al Valore Civile.
Il Presidente Confesercenti Matera
Giovanni Schiuma
VOCAZIONI PROFONDE DEL TERRITORIO: RISORSE AMBIENTALI-PAESAGGISTICHE, EVIDENZE STORICO-ARTISTICHE VARIEGATE CHE NE FANNO UN UNICUM DAL PUNTO DI VISTA TURISTICO...LA GRANDE INDUSTRIA NON HA POSSIBILITA' DI SVILUPPO ULTERIORE RISPETTO ALLE NS PECULIARITA'
LA QUESTIONE MERIDIONALE NON E' MAI STATA AFFRONTATA IN MODO SERIO E RISOLUTIVO CON PROVVEDIMENTI DIVERSI DALLA SOLITA LOGICA DEL MEDIO TERMINE. A MATERA E IN BASILICATA NON SI E' MAI TENUTO CONTO DI PROSPETTIVE DI SVUILUPPO ARMONICHE E RISPONDENTI ALLE