Le considerazioni emerse nel corso dei lavori dell’ultimo Consiglio Comunale e la successiva riflessione maturata mi rendono oggi, dopo la doverosa accoglienza del Presidente Napolitano, sereno nei comunicare le mie dimissioni da Sindaco della Città di Matera.
Compio questo passo con senso di responsabilità, pur nella amara consapevolezza della interruzione di percorsi virtuosi intrapresi nell’esclusivo interesse del nostro territorio e dei cittadini materani.
La incompiutezza della legge elettorale - che pure ha permesso ai materani di scegliermi come Sindaco - ha facilitato il gioco al massacro che la disarticolazione della più parte delle liste civiche ha favorito: e, peraltro, la coalizione che mi ha sostenuto si è ridotta numericamente per ragioni - ancor oggi oscure - che soltanto il tempo (non oso dire la storia) disvelerà.
Non è facile, con una macchina comunale che va riorganizzata e rivitalizzata pur a fronte di un lavoro faticosamente iniziato, superare difficoltà ed ostacoli: posso, a voce alta, affermare di non aver consentito privilegi, di aver diffuso e, spesso, ripristinato la legalità, di essere stato vicino ai più deboli, lontano dagli intrighi e dalle nequizie di quanti ritengono inesistente e pleonastica la distinzione tra il bene e il male.
La esperienza di Sindaco, ha rinsaldato comunque la mia passione per la città, vittimizzata dalle quotidiane distorsioni mediatiche e bisognevole di disinteressata dedizione: è necessario che i partiti e il mondo associazionistico si riapproprino della progettualità e della organizzazione del consenso attraverso i processi molecolari della democrazia.
Nel ringraziare gli amici della Giunta e quanti tra i consiglieri, trasversalmente intesi, che hanno lavorato per la Città, non posso non trascurare di denunciare i trasformismi, il respiro corto del piccolo cabotaggio, le amnesie ricorrenti soprattutto di quanti – schizofrenicamente - hanno mutato d’abito e di postura da un palazzo all’altro.
Ringrazio ancora, i dirigenti, pressocchè tutti con i quali ho lavorato quotidianamente e i dipendenti laboriosi: invito tutti a seguirne l’esempio.
Ritorno cittadino in patria per servire - con la dignità che ho inteso preservare quale bene primario - gli interessi di Matera e contribuire ancora a disegnarne traguardi e prospettive.
E certamente non mancheranno i giorni per illustrare i bilanci e rilanciare le speranze.
Matera, 5 ottobre 2009
Emilio Nicola Buccico
..che tristezza..dopo anni di anarchia, la città di Matera aveva trovato finalmente una guida in grado di saperne esaltare le innumerevoli risorse...ma il popolo materano, si sa, non è molto incline ai cambamenti..purtroppo..quando andremo avanti???
be devo dire che ho 33 anni e che un sindaco che in pochi mesi abbia messo in ordine questa città e soprattuttto il comune dove finalmente i dipendenti erano nei loro uffici e non al bar o a fare la spesa. grazie buccico e ad un suo ritorno
suoi colleghi di maggioranza.Spesso fsi è notato un prevalere di secondi fini e della logica del compromesso che per troppo tempo stritola la nostra realtà.W la legalità!W Matera libera dai personalismi!ass. B.R.I.O. gruppo di Matera
Al sindaco dimissionario va tutta la solidarietà per gli intenti legalitari ed efficientisti che ha cercato di mettere in pratica,venendo ostacolato dai soliti interessi settari ed individualisti.L'obiettivo del bene della città non era comune a tutti i
..segue...Matera ha bisogno di un uomo come Lui. Per motivi di lavoro vivo in ntoscana, ma sono materano, grazie a Buccico ho visto a Matera alcuni cambiamenti...ottimi cambiamenti. E' un vero peccato.
Ero molto piccolo quando padre mi fece conoscere l'Avv. N. Buccico, era un suo grande amico leale e sincero. Quando è stato eletto sono stato molto contento perchè ha sempre dato una mano a chi ne aveva più bisogno.Le sue dimissioni mi rattristano..