San Rocco chiude l’estate sammaurese

Chiesa di San Rocco a San Mauro Forte

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Si distingue per questo dal resto dei centri lucani (e non solo) in cui si venera il “pellegrino di Montpellier”. Oggi il clou dei festeggiamenti. Riaperta al culto anche la chiesa.
di ANTONIO GRASSO

San Mauro Forte Dopo l’estate, San Rocco. Si distingue per questo dal resto dei centri lucani (e non solo) in cui si venera il “francese”. Sebbene, originariamente, la data di celebrazione era quella - “classica” – del 16 agosto anche per il “paese dei Campanacci”. Come da calendario cristiano. Sennonché, nel 1891 (anno successivo alla costituzione della Confraternita su interessamento di don Michele Disanza ndr) si decise di cambiare. Così la ricorrenza liturgica venne differita al mese di settembre (giorni 1 - 2 e 3 ndr), in modo da coinvolgere un maggior numero di fedeli e – soprattutto - per andare incontro a quelli accorrenti dalle vicine campagne, prima impossibilitati poiché impegnati nel faticoso completamento del raccolto delle messi (stadio finale della stagione agraria). Solo allora, infatti, i contadini – insieme ai conteggi della produzione – potevano tirare un sospiro di sollievo. E, magari, concedersi un periodo di riposo. E di svago. Oggi, a distanza di oltre un secolo, la celebrazione del “pellegrino di Montpellier” resta a settembre. Nel rispetto di una “tradizione” oramai consolidata. E con tanto di festeggiamenti civili e religiosi. Quest’anno, poi, ancor più solenni per via della riapertura al culto dell’omonima chiesa, al centro – da circa quattro anni – di una serie d’interventi di recupero e riqualificazione strutturale. Chiesa che assunse l’attuale assetto solo nel lontano 1938, dopo un’altra necessaria fase di ristrutturazione. Oggi come allora.